L'ultimo rapporto della Commissione europea per i viaggi indica come il 77% degli intervistati sia intenzionato a fare una vacanza nei primi sei mesi del 2023 e che il 63% (il 13% in più rispetto a un anno fa) lo farà in un Paese vicino. L'aumento dei costi preoccupa però il 23% degli intervistati, mentre un ulteriore 18% giudica la propria situazione finanziaria incerta. Tuttavia, nonostante l’insicurezza economica, il budget per gli spostamenti resterà invariato. Il 37% (il 6% in più rispetto a un anno fa) spenderà tra i 1.000 e i 2.000 euro a persona e il 19% supererà la soglia dei 2.000 euro. Inoltre il 44% (il 7% in più rispetto al 2022), ha già prenotato in tutto o in parte la prossima vacanza.
Un 2022 da record per Human Company, leader italiano nel turismo open air, che registra 127 milioni di ricavi, con un +48% sul 2021 e un +14% rispetto al 2019, anno record per il turismo nazionale. Le presenze hanno superato di poco quota quattro milioni (+12%), in linea con il valore del 2019. Per quest'anno si punta ad un leggero allungamento della stagione e a una crescita intorno al 5% delle presenze. I tre quarti degli ospiti della società proviene dall'estero in primis tedeschi, olandesi, francesi, austriaci e svizzeri. Ci sarà anche il pieno ritorno di inglesi e irlandesi che valgono circa il 9-10% della clientela. Il trend delle prenotazioni sta andando bene con olandesi e tedeschi che acquistano la vacanza in netto anticipo.
Nelle prenotazioni online dei pernottamenti del 2022 si consolida il predominio delle Ota che detengono ora il 67% di quote-mercato. In termini di volumi, lo scorso anno si sono registrate 3,2 milioni di notti vendute online per un valore superiore ai 730 milioni di euro: sono questi i numeri registrati dai sistemi Blastness che certificano la potenza indiscussa di portali come Booking ed Expedia, rispetto al 33% dei siti web ufficiali. Da rilevare che nel 2019 i siti web degli alberghi avevano registrato una quota di mercato ben inferiore, il 23%, mentre oggi, con 10 punti percentuali in più, sono il secondo canale di vendita online di camere in assoluto, a riprova di un buon investimento compiuto dalle imprese alberghiere nei propri presidi web. Così come si consolida, e di molto, il dominio del canale diretto di vendita online che registra un incremento pari al +135%.
Oltre il 70% degli italiani è pronto a partire per una vacanza invernale entro marzo. Lo rivelano i risultati del terzo International Vacation Confidence Index di Allianz Partners, che ha coinvolto più di 9.000 persone in Austria, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svizzera e Regno Unito. In generale, resta forte in Europa la propensione a viaggiare: il 63% – circa i due terzi – degli intervistati prevede infatti di organizzare una vacanza di tre o più giorni, puntando sia su mete domestiche che estere.Nel nostro Paese il 73% degli italiani intende regalarsi una vacanza invernale: il 61%, resterà entro i confini, scegliendo, il 33% una città e il 25% la montagna. Più di uno su cinque però pensa ad un viaggio all’estero: la maggior parte, il 76%, rimanendo in Europa. Relax (48%), incontrare i parenti (32%) e immergersi nella natura (31%) sono i tre motivi che spingono gli europei a partire. Rilassarsi è anche la priorità del 51% degli italiani, che però prediligono la natura, 32%, rispetto al desiderio di ricongiungersi coi parenti, 29%.
Secondo Compass, la società di credito di Mediobanca, che ha realizzato un Osservatorio dedicato ai viaggi e alle vacanze, per il 2023 cresce il budget che gli italiani stanziano per le vacanze,con un spesa media prevista di 1.900 euro, in crescita rispetto al 2022. Il budget di spesa delle famiglie per viaggiare durante l’anno sarà, infatti, di 1.930 euro, con un aumento di ben 482 euro sul 2022. Più di un terzo degli italiani (36%) intende concedersi più spesso una vacanza e, per farlo, è pronto a sfondare il tetto dei 2.000 euro, arrivando a prevedere una spesa di circa 2.400 euro.
