Secondo un recente sondaggio condotto dalla Global Business Travel Association (Gbta) – in cui l’organizzazione ha intervistato 594 persone, tra acquirenti e fornitori di viaggi – il business travel internazionale ha recuperato la metà dei volumi pre Covid, ma ora le preoccupazioni economiche sono l' ostacolo principale per il futuro.


Nel dettaglio, i viaggi d’affari domestici hanno riguadagnato il 63% dei volumi del 2019, a fronte del 50% di quelli all’estero.
Secondo un quarto dei buyer intervistati, i viaggi internazionali hanno riconquistato oltre il 70% dei volumi pre pandemia. La maggior parte ha riferito che le aziende consentono nuovamente viaggi d’affari non essenziali.
Il business travel torna ad essere un’industria globale da 1,4 trilioni di dollari, come lo era nel pre pandemia anche se i viaggi d’affari internazionali, in generale, hanno iniziato a crescere solo all’inizio di quest’anno in tutto il mondo e gli Stati Uniti hanno consentito viaggi senza restrizioni solo da giugno.
Quando si è trattato di esprimere le aspettative per il prossimo anno, solo il 4% dei fornitori di viaggi ha detto che il Covid-19 sarà la causa più probabile della riduzione delle prenotazioni. In confronto, l’80% dei fornitori ritiene che la maggiore minaccia sia rappresentata dal congelamento o dalla riduzione dei budget di viaggio a causa dell’inflazione record o di una recessione imminente.
Tuttavia, buyer e seller ritengono che i viaggi d’affari andranno meglio nel 2023 rispetto al 2022. Quasi l’80% dei travel manager ha indicato che i propri dipendenti sono destinati a fare più viaggi d’affari il prossimo anno.
(Per maggiori informazioni: www.gbta.org)