Confindustria alberghi: dati drammatici, dobbiamo ripartire subito
E’ di oggi la pubblicazione del rapporto ISTAT viaggi e turismo 2020 da cui emerge, in tutta la sua drammaticità, la crisi di questo settore e in particolare del sistema alberghiero italiano.
Senza indicazioni chiare gli alberghi italiani questa estate rischiano di restare al palo. Non possiamo permettercelo
Bene quanto dichiarato ieri sera dal ministro Garavaglia in occasione dell’incontro alla stampa estera. Le priorità espresse su programmazione e pass vaccinali per evitare divari competitivi vanno incontro a quanto ormai da parecchio tempo Confindustria Alberghi sollecita a Governo e Istituzioni.
Ancora fermi dopo più di un anno…È una situazione insostenibile
Le nostre aziende non hanno perso il 30%, ma l’80% e a volte anche di più.
Il decreto oggi in discussione in Consiglio dei Ministri deve segnare un cambio di passo per il Paese – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
Il Governo ha risposto alle nostre richieste, programmare da subito le riaperture fin dalle prossime settimane, se i numeri lo consentiranno.
L’ordinanza adottata dal Ministro Speranza su arrivi e rientri da Paesi dell’Unione Europea è l’ennesimo sfregio inflitto al turismo organizzato.
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Una vera rivoluzione, forse temporanea, ma in grado comunque di sconvolgere gli equilibri abituali delle compagnie alberghiere tricolori secondo ciò che ha registrato Pambianco analizzando i fatturati 2020 dei principali operatori italiani dell’ospitalità. Se nel 2019 Starhotels dominava infatti incontrastata con un fatturato di 216 milioni di euro, staccando di gran lunga il secondo player, il Gruppo Una, che seguiva a 128 milioni di euro, con la divisione alberghiera di Alpitour a chiudere il trio delle sole realtà dell’hotellerie italiana provviste di ricavi a nove cifre, lo scenario del 2020 si presenta in una veste completamente differente.
Sea ha chiuso il 2020 con un rosso di 128,6 milioni di euro, a fronte di un precedente utile di 124,4 milioni per effetto della pandemia da Covid 19, che ha penalizzato significativamente i risultati. Il traffico è crollato del 73,1% a 9,5 milioni di passeggeri mentre i ricavi si sono ridotti del 63,6% a 257 milioni di euro e il margine operativo lordo ha segnato una perdita di 26,6 milioni a fronte del precedente utile di 274,7 milioni. I ricavi del primo bimestre 2020 di Sea (104,2 milioni di euro) sono stati in linea con quelli del precedente, mentre nei successivi 10 mesi hanno registrato una “netta contrazione”.