I viaggi su due ruote si confermano uno dei trend turistici più performanti del periodo post-covid in Europa e investono anche l’Italia.Secondo quanto emerge da uno studio recentemente elaborato dal Centro Studi Turistici di Firenze il volume d’affari del cicloturismo nel vecchio continente è stimato intorno ai 44 miliardi di euro, con una crescita del +8% nel 2021 superiore addirittura al segmento delle crociere, in Italia – ad oggi- contribuisce con un volume di circa 4 miliardi di euro. Un mercato dall’ottimo stato di salute, dunque, nel quale l’Italia ha deciso di investire con l’approvazione, del Piano Generale della Mobilità Ciclistica 2022-2024, che stanzia oltre 400 mln di euro per la realizzazione di almeno 1.235 Km aggiuntivi di ciclovie turistiche entro giugno 2026. Da questa indagine risulta, inoltre, che in Italia sono 10,7 milioni gli appassionati di ciclismo, in gran parte uomini. Il cicloturista ha un’età compresa tra i 45 e 55 anni ed il reddito è medio-alto. 4 cicloturisti su 10 praticano ciclismo su strada, solo il 3% si dedica alla MTB mentre ben il 34% si avvale delle e-Bike, a conferma di un forte interesse per la sostenibilità.
Il sistema aeroportuale italiano ha registrato nel mese di agosto 19.023.055 passeggeri, attestandosi al 93% dei volumi di traffico del 2019, quando i viaggiatori negli scali nazionali raggiungevano i 20.474.839, secondo i dati di Assaeroporti secondo cui si consolida il trend di ripresa iniziato con la stagione estiva 2022, che vede a livello complessivo una progressiva riduzione del gap rispetto al periodo pre-Covid e, a livello locale, il superamento dei numeri del 2019 da parte di molti aeroporti. Una crescita analoga si osserva per i movimenti aerei, 156.987, che toccano anche in questo caso il 93% dei livelli pre-pandemia.
Ottime le performance dell’Europa per numero di meeting internazionali promossi dalle associazioni: nella Top 20 Destination Performance Index di ICCA, il 70% dei paesi e l’80% delle città sono destinazioni europee, seguono i Paesi asiatici (15%) e i Paesi nordamericani (10%), mentre l’Oceania, rappresentata dall’Australia, ha una quota di mercato del 5%.
Balzo in avanti nella impegnativa corsa al recupero e ritorno alla normalità per il traffico aereo mondiale che nel mese di agosto, periodo di picco della stagione turistica nel mondo, secondo il consueto monitoraggio di Iata ha fatto segnare un incremento del +67% rispetto al 2021 e a livello globale un recupero del traffico aereo che ora è al 73,7% rispetto ai livelli pre-crisi (agosto 2019).
L’Assemblea, tenutasi il 6 ottobre a Roma, presso la Sala Pininfarina di Confindustria, ha rieletto Pier Ezhaya - Direttore Generale Tour Operating di Alpitour World - Presidente di ASTOI Confindustria Viaggi e del Fondo ASTOI a Tutela dei Viaggiatori per il mandato 2022-2025. Ezhaya ha ricoperto la carica di Presidente nel biennio 2020-2022 e di Vicepresidente Vicario dal 2014 al 2018. La maggioranza degli associati, durante le consultazioni degli scorsi mesi, aveva manifestato l’auspicio che il Presidente accettasse di ricandidarsi, dopo aver rappresentato l’Associazione in questo biennio particolarmente impegnativo. Commenta il Presidente ASTOI Confindustria Viaggi, Pier Ezhaya: “Ho accettato di ricandidarmi spinto dalla volontà dei Soci che hanno espresso questo preciso auspicio in occasione delle consultazioni gestite dalla nostra Commissione di Designazione; li ringrazio per aver apprezzato il mio operato e sono consapevole della responsabilità che tale investitura comporta. Desidero sottolineare che il supporto che ho avuto dal Board di Presidenza, dalla Direttrice Generale Franceschini e da tutto il Consiglio Direttivo è stato indispensabile per l’ottenimento dei risultati utili all’intero comparto nei difficili anni di pandemia. Il biennio 2020-2022 è stato estremamente sfidante, ci siamo dovuti confrontare con due governi - Presidenza Conte 2 e Draghi – facendo sempre fatica a far emergere l’importanza di questo comparto, ancora troppo distante dalle priorità del Governo. Ad oggi nessun esecutivo ha compreso che il turismo è un’industria e come tale va trattata, non solo per rappresentare con l’indotto il 13% del PIL ma anche per le sue caratteristiche e i suoi bisogni.