Secondo i dati della BAnca d'Italia si conferma anche nel mese di novembre il trend di ripresa della spesa turistica sia per quanto riguarda l’incoming sia per l’outgoing, Per quest’ultima voce in particolare, l’incremento anno su anno si attesta al 71% per un totale di 2,1 miliardi di euro, mentre gli stranieri arrivati in Italia hanno lasciato nelle nostre casse il 42% in più. La bilancia resta comunque in attivo per 0,3 miliardi di euro, un valore che si avvicina ormai a quelli del 2019. Guardando agli ultimi tre mesi analizzati (settembre-novembre) i tassi di crescita sono rispettivamente del 75 e del 43%.
Il 2023 sarà l'anno della ripresa definitiva del trasporto aereo. Ad affermarlo è l'Icao, sulla base dell'analisi dei dati riguardanti la domanda. Il numero dei passeggeri del trasporto aereo tornerà ai livelli pre-pandemia sulla maggior parte delle rotte entro il primo trimestre. Per la fine dell'anno, si potrà anche prevedere una crescita di 3 punti percentuali rispetto al 2019. Le previsioni si basano soprattutto sulla sostenuta ripresa della domanda registrata nel corso del 2022.
Secondo Aci Europe – l’associazione che raduna le società di gestione degli aeroporti europei – nel 2022 il numero dei viaggiatori transitati nel vecchio continente ha raggiunto quota 1,94 miliardi, facendo segnare quasi un +100% rispetto al 2021, ovvero un vero e proprio raddoppio. Anche in questo caso, però, i livelli restano ancora al -21% rispetto a quanto registrato nel 2019. Solo il 27% degli aeroporti europei ha, però, completamente recuperato il volume dei viaggiatori transitati prima della pandemia. Istanbul si è confermato l’aeroporto più trafficato d’Europa con oltre 64 milioni di passeggeri, seguito da Londra Heathrow (61,6), Parigi CdG (57,5), Amsterdam Schiphol (52,5) e Madrid Barajas, che con 50,6 milioni ha sorpassato l’hub tedesco di Francoforte.
Secondo Aci Europe – l’associazione che raduna le società di gestione degli aeroporti europei – nel 2022 il numero dei viaggiatori transitati nel vecchio continente ha raggiunto quota 1,94 miliardi, facendo segnare quasi un +100% rispetto al 2021, ovvero un vero e proprio raddoppio. Anche in questo caso, però, i livelli restano ancora al -21% rispetto a quanto registrato nel 2019. Solo il 27% degli aeroporti europei ha, però, completamente recuperato il volume dei viaggiatori transitati prima della pandemia. Istanbul si è confermato l’aeroporto più trafficato d’Europa con oltre 64 milioni di passeggeri, seguito da Londra Heathrow (61,6), Parigi CdG (57,5), Amsterdam Schiphol (52,5) e Madrid Barajas, che con 50,6 milioni ha sorpassato l’hub tedesco di Francoforte.
Secondo la Iata il traffico aereo totale di passeggeri nel 2022 è aumentato del 64,4% rispetto al 2021. Sempre a livello globale, il traffico dell’intero anno 2022 ha raggiunto il 68,5% rispetto ai livelli pre Covid (2019). Nel dettaglio, il traffico internazionale nel 2022 è aumentato del 152,7% rispetto al 2021 e ha raggiunto il 62,2% dei livelli del 2019. Il traffico nazionale invece è aumentato del 10,9% rispetto all’anno precedente ed è ora al 79,6% del livello dell’intero 2019. Questo slancio dovrebbe continuare nel nuovo anno con la riapertura della Cina.