L’Assemblea di Federterme, riunita in seduta privata, ha eletto oggi il Consiglio Direttivo, i Vicepresidenti ed il Tesoriere.
“Le imprese del sistema Federterme hanno retto meglio di altri settori produttivi al morso della crisi economica – ha dichiarato il Presidente di Federterme Costanzo Jannotti Pecci, all’Assemblea odierna della Federazione - ed hanno mantenuto il loro impegno in investimenti di ammodernamento ed innovazione tecnologica, contribuendo ai risultati positivi registrati nei territori termali di 170 comuni, in 20 regioni, al Nord, al Centro e al Sud, occupando 16000 addetti diretti e circa 60000 indiretti. Dall’indagine di Federterme “Andamento del settore termale nel periodo 2007-2008” – curata dal prof. Nicola Quirino e resa nota oggi -emerge anche l’alto tasso di femminilizzazione delle attività termali con un valore 58, per Dirigenti ed Impiegati, rispetto ad un valore 52 per l’intera economia, mentre per le qualifiche Operai ed Assimilati i valori sono rispettivamente 64 e 33.”Si può affermare che il settore termale ha anticipato una tendenza che stenta ancora ad affermarsi in altri comparti!”
Il 27 ottobre, nella Sala del Parlamentino, al CNEL (viale Davide Lubin, 2 - Roma) Assemblea pubblica di Federterme.
I giornalisti sono invitati a partecipare ai lavori dell’Assemblea, previo accredito.
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Il Consiglio Direttivo della Federterme (Federazione Italiana delle Industrie Termali e delle Acque Minerali Curative), riunito oggi, a Roma, in seduta straordinaria, ha ratificato l'ipotesi di Accordo nazionale per l'erogazione delle prestazioni termali per il biennio 2008-2009 raggiunto tra la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e la Federterme, per le prestazioni termali per il biennio 2008-2009, sostitutivo del precedente scaduto il 31 dicembre 2005.
L'iter per arrivare all'Accordo si è snodato lungo una serratissima e complessa trattativa, di oltre sei mesi, ed ha richiesto numerosi incontri sul piano politico, con il Ministro della Salute Maurizio Sacconi, il Viceministro Fazio, il Presidente della Conferenza Stato-Regioni Vasco Errani, il Coordinatore degli Assessori regionali alla Sanità Enrico Rossi, sia sul piano tecnico, con i Dirigenti dei Ministeri interessati e delle Regioni. Sono state necessarie deliberazioni della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, oltre a quella del 29 luglio, preceduta dal concerto con il Ministro della Salute, anche del 25 marzo e dell'11 giugno.
L'Accordo, previsto dalla Legge 323/2000, assicura al settore termale (rappresentato da oltre 370 aziende, presenti in 20 Regioni e Province Autonome e in 170 Comuni, con 16.000 addetti diretti ed oltre 60.000 indiretti) un quadro di riferimento certo sia sul piano finanziario, sia sul piano normativo.
Nonostante l'estrema complessità che caratterizza l'attuale situazione della spesa sanitaria pubblica, l'Accordo consente un consistente recupero degli incrementi dei costi intercorsi, dal 31 dicembre 2005 ad oggi, facendo salve, nel contempo, le esigenze di controllo della spesa sanitaria pubblica per cure termali, attraverso la fissazione di un importo massimo dell'onere, determinato dalla erogazione delle prestazioni termali di cura e riabilitazione da parte delle imprese del comparto, a carico del Fondo Sanitario Nazionale.
"Restano alcune criticità per le aziende ubicate nelle Regioni in disavanzo finanziario (Abruzzo, Campania, Lazio e Sicilia) per le quali opereremo- ha affermato il Presidente di Federterme Costanzo Jannotti Pecci - con lo stesso spirito collaborativo emerso, insieme alle Regioni e al Governo, per individuare appositi meccanismi per non vanificare la visione generale dell'Accordo."
L'Accordo contiene clausole identificative aggiornate sulle patologie tutelate e le prestazioni erogabili in attuazione dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), sulle risorse destinate dalle imprese termali all'attività della Fondazione per la ricerca scientifica termale, sulla definizione della figura dell'operatore termale, sulla regolamentazione relativa ai requisiti igienico-sanitari specifici delle piscine termali, sulla revisione dei codici per la raccolta dati e semplificazioni.
Razionalizzazione e semplificazione di alcuni aspetti relativi ai requisiti di autorizzazione ed accreditamento fanno parte invece di un Protocollo ad hoc definito con il Coordinamento Interregionale Sanità e sottoscritto dall'Assessore Enrico Rossi per la Commissione Salute delle Regioni.
L'Accordo prevede anche concrete misure per migliorare la conoscenza dell'utilizzo delle cure termali e dello stato di salute della popolazione, anche sotto i profili della prevenzione e della riabilitazione.
