Pur apprezzando il recepimento di alcune proposte condivise al tavolo del Mibact, le associazioni Aidit, Assoviaggi, Astoi e Fto ritengono insufficienti le misure adottate e chiedono che vengano urgentemente prese misure straordinarie.
Infatti la situazione si è ulteriormente aggravata nel fine settimana alla luce di ulteriori gravi restrizioni di Paesi esteri all'accesso dei nostri connazionali, della proroga di alcuni provvedimenti a livello nazionale che riducono i flussi, l'emergere di nuovi preoccupanti focolai in altri continenti, la cancellazione di eventi internazionali, tra cui l'ITB di Berlino Fiera di riferimento per il turismo mondiale.
Nel 2019, secondo il Centro Studi Turistici, sono stati oltre 9.200 i matrimoni di persone straniere: l'impatto economico è stato di 540 milioni di euro, in crescita dell'8 per cento rispetto all'anno prima. Generalmente la spesa media a evento è di 58.600 euro per circa 50 invitati: è un settore che rappresenta un volano importante, anche per le piccole realtà imprenditoriali.
Il Ciset, su dati di Banca d'Italia, ha elaborato le stime riguardanti gli effetti dell’emergenza Coronavirus sul turismo nelle aree del Nord Italia che sono state colpite dall’epidemia: in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia è plausibile che nel periodo che va da marzo a maggio, si assista a una contrazione massima degli introiti totali per turismo internazionale pari a circa 2,5 miliardi di euro corrispondente a un -50% per le regioni coinvolte, percentuale registrata anche in casi simili come l’emergenza da Sars o eventi drammatici come il crollo delle Torri Gemelle a New York.
Sono stati 52 milioni i biglietti acquistati nel 2019 sui canali digitali di Trenitalia, con un incremento – nel solo ultimo quadrimestre dell’anno – del 13% rispetto allo stesso periodo del 2018.
L’acquisto online rappresenta una modalità che la società del Gruppo FS Italiane sta incoraggiando in questi giorni di disposizioni sanitarie straordinarie, al fine di contenere possibili assembramenti alle biglietterie e ridurre i tempi di attesa in stazione.
Il 28 febbraio il Ministro ai Beni culturali e al Turismo Dario Franceschini, alla presenza del Sottosegretario Lorenza Bonaccorsi, ha incontrato le associazioni di categoria del turismo per affrontare le criticità che il settore sta vivendo a causa del coronavirus e proporre un pacchetto di riforme al Consiglio dei Ministri. Si è parlato di tre assi di intervento: il primo riguarderebbe una dilazione dei pagamenti poi si dovrà pensare a interventi strutturali e una terza azione si dovrà focalizzare sul rilancio del Paese in termini di immagine e di comunicazione.
Le Associazioni del trasporto pubblico AGENS, ANAV e ASSTRA e le Organizzazioni Sindacali di categoria hanno siglato ieri pomeriggio un importante accordo con il quale condividono la comune responsabilità di farsi parte sostanziale ed attiva nella gestione dell’emergenza generata dalla improvvisa diffusione da COVID-19 (Coronavirus) che il Paese è impegnato a fronteggiare.
“Apprezziamo le intenzioni del ministro Franceschini di portare al prossimo Consiglio dei Ministri alcune proposte di sostegno per il settore dell'intermediazione dei viaggi e del turismo organizzato.”
La chiusura delle destinazioni estere e l'allarme generato per Coronavirus sta producendo un enorme impatto economico, pari a diverse decine di milioni di euro, sul comparto del turismo organizzato. I tour operator chiedono di considerare le spese di rimpatrio nelle misure straordinarie assunte dal governo.
Dopo la riunione al MiBACT, di alcuni giorni orsono, sul tema degli impatti dell’emergenza coronavirus sulle imprese del settore, si attendevano risposte chiare, tempestive e concrete, che però non sono arrivate.
A seguito del recente e repentino aggravarsi degli eventi, Aidit, Assoviaggi, ASTOI e Fto chiedono con forza che il turismo sia tutelato e supportato in questo momento di profonda crisi. E’ necessario che le istituzioni mettano prontamente in campo misure di sostegno straordinarie per le imprese turistiche, che contribuiscono al PIL per il 13% e, per il 14,7% all’occupazione nazionale.
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