È lo scalo di Roma Fiumicino a guidare la volata finale del sistema aeroportuale italiano per un 2024 che, salvo imprevisti, è destinato a essere da record e non solo a livello nazionale.

Si tratta di un anno molto positivo per tutti gli aeroporti europei, stando ai dati raccolti nei primi 8 mesi dal Centro Iccsai Transport and Sustainable Mobility dell’Università di Bergamo.
Nel periodo gennaio-agosto 2024 i passeggeri dei primi 25 aeroporti nazionali superano del 12,9% i valori del 2019, ultimo anno pre Covid. Un incremento trainato soprattutto dall’ottimo rendimento operativo in termini di traffico registrato dall'aeroporto di Fiumicino e dal buon andamento di altri scali, come Bergamo, Napoli, Bari e Brindisi, che hanno fatto segnare le crescite maggiori negli ultimi 5 anni.
Ci sono anche aeroporti che faticano a tornare ai livelli pre pandemia, come Genova e Lamezia Terme, ma in generale il sistema aeroportuale italiano risulta ai primi posti in Europa.
A livello di sistema, nel 2023 l’Italia è cresciuta sopra la media europea, con 3,3 milioni di passeggeri in più del 2019 (+1,7%). Ha superato il traffico della Germania e si conferma così il terzo mercato in Europa per il trasporto aereo con 197,2 milioni di passeggeri, alle spalle di Spagna (281,6) e Regno Unito (274,4).
A caratterizzare la forte crescita di molti scali del sistema aeroportuale italiano sono le compagnie aeree low cost, che presidiano saldamente diverse province italiane: ben 18 su 20 aeroporti cosiddetti minori in Italia – sempre secondo lo studio Iccsai – devono gran parte del loro traffico passeggeri e della loro repentina crescita all’operatività di queste aerolinee.
(Per maggiori informazioni: https://www.unibg.it/rubrica/centro-ateneo-itsm-iccsai-transport-and-sustainable-mobility-center)