Sarà infatti operativa, a partire dal 2010, l'adozione di una scheda di rilevazione dei dati clinici-sociali relativi ai soggetti in cura termale, definita dall'Istituto Superiore della Sanità, in attuazione del "Progetto Terme" e l'attivazione di un collegamento on line con apposita piattaforma informatica. Scheda e piattaforma informatica consentiranno al Servizio Sanitario Nazionale di raggiungere concretamente l'obiettivo di procedere alla sistematica rilevazione dei dati clinici e sociali relativi ai soggetti in cura termale e con possibilità di ricavare, su basi statistiche significative, elementi epidemiologicamente utili, sia ai fini della valutazione degli effetti della terapia termale effettuata, sia ai fini di carattere sanitario generale, in ordine alla prevenzione ed alla cura delle malattie, nonché alla riabilitazione.
"L'Accordo
- ha concluso il Presidente Jannotti Pecci - rappresenta anche per
le imprese un quadro di ritrovate certezze e consente di guardare con
maggiore serenità e al prossimo futuro, per la realizzazione di nuovi
investimenti e nuovi servizi necessari a rispondere sia ad una rinnovata
fiducia e domanda da parte dei frequentatori delle terme, per
cure, riabilitazione e benessere, sia alle aspettative dei rispettivi
territori di crescita del turismo del benessere termale."
Roma, 5 agosto 2009
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Accordo di partnership per la creazione di un network di destinazioni termali in Italia
Italia Turismo e Federterme hanno firmato un accordo per promuovere l’Italia come “wellness destination” sui mercati internazionali.
Il progetto, denominato “Dal termalismo al Wellness”, ha l’obiettivo di creare un network di città termali, localizzate in alcune destinazioni turistiche target facilmente accessibili e dotate di risorse tali da attrarre una clientela di medio-alto livello nazionale ed internazionale.
L’accordo prevede inoltre: il sostegno alle autorità locali per rilanciare i centri termali in crisi; la riqualificazione delle strutture ricettive nelle aree interessate; l’integrazione di altri progetti di sviluppo analoghi e la crescita dell’occupazione sul territorio.
Italia Turismo sarà il promotore dell’iniziativa e “l’asset manager” delle operazioni di sviluppo selezionate da un pool di investitori italiani ed esteri privati.
Federterme, oltre a garantire una pluriennale esperienza nel settore, promuoverà l’iniziativa attraverso il network dei suoi associati.
“L’accordo con Federterme si inserisce nel piano di rafforzamento della nostra attività di asset management specializzata nell’hospitality & leisure, e di sviluppo immobiliare di Poli Turistici Integrati su tutto il territorio nazionale – ha detto Gaetano Casertano, Amministratore Delegato di Italia Turismo. La scelta del termalismo evoluto, quale è il Wellness, è un passo ulteriore nella migliore definizione di quei settori di intervento nei quali operiamo. La collaborazione con Federterme - ha concluso Casertano - ci porterà a creare un network di destinazioni termali a livello nazionale, mettendo a sistema l’esperienza immobiliare di Italia Turismo con quella gestionale di Federterme. Questo accordo darà così l’opportunità all’Italia di diventare una “Wellness destination” capace di attrarre turisti nazionali e internazionali”.
“Il progetto di un network dei punti di eccellenza termale, per il quale collaboriamo direttamente con ItaliaTurismo spa e, indirettamente, con il Ministero dello Sviluppo economico e dell’Internazionalizzazione – ha affermato il Presidente di Federterme/ Confindustria, Costanzo Jannotti Pecci – è un’occasione importante per rendere più visibile e attrattiva, presso gli investitori italiani e stranieri, la straordinaria offerta termale italiana, diffusa su tutto il territorio nazionale, in 20 Regioni e 170 Comuni e le sue potenzialità, ancora valorizzabili, in maniera sostenibile. E’ un’occasione anche per far apprezzare, da una parte, il sistema di welfare termale italiano e le specificità terapeutiche delle acque termali italiane, validate dalla Fondazione per la ricerca scientifica termale, dall’altra per stimolare il contributo delle iniziative termali e di benessere termale allo sviluppo economico e sociale dei rispettivi territori e di tutta la filiera dell’industria turistica. L’obiettivo è quello di favorire nuovi investimenti e di realizzare concrete forme di partnership pubblico-privato, per intercettare una nuova domanda di termalismo e benessere termale in linea con nuovi stili di vita e con la domanda di benessere come “stato psicofisico, mentale e sociale”, secondo la definizione della Organizzazione Mondiale della Sanità”.
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Italia Turismo, controllata da InvItalia e da Turismo & Immobiliare, società veicolo pariteticamente partecipata da tre importanti player finanziari ed industriali italiani, Gabetti Property Solutions, Gruppo Marcegaglia e Pirelli RE, è l’asset management company specializzata nel settore Hospitality & Leisure. Vanta una forte esperienza nella riqualificazione e sviluppo di proprietà immobiliari di grande attrazione turistica finalizzati alla creazione di Poli Turistici Integrati in Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e gestisce 8 villaggi con circa 6.000 posti letto. Attualmente sta realizzando 3 nuovi resort a Simeri, Sibari e Sciacca con ulteriori 3.000 posti letto per complessivi 9.000 a regime.
