Confindustria Alberghi: positivi i primi segnali dal Ministro Centinaio
Le dichiarazioni del Ministro Centinaio nell’intervista di ieri sul Corriere della Sera in tema di classificazione alberghiera, toccano alcuni dei temi più cari alla nostra associazione e su cui da tempo chiediamo un deciso intervento – dichiara Giorgio Palmucci, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
Da un lato l’esigenza di attualizzare la classificazione sia in termini di parametri che di controlli. Un aspetto certamente importante che ci permette di sollecitare il Ministro su un ulteriore tema di assoluta rilevanza per il settore, quello del Tax credit riqualificazione, uno strumento di grande utilità volto a supportare le aziende che devono poter concorrere con un’offerta capace di rispondere alle esigenze di mercato.
Nell’ultima tornata le risorse disponibili sono andate esaurite in 12 secondi con 864 domande soddisfatte ed altre 1.486 che sono rimaste senza risposta.
Questo ci dice che lo strumento è buono, ma va necessariamente potenziato. Invece in questi anni abbiamo assistito all’allargamento della tipologia di beneficiari, senza però prevedere un incremento delle risorse disponibili. Una beffa per quanti stanno lavorando seriamente per la crescita del settore.
Dall’altro la presenza in rete di strutture che si pubblicizzano on line sulla base di classificazioni “auto attribuite”, in molti casi senza neppure essere di tipo alberghiero, un problema che affligge il prodotto turistico italiano già da tempo.
Una situazione che inquina il mercato e condiziona la trasparenza dell’offerta che costituisce un prerequisito per la competitività del nostro Paese. Un danno che si riverbera sull’intero settore ogni qual volta le attese di un cliente vengono disattese e non trovano un adeguato riscontro nella realtà.
Da molto tempo abbiamo chiesto un intervento, in particolare nei confronti delle OTA che, pur lavorando sulla base di complessi contratti con le strutture presenti sulle loro piattaforma, non fanno alcun controllo sulla reale natura delle strutture stesse e quindi del servizio che offrono ai loro clienti. Controlli che non sarebbero neppure cosi complicati visto che si tratta di attività soggette a licenza.
L’offerta di accomodation è sempre più articolata e, oltre alle strutture ricettive di tipo alberghiero, ce ne sono molte altre che nascono sulla base di presupposti diversi. Soluzioni legittime e importanti per soddisfare le diverse richieste del mercato, ma che devono essere veicolate all’utente finale con la massima chiarezza e trasparenza. Il cliente deve poter scegliere con consapevolezza per godere a pieno dell’ospitalità italiana in tutte le sue diverse declinazioni.
Conosciamo la complessità di rapportarsi con le grandi realtà dell’online, ma siamo certi che il Ministro Centinaio vorrà fare sentire la sua voce.
L’Italia è un mercato imprescindibile per gli operatori dell’online ed è necessario che ci sia il rispetto delle norme e, laddove non esistenti, delle regole che blocchino l’incontrollata fuga di valore all’estero che le grandi piattaforme rendono oggi possibile. In questo senso la sentenza del Consiglio di Stato su Airbnb segna un passo in avanti importante verso l’obiettivo di una fiscalità più efficace in cui anche i grandi player internazionali del web facciano la loro parte.
Temi complessi, ma urgenti e necessari per portare il turismo dal 12 al 20% del Pil, l’obiettivo segnato dal Ministro che ci sentiamo di sottoscrivere anche noi.