FILIPPETTI: L’ENNESIMA OCCASIONE MANCATA PER RENDERE IL FONDO NAZIONALE DI GARANZIA UN EFFICACE STRUMENTO A TUTELA DEI TURISTI
“Ormai abbiamo capito che la politica è incapace di fornire risposte concrete alle esigenze delle imprese di questo settore, perennemente negletto e sottostimato, ma, sinceramente, credevamo che almeno le esigenze dei consumatori – turisti potessero avere maggiori chances di ascolto”.
Con queste parole, Nardo Filippetti, Presidente di ASTOI Confindustria Viaggi, commenta l’esito della discussione in corso al Senato in materia di aumento dal 2% al 4% della quota stornata dal premio delle polizze di assicurazione obbligatoria - versato esclusivamente dai tour operator e dalle agenzie di viaggi - come fonte di alimentazione dell'attuale Fondo di Garanzia.
“La nostra Associazione, che del Fondo di Garanzia ha fatto uno dei suoi principali cavalli di battaglia, ha recentemente proposto un emendamento all'art. 5 dell’A.S 588 – ‘Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea’ - per evitare tale incremento.
Siamo infatti profondamente convinti che non sia questa la soluzione utile ad ovviare all’incapienza del Fondo, che ha generato una specifica procedura di infrazione comunitaria nei confronti del nostro Paese. Sappiamo fin troppo bene”, prosegue Filippetti, “e lo sappiamo a nostre spese, che il Fondo non dispone di risorse sufficienti a coprire non solo i tanto declamati ‘fallimenti dei tour operator’, ma anche tutti quegli altri casi per cui normativamente l’art. 51 del Codice del Turismo prevede il suo intervento, come i rimpatri per crisi ed emergenze quali, ad esempio, catastrofi naturali o disordini politici. Casi ai quali i tour operator, da soli, hanno storicamente fatto fronte sostenendo considerevoli oneri per riproteggere i propri clienti. Il nostro emendamento”, spiega il Presidente di ASTOI Confindustria Viaggi, “prevedeva il mantenimento del 2% e, in aggiunta, proprio per rendere il Fondo efficace e capiente, prevedeva di destinarvi altre risorse provenienti da un minimo incremento dei diritti d'imbarco aeroportuali, 0,50 centesimi, a copertura di emergenze legate anche all'attività dei vettori aerei. La nostra proposta, condivisa appieno dalle maggiori Associazioni dei Consumatori, con le quali ASTOI si confronta da tempo, poteva costituire una soluzione ottimale a tutela di tutti i viaggiatori, non solo degli acquirenti di pacchetti turistici, ma anche di singoli servizi come il trasporto aereo. Era dunque l’occasione per rivedere l'impianto dell'attuale Fondo di Garanzia e per creare un meccanismo che consentisse una reale tutela dei consumatori. L’indifferibilità di una rivisitazione in tale senso del Fondo è stata messa in luce da molteplici episodi, ultimo dei quali quello di Wind Jet che, a seguito dello stop dei voli in pieno picco stagionale, lo scorso agosto, non solo ha causato l'esborso diretto per l'acquisto di un nuovo biglietto da parte dei passeggeri che avevano prenotato il solo volo, ma ha generato anche costi aggiuntivi ad esclusivo carico dei tour operator.
Il passaggio dal 2% al 4% porterà, molto probabilmente, solo un aumento del premio assicurativo a carico dei tour operator e delle agenzie di viaggi, non ovviando sicuramente all'insufficienza del Fondo medesimo. Registriamo quindi, con delusione”, conclude Filippetti, “l’ennesima occasione mancata per assicurare una reale protezione ai turisti italiani, sottolineando al contempo che ‘operazioni di facciata’ costituiscono solo un palliativo rispetto a quanto andrebbe fatto per rendere effettivamente capiente e funzionante un meccanismo come quello del Fondo”.
(Per maggiori informazioni: www.astoi.com)