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Dichiarazione del Presidente Jannotti Pecci
La
mancanza di un riscontro del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
al telegramma di Federterme del 4 giugno di denuncia della grave crisi
del settore termale (65.000 addetti in 180 comuni) indica
“incomprensibile disattenzione e indifferenza” alla situazione del
settore termale.
A due settimane di distanza dall’appello con il quale il Presidente Costanzo Jannotti Pecci, su mandato unanime del Consiglio direttivo di Federterme, segnalava la grave crisi delle industrie termali per il mancato accordo (atteso dal 2005) per il rinnovo delle tariffe termali e chiedeva un incontro urgente, il Presidente di Federterme ha indirizzato al Presidente Berlusconi un nuovo appello:
“Egregio Presidente, rilevo
con sincero dispiacere il Suo mancato riscontro – qualunque potesse
essere - alla mia richiesta di incontro del 4 giugno scorso, sulla
crisi delle industrie termali del nostro Paese.
Ritengo
incomprensibile la disattenzione e l’indifferenza che sono state così
manifestate nei confronti del settore e dei numerosi territori, la cui
economia poggia unicamente sull’utilizzo delle risorse termali.
Considero altresì autolesionistico, sul piano della politica economica
del Governo, penalizzare inspiegabilmente un comparto, negando
attraverso il dovuto adeguamento tariffario, quel minimo di risorse di
cui ha bisogno e che è in grado, come sempre, di restituire, ampiamente
e in misura ben maggiore, proprio attraverso lo sviluppo dell’indotto
economico ed occupazionale alle casse pubbliche. A tal proposito colgo
l’occasione per ricordarle come il nostro settore abbia in tutti questi
anni sempre rispettato i limiti di spesa imposti dalla Finanza
Pubblica, che non verrebbero superati nemmeno dagli adeguamenti
tariffari dovuti.
Evidentemente le priorità sono altre e spero per Lei che siano
comprese, anche e soprattutto, da quanti vivono e lavorano negli oltre
180 comuni termali del nostro Paese.
Resto nuovamente in attesa e Le porgo i miei migliori saluti.
Costanzo Jannotti Pecci Presidente Federterme Confindustria”
Roma, 18 giugno 2009
Segreteria Federterme
Tel:068419416
Fax 06 85357562
segreteria@federterme.it
Il Consiglio Direttivo di Federterme/Confindustria, riunito oggi, in seduta straordinaria, all’unanimità ha dato mandato al Presidente Costanzo Jannotti Pecci di chiedere al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi l'immediata convocazione di un incontro a livello politico tra Governo, Regioni, Federterme/Confindustria e OO.SS., al fine superare lo stato di grave crisi nel quale il settore termale si è venuto a trovare – ed il cui aggravarsi produrrebbe ricadute di incalcolabile portata su vaste aree territoriali del nostro Paese - in seguito alla mancata ratifica in Conferenza Stato Regioni, ai sensi dell’art. 4, comma 4, della legge 323/00, dell’intesa raggiunta con le Regioni per il rinnovo delle tariffe che il Servizio Sanitario Nazionale riconosce per le cure termali, scadute fin dal 31 dicembre 2005.
A tale determinazione, si è giunti dopo oltre due anni di trattative in sede tecnica con il Coordinamento Interregionale degli Assessori alla Sanità e l’inspiegabile assenza, agli incontri, del Governo.
Le risorse che le Regioni si sono impegnate a porre a carico dei propri bilanci per il rinnovo dell’accordo, sono pari a circa 10 milioni di euro nel biennio 2008/2009 ed incidono in maniera irrisoria (complessivamente meno di 3 milioni in due anni) sui conti delle Regioni sottoposte ai c.d. “piani di rientro”.
Un insieme di veti incrociati tra dirigenti delle diverse Amministrazioni interessate, evidentemente più attenti ad una visione ragionieristica e parcellizzata che sostanziale, dell’economia del nostro Paese - della quale la sanità privata, nel cui ambito si collocano anche le Terme, rappresenta un segmento importante – ha bloccato il recepimento dell’accordo, creando una situazione di stallo che sta producendo gravi ripercussioni, anche sul piano dell’occupazione, sull’intero sistema termale del nostro Paese, che dà lavoro a oltre 65000 addetti, per i quali Federterme/Confindustria ha già proceduto nell’ultimo quadriennio, a due rinnovi del CCNL di settore.
Roma, 4 giugno 2009
Segreteria Federterme/Confindustria
Tel. 06/ 8419416
Fax 06/ 85357562
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