Secondo Globalblue c'è stato un calo del 95% per quasi 12 mesi del tax free shopping, un minimo di ripresa si è visto tra luglio e agosto, confermato poi da un buon settembre, con un +33/35% sul 2019, il 2020 non si considera come termine di paragone. Un elemento di novità emerso è legato al turista che risulta essere diverso da quello del 2019 per l’Italia. Non si vede il turista orientale, ma americano, arabo e svizzero, sono le tre principali nazionalità che hanno fatto tax free shopping tra luglio ed agosto nelle principali mete di villeggiatura italiane, rispettivamente con queste percentuali, americani (44%), arabi e russi entrambi con l’11%.
Secondo i rilevamenti di Assaeroporti il consuntivo del traffico aeroportuale italiano durante i primi nove mesi di quest’anno rimane negativo. Il movimento di passeggeri da gennaio a settembre ha fatto segnare un -65% rispetto ai primi nove mesi del 2019, anno pre-Covid. Mentre il dato mensile riferito a settembre 2021, segna un -39,7% rispetto allo stesso mese del 2019. Nel dettaglio Roma Fiumicino ha registrato circa 1,5 milioni di passeggeri con un decremento del 63% rispetto al 2019, mentre Milano Malpensa con quasi 1,3 milioni di pax si attesta su un -59%.
“Molto è stato fatto in questi mesi. L’impegno del Governo e del Ministro Garavaglia è stato fondamentale per ricostruire la fiducia degli operatori, ma il protrarsi delle difficoltà richiede ancora interventi mirati a sostegno del settore nell’attesa che l’economia del turismo in Italia possa ritrovare il suo equilibrio tornando ad aprirsi ai flussi internazionali”. Così in una lettera al Premier Draghi e ai Ministri Franco e Garavaglia, Maria Carmela Colaiacovo Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. In questi giorni assistiamo alla discussione sulla Manovra 2022, ma sembra che il tema degli aiuti sia uscito fuori dai radar. Molta parte dell’economia italiana è in ripresa, ma per il mondo alberghiero, quello più tradizionalmente vocato al turismo internazionale, la situazione resta difficile.
Il Touring Club Italiano ha organizzato, il 27 ottobre, un convegno dal titolo “l’Italia che verrà” per discutere insieme come le risorse messe in campo dal PNRR direttamente per il turismo e per altri settori che lo interessano indirettamente (dalla cultura alle infrastrutture e alla digitalizzazione), sia un’occasione formidabile, prima che di rilancio, di ripensamento del modello di offerta che vogliamo implementare nei prossimi anni. Si tratta di definire una vera e propria “via italiana al turismo”, una modalità di valorizzazione del Paese che deve partire da alcuni elementi imprescindibili. Innanzitutto puntare a uno sviluppo equilibrato e sostenibile dei territori che significa dare un’opportunità di crescita alle aree interne, puntando sul turismo della conoscenza ed esperienziale (il saper fare, le tradizioni, l’enogastronomia, le opportunità di scoperta “lenta” dei territori ecc.) e salvaguardare al contempo dall’eccessiva pressione e dallo snaturamento del tessuto sociale le nostre più note destinazioni turistiche (quello che è stato definito overtourism).
ll 25 ottobre il direttore generale di Federturismo Confindustria Antonio Barreca ha partecipato alla XX edizione delle Giornate del Turismo, ideate dal professor Francesco Adamo e organizzate da Geoprogress con il supporto dell’Università Bicocca di Milano. Dall’incontro è emersa la necessità di ridisegnare il turismo in Italia con una nuova forma di governance che non lasci indietro nessuno, puntando ad una promozione unica. Barreca, ha ricordato che non siamo ancora usciti dall’emergenza e l’imprenditore turistico si è trovato ad avere appena due mesi di compensi/incassi per tirare avanti un anno intero. Questo vuol dire che bisogna prima pensare a salvare le imprese proseguendo nei sostegni e poi costruire insieme un modello di turismo. Teniamo anche conto che ci sono nuove aspettative dei turisti-clienti e, di conseguenza, anche nella formazione in scuole e università: dovremo contemplare nuove materie come psicologia, gestione dei rischi, educazione sanitaria e altre priorità, perché la pandemia ha creato nuove paure e preoccupazioni.