Secondo i dati di Aci World, emersi dall’ultima indagine dell’associazione mondiale degli aeroporti, i viaggi aerei dovrebbero registrare una costante crescita complessiva nella seconda metà del 2022, avvicinando il settore alla sua piena ripresa, tuttora prevista per il 2024.
Saranno oltre 100 milioni di euro gli investimenti sulle marine già avviati o in programma entro il 2024 da quanto emerge dal report di ricerca di Risposte Turismo che contiene anche un approfondimento sul turismo nautico nei sette paesi che si affacciano sull’Adriatico.
Con riferimento alle nuove marine in arrivo e agli investimenti in programma, tra la seconda parte del 2022 e il 2024 l' Adriatico vedrà nuovi ormeggi in nove strutture (sette nuove e due progetti di espansione) per un totale di oltre 3 mila nuovi posti barca, con investimenti superiori ai 100 milioni di euro, tra Italia, Croazia e Albania.
Il nostro Paese è universalmente conosciuto per la grande ricchezza culturale che lo caratterizza e lo sport può essere considerato una vera e propria attrattiva turistica così come i grandi eventi sportivi sono risorse turistiche rilevanti a livello internazionale e sono entrate sempre più a far parte delle politiche di marketing delle località turistiche. Questi alcuni temi affrontati nel corso del convegno "Cultura, Sport e Turismo: le eccellenze del Made in Italy a sistema per lo sviluppo economico del Paese", svoltosi l'8 ottobre scorso.
I Ministri si sono confrontati su cinque priorità per la ripresa e la resilienza del turismo nella fase post-pandemica: sviluppo del capitale umano; innovazione e digitalizzazione, empowerment di donne e giovani; contrasto al cambiamento climatico e economia circolare; governance ed investimenti. Le diverse posizioni sulla guerra condotta dalla Russia contro l’Ucraina, le cui conseguenze hanno colpito il settore turistico, non hanno consentito l’adozione di una dichiarazione ministeriale congiunta al termine dell’incontro. Si è però registrata una convergenza rispetto alle linee di azione proposte nelle “Linee Guida di Bali” per promuovere la ripresa con una particolare attenzione al ruolo delle micro, piccole e medie imprese ed ai benefici per le comunità locali.
Dal monitoraggio trimestrale della società di consulenza Thrends, con il suo Chains Monitor Italy, relativo ai nuovi ingressi di hotel in catena e le recenti uscite, emerge che gli hotel entrati a far parte di una catena nel periodo gennaio – giugno 2022 sono 102, di cui il 67% appartenenti al segmento upscale. Settantuno sono stati, invece, gli hotel che hanno cessato la propria affiliazione in una catena nel corso del semestre, la maggior parte dei quali appartenenti anch’essi al segmento upscale (76%) e ad una catena domestica (66%).Nei prossimi anni (2022-2025) è in programma lo sviluppo e/o affiliazione di 158 hotel, di cui il 73,4% appartenenti a gruppi internazionali, e di cui: 5 hotel nel segmento economy; 13 hotel nel segmento midscale; 72 hotel nel segmento upscale; 63 hotel nel segmento luxury ed infine 5 hotel, il cui segmento di appartenenza non è al momento noto. Il 26,6% delle nuove aperture è rappresentato da hotel che entreranno a far parte di una catena domestica, mentre il restante 73,4% di catene internazionali: il 26,6% americane, il 12,7% francesi, il 6,3% inglesi. Le regioni che vedranno il maggior numero di nuove aperture sono il Lazio (22,8%), la Lombardia (20,3%), il Veneto (15,2%) e la Toscana (10,1%).
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