L’Agenzia ICE, in collaborazione con Federturismo Confindustria e ENIT organizza, il 18 marzo alle 10.00, un webinar sulle potenzialità di incremento del turismo in Italia, con particolare riferimento ai flussi turistici provenienti dalla Cina.
Esperti e testimonial illustreranno agli addetti ai lavori in Italia quali sono le caratteristiche del paese con focus su stagionalità, durata soggiorni; le esigenze e gli stili di vita del potenziale visitatore locale e il profilo dei potenziali turisti locali. Dopo i saluti introduttivi di Carlo Ferro - Presidente Agenzia ICE; Giorgio Palmucci Presidente ENIT; Luca Ferrari Ambasciatore d’Italia a Pechino; Mario Boselli Presidente Fondazione Italia Cina; Marina Lalli Presidente Federturismo Confindustria seguiranno gli interventi di Gianpaolo Bruno Direttore Agenzia ICE Pechino; Maria Elena Rossi Direttore Marketing e Promozione ENIT;
La pandemia ha colpito soprattutto le donne. Sono loro quelle che, specialmente in ambito lavorativo, hanno pagato il prezzo più alto anche nel turismo. Ma sono loro quelle che non intendono piegarsi, che sono pronte a scommettere sulla ripartenza del settore, in prima linea, rimboccandosi le maniche, e con un pizzico di pragmatismo. Una volontà emersa chiaramente dalle voci di alcune protagoniste del turismo raccolte da Travelnostop.com nel corso del webinar “LE DONNE NEL TURISMO AL TEMPO DELLA PANDEMIA", promosso in occasione della Giornata Mondiale della Donna. "La pandemia - ha esordito Magda Antonioli professore di Macroeconomia ed Economia del Turismo all’Università Bocconi e direttore del Master in Economia del Turismo - ha colpito molto di più le donne che altri generi, soprattutto nei settori turismo e servizi, e molte non avendo un contratto a tempo indeterminato non hanno goduto delle agevolazioni previste, come ristori o blocco licenziamenti. Ma oggi penso sia necessario guardare alla donna come talento inutilizzato.
L’11 marzo Federturismo è stata audita presso le Commissioni riunite 5ª e 14ª del Senato per definire i progetti del Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza (Pnrr) che saranno poi finanziati attraverso il Recovery Fund europeo per la ripresa post Covid. La Presidente Lalli dopo aver evidenziato il rischio desertificazione del comparto con un tasso di mortalità del 40% per le pmi, ha ribadito la necessità di un grande progetto di riconversione energetica per le imprese turistiche, con finanziamenti a fondo perduto o l’estensione del superbonus al 110%, ma con criteri di accesso e utilizzo utili alle imprese. Occorre anche incrementare l’attrattività del sistema turistico con una modernizzazione delle infrastrutture, sostenendo la riqualificazione delle strutture turistico ricettive potenziandole con servizi turistici strategici in coerenza con gli obiettivi di innovazione, digitalizzazione e sostenibilità su cui si fonda il Recovery Plan.
Il 12 marzo si è svolto l'evento online “Turismo e piano di ripresa UE: come sostenere uno dei settori più colpiti dalla crisi”, organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione e del Parlamento Europei. In apertura dei lavori il Ministro Massimo Garavaglia ha assicurato rapidità e concretezza per rilanciare, sostenere e fare crescere l'industria del turismo con azioni condivise tra le Regioni. Una ripartenza che può avvenire grazie al “green pass".
La Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli nel suo intervento ha ribadito come le imprese turistiche siano allo stremo, la stima è di un tasso di mortalità del 40% e come lo stop di Pasqua provocherà un crack da 5 miliardi per l'intero comparto del turismo portando alla perdita di 500mila posti di lavoro.
Bankitalia e ISTAT confermano la drammaticità del settore
I dati diffusi oggi da Bankitalia confermano - nell’indagine periodica condotta sul turismo – la grave crisi che si sta abbattendo sul settore.
Roma, 11 marzo 2021
Alcune protagoniste manifestano a Travelnostop.com la forte volontà di voler ancora essere protagoniste del proprio futuro.
La pandemia ha colpito soprattutto le donne. Sono loro quelle che, specialmente in ambito lavorativo, hanno pagato il prezzo più alto. Anche nel turismo. Ma sono loro anche quelle che non intendono piegarsi, che sono pronte a scommettere sulla ripartenza del settore, in prima linea, rimboccandosi le maniche, e con un pizzico di pragmatismo. Una volontà emersa chiaramente dalle voci di alcune protagoniste del turismo raccolte da Travelnostop.com nel corso del webinar “LE DONNE NEL TURISMO AL TEMPO DELLA PANDEMIA", promosso in occasione della Giornata Mondiale della Donna.
Secondo il consueto monitoraggio mensile di Assaeroporti, effettuato su 40 scali nazionali commerciali, il traffico passeggeri ha registrato un calo del -87% rispetto a gennaio 2020 che era ancora un pieno periodo pre Covid, con un esiguo consuntivo di circa 1,5 milioni di utenti ed un movimento aereo a -69%.
Significativa la flessione dell’aeroporto di Roma Fiumicino, del -88% con 314mila passeggeri e del secondo scalo nazionale per importanza operativa, Milano Malpensa con lo stesso decremento in percentuale (-88%) pari a circa 225mila passeggeri.
Il valore degli investimenti nel corso del 2020 in Italia è stato di circa un miliardo di euro, mentre per il 2021 la stima è di raggiungere quota 1,5 miliardi secondo la Pkf hotelexperts che conferma inoltre che tra le società di consulenza specializzate nel comparto c’è sostanzialmente consenso sui trend dell’anno in corso. La pipeline vede 100 alberghi in apertura con oltre 17 mila camere, di cui 64 in via di costruzione e 36 pianificati. Location alternative come Trieste, Bergamo, Bologna, Cortina d’Ampezzo, Perugia hanno mostrato particolare resilienza, mentre le cosiddette Big Four (Milano, Venezia, Firenze e Roma), dove si concentra il 78% dei valori patrimoniali alberghieri delle città su un totale italiano di oltre 117 miliardi, sono state penalizzate dal blocco dei flussi stranieri.
Secondo una stima dell’Istituto Demoskopika nel campo del turismo il mese di gennaio 2021 registra una battuta d’arresto tanto allarmante quanto prevedibile: 14,4 milioni di pernottamenti e 4,8 milioni di turisti in meno con una variazione negativa pari all’80% rispetto allo stesso mese del 2020.
Già nel 2020 il Covid ha mandato in fumo 232 milioni di presenze (-53,1% sul 2019) e 67 milioni di arrivi (-51,3%). In picchiata la spesa turistica con un crollo di 20 miliardi il cui 73% è concentrato in Veneto, Toscana, Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige.
Analizzando, in particolare, il quadro per singolo sistema turistico regionale emerge che nel 2020 il Veneto avrebbe ridotto gli arrivi di 12,2 milioni (-60,4% rispetto al 2019) e le presenze di 44,5 milioni (-62,4% rispetto al 2019). A seguire, in valore assoluto, Lombardia con una contrazione pari a 9,5 milioni di arrivi (-54,2%) e 22,4 milioni di presenze (-55,4%),