Il 9 novembre il Direttore Generale di Federturismo Confindustria Antonio Barreca è intervenuto al “Summit 2020", l’evento prodotto da Monterey Srl in collaborazione con Assopiscine, dedicato alle imprese della filiera del settore acquatico nell'ambito della sessione dedicata agli scenari del mercato e le opportunità di business, con particolare riferimento al settore del turismo.
Durerà fino al 27 novembre la fase di consultazione pubblica del documento “Quadro” messo a punto da Uni e Federturismo, che individua soluzioni comuni per la riapertura in sicurezza di tutto il settore turistico, tenuto conto di quanto questo comparto sia vitale per la vita economica e il rilancio del Paese. In consultazione anche il documento sul noleggio autobus. Il documento è stato pensato per far fronte all’emergenza Covid-19 da un tavolo di lavoro che ha già portato in pochissimo tempo alla pubblicazione di altre quattro Prassi di riferimento contenenti le linee guida per la riapertura in sicurezza di specifici settori.
Secondo un’analisi della Coldiretti sono 128 mila i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi chiusi nelle 6 regioni arancioni e rosse, con una perdita di fatturato mensile di almeno 2,7 miliardi e un drammatico effetto a valanga sull’intera filiera per il mancato acquisto di alimenti e vino.
La serrata imposta dalle misure anti contagio riguarda regioni dove molto diffuso è il consumo alimentare fuori casa e colpisce il 38% dei locali italiani, compresi oltre 5 mila agriturismi.
Diminuiscono rispettivamente del 24% e del 22%, rispetto al periodo pre-pandemico, le visite guidate e degustazioni di vino negli spazi aziendali delle cantine, ma crescono con la pandemia altre esperienze da svolgersi all’aria aperta come picnic (+9%) e degustazioni di vino nei vigneti (+6%) secondo l’indagine condotta dal Wine Tourism International Think Thank.
Aumento delle cancellazioni e posticipi al 2021 secondo i dati della ricerca globale di Aigo e Travel Consul, che ha misurato l’impatto del covid-19 sul turismo. In Italia il 53% del campione parla di prenotazioni cancellate, il 42% le rimanda al 2021. Anche in Europa e a livello mondiale i dati sono per lo più in linea, oltre la metà del campione cancella le prenotazioni, il 38% del campione europeo le rimanda al 2021 contro il 40% a livello globale.
Omio, piattaforma e app di viaggi che consente agli utenti di prenotare treni, autobus, voli e traghetti, ha analizzato i suoi dati nel periodo 2019-2020 per scoprire le nuove tendenze di viaggio in tutta Europa, nell’attesa di poter tornare presto a viaggiare in serenità.
Dallo studio è emerso che Bari e Bologna sono mete che attestano una crescente popolarità tra i viaggiatori italiani. A livello internazionale, Praga, Barcellona, Londra e Vienna escono tutte dalla top 10 della classifica. Amsterdam mantiene intatta la sua popolarità nella lista 2020, mentre Parigi perde due posizioni.
Secondo il rapporto Isnart-Legambiente - realizzato attraverso l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio - per la prima volta in Italia l’attività sportiva è diventata, la scorsa estate, la principale motivazione di viaggio, espressa da oltre il 30% dei turisti, per le sue caratteristiche ludiche, ricreative, estetiche e salutistiche.
Tra le attività maggiormente praticate spiccano il trekking (39%) e la bicicletta (32%); per quest’ultima voce il rapporto Isnart-Legambiente ha calcolato che la spesa complessiva dei cicloturisti nel corso dell’estate 2020 è stata pari a 4,1 miliardi di euro.
Il livello di attività aerea prima della pandemia non si riprenderà almeno fino al 2024, è questo lo scenario secondo le previsioni dell'Organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea, Eurocontrol. Molto probabilmente bisognerà aspettare fino al 2026 o, nell’ipotesi più pessimistica, fino al 2029. Eurocontrol progetta diversi scenari, a seconda di quando sarà disponibile il vaccino contro Sars-CoV-2 o della fine spontanea della pandemia.
I grandi vettori – secondo un report di StocksApps.com – avrebbero perso 110 miliardi di dollari, pari a circa 93 miliardi di euro e si tratta di un calcolo per difetto che non tiene conto delle perdite di centinaia di medio-piccole compagnie, ancora tutte da stimare, con un calo della domanda pari a -72% secondo IATA.
Spiccano le perdite delle compagnie statunitensi che, da gennaio ad oggi, hanno fatto segnare mancati ricavi per 63,9 miliardi di dollari (pari a circa 55 miliardi di euro).
Secondo il XVI Rapporto Annuale di Federculture dopo un decennio di crescita, negli ultimi dieci anni diminuisce la partecipazione culturale degli italiani, soprattutto per cinema, teatro, lettura ad eccezione di musei. Il cinema è stato in crescita del 12,1% fino al 2010, nel periodo seguente ha perso il 6,1% di fruitori, il teatro, che tra il 2010 e il 2019 ha visto un calo dell’8,8%, negli anni precedenti era cresciuto del 27,3%.
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