Comunicato congiunto Federturismo Confindustria – Associazione Italiana Confindustria Alberghi
Le associazioni datoriali firmatarie del CCNL Industria Turistica Federturismo Confindustria e Associazione Italiana Confindustria Alberghi hanno appreso con sorpresa, da un comunicato congiunto diffuso dalle organizzazioni sindacali lo scorso 6 novembre, a distanza di 7 giorni dalla riunione negoziale, che il tavolo per il rinnovo del CCNL Industria Turistica sarebbe addivenuto ad una rottura. Rottura asseritamente addebitabile ad un presunto rifiuto della parte datoriale ad “arrivare ad una discussione compiuta sul salario finalizzata al rinnovo del contratto”.
Il turismo riconquista definitivamente il terreno perso: nel 2023 i viaggi di piacere effettuati saranno inferiori a quelli del 2019 solo del 10%. Il loro valore, però, consentirà di chiudere l’anno in positivo.
Secondo l’analisi della Banca d’Italia le presenze turistiche nel Lazio durante i primi 8 mesi dell’anno hanno raggiunto e superato i livelli pre-Covid, segnando uin +1,8% rispetto al 2019. Forte la ripresa degli stranieri, che nel periodo gennaio agosto hanno segnato un +77% di arrivi rispetto allo scorso anno, contro un +49% degli italiani.
Il ritorno in massa dei turisti internazionali e il pieno recupero del business travel stanno delineando una performance che entro la fine dell’anno dovrebbe portare al pieno recupero dei flussi pre-pandemia e secondo gli indicatori di Italian Hotel Monitor, elaborato da Trademark Italia, ai primi due positivi trimestri dell’anno ha fatto seguito un terzo trimestre 2023 che va in archivio con un risultato in crescita rispetto al 2022 per l’industria alberghiera italiana, sia in termini di occupazione camere (+2,7 punti) che di prezzo medio camera (+10,4%).
Secondo il nuovo report a cura del Global Wellness Institute (Gwi) nel 2022 l’economia mondiale del wellness ha raggiunto la quota record di 5.6 trilioni di dollari crescendo del 14% rispetto al 2019, superando di gran lunga i contraccolpi provocati da pandemia a conflitti. E ora, il settore pare destinato a crescere ancora raggiungendo la cifra record di 8,5 miliardi di milioni entro il 2027 con un incremento dell’8,6% all’anno.
Secondo gli indicatori di Italian Hotel Monitor, elaborato da Trademark Italia, ai primi due positivi trimestri dell’anno ha fatto seguito un terzo trimestre 2023 che chiude in crescita rispetto al 2022 per l’industria alberghiera italiana, sia in termini di occupazione camere (+2,7 punti) che di prezzo medio camera (+10,4%).
Per il report "A year in travel by eDreams Odigeo" che ha analizzato il booking e le ricerche effettuate tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2023, Parigi conquista il gradino più alto del podio delle mete già prenotate dagli italiani per le partenze del prossimo anno, seguita da Londra, Barcellona e Milano.
Secondo una ricerca condotta da Planet, il provider di pagamenti e software integrati per hospitality e retail, effettuata a maggio 2023 su un campione di 6.559 intervistati over 18 di diversi Paesi, che hanno soggiornato in hotel nell’ultimo anno, emerge che tra gli italiani intervistati (511 sui 6.559) il 98% sceglie la prenotazione online.
Secondo il Business Travel Trend di Uvet, Indice mensile sui dati del Business Travel in Italia realizzato con il Centro Studi Promotor (CSP) attraverso un campione rappresentativo delle più importanti aziende che operano nei più svariati settori dell’economia italiana ad ottobre il dato progressivo registrato dal Business Travel Trend è di 92 su base 100 (valore di riferimento per il 2019), in linea con il valore progressivo 93 di settembre 2023. Le transazioni invece segnano un valore di 71, identico rispetto a settembre 2023.
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