Secondo quanto emerge dall’ultimo Snapshot Hospitality di World Capital, che mette a confronto il nostro Paese con competitor quali Malta, Portogallo, Francia, Spagna, Grecia e Croazia, l’Italia è prima per livello di attrattività territoriale, ma solo sesta per grado di destagionalizzazione del turismo. Il modello di valutazione utilizzato nell’analisi tiene conto di 6 specifici indicatori: numero di siti patrimonio Unesco sul territorio, km di coste, la posizione di ciascun Paese nelle classifiche culinarie mondiali, l’indice climatico Stc 2019, il numero di città termali presenti sul territorio e il numero di km di piste da sci.L’Italia raggiunge il punteggio massimo (20) in tre indicatori su sei: numero dei siti Unesco, cucina e numero di città termali; è al secondo posto per la lunghezza delle coste, rispetto alla Grecia, e per la lunghezza delle piste da sci, rispetto alla Francia.
Per Assaeroporti sono stati oltre 11 milioni i passeggeri movimentati negli aeroporti italiani nel corso del mese di luglio, un recupero importante, ma che attesta ancora un calo del 45,5%. A pesare sull’andamento il traffico internazionale: 5,1 milioni di passeggeri quest’anno contro i 13,8 dello stesso mese del 2019, mentre i voli domestici sembrano lentamente avviarsi verso un ritmo normale con un divario di un milione di passeggeri.
Ne hanno risentito in particolare i due hub nazionali, con Fiumicino che rimane indietro di oltre 67 punti percentuali e Malpensa di 56.
Secondo uno studio di Mabrian Technologies, che ha analizzato l’andamento dei prezzi nelle principali destinazioni mediterranee, confrontando oltre 73mila strutture alberghiere, si è riscontrato un forte incremento delle tariffe alberghiere rispetto al periodo pre pandemico. Nello specifico, da un raffronto dei tariffari pubblicati su Booking.com, Expedia e TripAdvisor, si è riscontrato che la Grecia ha riportato rincari fino al +47% negli alberghi a cinque stelle e del +30% nelle strutture a tre e quattro stelle, mentre meno appariscenti, ma comunque significativi, sono apparsi i rincari in Portogallo, Italia, Spagna e Malta. L’unica destinazione mediterranea in controtendenza è stata la Turchia, con decrementi fino al -4% nei prezzi alberghieri.
I voli internazionali verso le destinazioni europee, a luglio e agosto 2021, hanno raggiunto solo il 40% dei livelli pre-pandemici, percentuale ancora molto bassa, che però parla di un’estate che ha quasi raddoppiato i numeri di quella del 2020, quando i collegamenti sull’Europa erano pari al 26,6%, secondo una nuova ricerca ForwardKeys. Si registra una sostanziale ripresa del mercato aereo europeo: al primo posto si trova la Grecia, che raggiunge l’86% degli arrivi di luglio e agosto nel 2019, seguono Cipro (64.5%), Turchia (62%) e Islanda (61,8%).
I dati Istat sul fatturato dei servizi, relativi al secondo trimestre 2021, indicano un incremento congiunturale in gran parte dei settori ma non in quello ricettivo – che perde l’8,3% rispetto al primo semestre del 2020, che a sua volta aveva perso il 65,1% rispetto al primo semestre 2019 – e in quello delle agenzie di viaggi e dei tour operator, che perde addirittura il 50,4% sul 2020 e l’87% sul 2019. Il livello complessivo del fatturato dei servizi nel secondo trimestre resta ancora inferiore a quello del quarto trimestre 2019 (l’ultimo antecedente la crisi), con un’estrema differenziazione settoriale: dal commercio all’ingrosso cresciuto dell’11,5% in questo arco temporale, alle attività di alloggio e ristorazione, cadute, nello stesso periodo, del 43,2%”.
Tra luglio e agosto gli italiani che hanno scelto di trascorrere le vacanze nel nostro Paese secondo un’indagine di Cna Turismo e Commercio, sono stati 23 milioni in totale contro i 17 del 2020 e i 18 del 2019 e anche sei milioni di vacanzieri stranieri, molto meno rispetto alle estati pre-pandemia ma a loro volta in numero consistentemente più numeroso del previsto.
Dall’indagine emerge che per quanto riguarda la ricettività, a essere privilegiate dai vacanzieri italiani nei due mesi clou estivi, con 15 milioni di arrivi, sono state le tradizionali strutture alberghiere mentre le strutture extra-alberghiere (in testa i campeggi nelle loro varie declinazioni) ne hanno totalizzati 8 milioni.
Secondo una nota del Mic sono stati 4 milioni i visitatori nei musei da maggio a luglio, con una crescita del 155% rispetto al 2020 e questo grazie anche alla ripresa del turismo internazionale. Un balzo notevole in avanti nei musei top 30 cresciuti significativamente rispetto a ferragosto 2020. Tra gli altri il Colosseo ha segnato +156%, gli Uffizi +46%, Pompei +20%, Paestum +30%, Museo archeologico di Napoli +79%, Musei reali di Torino +25%, Castel Sant’Angelo +78%.
Arte, fotografia, moda, enogastronomia, natura. Così, La Freccia di settembre accompagna i viaggiatori verso l’autunno. Prima tappa la 78esima Mostra del cinema di Venezia con la cover dedicata all’attrice Serena Rossi, madrina della manifestazione. Si rimane in Laguna per la presentazione della nuova couture made in Italy di Dolce&Gabbana, realizzata in collaborazione con le eccellenze artigiane del Paese. Seconda tappa a Parma e dintorni per la 21esima edizione del festival dedicato a Giuseppe Verdi, poi a Milano per la fiera internazionale Miart, che torna in presenza con 145 gallerie provenienti da oltre 20 Paesi, Firenze per ammirare i disegni dei cartoon più celebri e gli scatti degli archivi Alinari, fino a Catania per le fotografie inedite di Gabriele Basilico.
Il 1° e 2 settembre si è svolto a Jesolo il G20 spiagge con l’obiettivo di fare il punto della situazione sul turismo balneare che in Italia ha una posizione dominante. Tra i primi cinquanta comuni per numero di presenze negli esercizi ricettivi, più della metà sono comuni costieri. Da qui l’idea di un summit che riunisca i comuni con almeno 1 milione di presenze turistiche, località che insieme riescono ad attrarre più di 60 milioni di turisti e hanno quindi un impatto enorme sul turismo nazionale. E proprio da Jesolo è iniziato il percorso della proposta di legge per il riconoscimento dello status di "Città balneare", un documento sviluppato a partire dai dati raccolti dall'Osservatorio dei comuni balneari realizzato dal Dipartimento di Economia dell'Università Ca' Foscari di Venezia. Un testo in cui i partecipanti al network hanno raccolto tutti i problemi e le possibili soluzioni.
Secondo l’ultimo rilevamento di Eurocontrol, fatto in una giornata media di agosto, in Europa si assiste ad un calo del traffico aereo compreso tra il 30 e il 40% rispetto al 2019. Solo Paesi come la Grecia fanno eccezione e riescono ad avvicinarsi ai livelli di due anni fa. Anche negli Stati Uniti, dopo un periodo roseo, i dati di traffico stanno subendo un rallentamento. Attualmente ci sono una media di 25.000 voli giornalieri da e per gli aeroporti europei, rispetto ai poco più di 10.000 di aprile. I dati per l’estate 2021, nonostante il settore sia al 70% dell’attività del 2019, sono migliori rispetto a quelli della scorsa estate. Ci sono 10.000 voli giornalieri in meno rispetto a prima del Covid, con circa un milione di voli persi.