L’indagine dell’Associazione Startup Turismo mostra una decrescita generalizzata nella nascita di nuove startup. Mentre la pandemia aveva, paradossalmente, favorito la nascita di nuove realtà, l’ultimo anno registra meno nuove costituzioni, ma una migliore performance delle startup esistenti. Il consolidamento è confermato anche dai round di investimento. Lo scorso anno sono stati effettuati più round ma di valore inferiore rispetto a quest’anno nel quale le startup, pur con un minor numero di round, hanno già raccolto una cifra doppia rispetto allo scorso anno.


Si conferma la forte polarizzazione nella loro distribuzione geografica: la Lombardia ospita oltre 1\3 delle startup italiane del travel (36%), seguita da Lazio con 12% e al 9% da Toscana, Veneto e la Campania. Per quanto riguarda l’internazionalizzazione, il 65% non ha alcun fatturato proveniente dall’estero, ma il 30% prevede di espandersi l’anno prossimo e il 26% entro i prossimi tre anni. Il 73% offre prevalentemente servizi alle aziende, il 55% ha un modello di business B2B2C, il 35% è B2B e solo il 10% è B2C. Il 21% si occupa di marketplace, il 16% è experience provider e il 15% tour operator. L’età media dei founder è compresa tra i 35 e i 45 anni.
(Per maggiori informazioni: https://www.startup-turismo.it/)