Non c’è mai un limite al peggio. Persino l’Unione Europea ci richiama all’ordine e ci chiede spiegazioni per decisioni unilaterali e incomprensibili che limitano la circolazione dei cittadini comunitari.

 

Con calma olimpica vengono tolti e aggiunti Paesi che possono essere visitati per turismo, dall’oggi al domani, senza nessun razionale e ignorando le ricadute su un comparto che solo una settimana fa ha urlato il dolore per il suo stato di crisi lungo ormai due anni.

Così non è possibile andare avanti. Serve un intervento del Presidente del Consiglio e del  Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, affinché non si sfregi oltre e con così tanta superficialità un settore strategico per il Paese.