(Per maggiori informazioni: www.geoprogress.eu/giornate-del-turismo-2021)
Il ruolo della PA centrale, della PA locale e delle destinazioni nel percorso di digitalizzazione del Paese e in particolare del patrimonio culturale e turistico, le iniziative in atto e quelle in divenire per la costruzione di una migliore “tourist experience” in località e siti turistico, culturali sono stati i temi del Digital Italy Summit, svoltosi il 14 ottobre al quale è intervenuta , tra gli altri, la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli. La digitalizzazione delle attività nel nostro Paese è un passaggio obbligatorio se vogliamo rimanere competitivi a livello internazionale ed è uno dei pilastri principali su cui si basa il Recovery Plan.
Le difficoltà del settore non sono finite, l’assenza del turismo internazionale colpisce le imprese
“Molto è stato fatto in questi mesi. L’impegno del Governo e del Ministro Garavaglia è stato fondamentale per ricostruire la fiducia degli operatori, ma il protrarsi delle difficoltà richiede ancora interventi mirati a sostegno del settore nell’attesa che l’economia del turismo in Italia possa ritrovare il suo equilibrio tornando ad aprirsi ai flussi internazionali”.
Le difficoltà del settore non sono finite, l’assenza del turismo internazionale colpisce le imprese
“Molto è stato fatto in questi mesi. L’impegno del Governo e del Ministro Garavaglia è stato fondamentale per ricostruire la fiducia degli operatori, ma il protrarsi delle difficoltà richiede ancora interventi mirati a sostegno del settore nell’attesa che l’economia del turismo in Italia possa ritrovare il suo equilibrio tornando ad aprirsi ai flussi internazionali”.
Secondo i dati dell’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di commercio italiane, elaborati da Isnart-Unioncamere, i buoni risultati del periodo estivo non compensano le perdite subite da tutta la filiera del turismo a causa del sostanziale blocco delle attività di tutta la prima parte dell’anno. I primi nove mesi hanno registrato una flessione di 40 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2019 e il 2021 si chiuderà con una crescita limitata al +2%.
Per alcune regioni ha pesato in particolare l’andamento delle grandi città d’arte le quali, anche nel periodo estivo, assorbono una quota importante dei flussi turistici (in media oltre un quarto delle presenze totali). In queste destinazioni, per quanto il miglioramento nei mesi estivi del 2021 sia stato notevole in termini di pernottamenti (+35% rispetto al 2020), le perdite subite in media annua sono ancora consistenti (-23%), collocando queste località ancora 60 punti percentuali al di sotto del livello del 2019.
Nel mese di luglio 2021, secondo il rapporto della Banca d’Itali, le spese dei viaggiatori italiani all’estero sono cresciute del 64,4% a 1,752 miliardi di euro mentre i turisti stranieri hanno speso, nel nostro paese, 3,191 miliardi (+17,2 per cento). Il saldo della bilancia, sebbene ampiamente positivo, scende a 1.439 milioni di euro contro i 1.658 milioni del luglio 2020. Rispetto alla situazione pre-Covid, nel luglio 2019, le spese dei viaggiatori stranieri in Italia sono scese del 47%, quelle degli italiani all’estero del 42%. Nei tre mesi terminanti a luglio 2021 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è cresciuta del 31% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; quella dei viaggiatori italiani all’estero è aumentata del 66,3%. Il rapporto segnala come nel confronto con il corrispondente periodo del 2019, precedente al diffondersi della pandemia di Covid-19, si rileva una contrazione del 62,1% per i flussi in ingresso e del 51,4% per quelli in uscita.
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