I musei italiani si rinnovano con i fondi Ue: nel 2018, con la politica di coesione europea sono stati realizzati interventi per un valore di quasi 1,76 miliardi di euro in 653 i siti museali (il 13% di quelli presenti sul nostro territorio) secondo il portale OpenCoesione, integrando i dati sugli investimenti della coesione Ue nel settore della cultura e l’anagrafica dei 4.908 musei, gallerie, collezioni, aree e parchi archeologici, monumenti e complessi monumentali rilevati dall’Istat. La lettura incrociata dei dati mostra che nel 2018 sono stati compiuti 1.195 interventi sia infrastrutturali sia immateriali e che, nei musei interessati, sono entrati 37,3 milioni di visitatori e hanno operato 13.734 addetti.
Federmep, la Federazione che raccoglie imprese e professionisti del settore matrimoni dichiara che il 2020, per la “wedding industry”, ha registrato un crollo di circa il 90% del fatturato rispetto all’anno precedente: dai 15 miliardi del 2019 si è passati ai soli quasi 2 del 2020. Stime ben peggiori delle anticipazioni pubblicate pochi giorni fa dall’Istituto nazionale di statistica, che riportano una variazione negativa dei matrimoni del 50,3% nei primi dieci mesi dell’anno: dai 170mila del 2019 agli 85mila del 2020 in quanto ci sono coppie che hanno deciso comunque di non rinunciare a convolare a nozze rinunciando ai festeggiamenti. Inoltre se si considerano gli eventi ad alto budget con altissimo indotto si sono volatilizzati circa 13 miliardi di fatturato, con previsioni veramente pessime per almeno la prima metà del 2021.
TripAdvisor analizza l'evoluzione del turismo attraverso 6 mercati: Usa, Australia, UK, Italia, Giappone e Singapore. Ciò che è emerso è che nel 2021, il 47% degli intervistati sta già pianificando un viaggio all'estero, mentre soltanto il 30% ha scartato l'ipotesi.
Sarà nella seconda metà dell'anno che si inizierà a vedere una ripresa concreta quando, probabilmente, verranno allentate le misure di sicurezza a livello globale. A fare la differenza sembra essere il vaccino, il 77% dei partecipanti allo studio si è dichiarato più favorevole a spostarsi oltre confine dopo la somministrazione, l'86% a programmare itinerari domestici.
Secondo la IATA nel 2020 il traffico passeggeri, misurato con l’indice passeggeri per chilometri percorsi (Rpk), è diminuito del 66% rispetto al 2019, ma a fine anno la situazione era peggiore: a dicembre il traffico era -70% rispetto allo stesso mese del 2019. La previsione era che quest’anno il traffico aumentasse del 50% rispetto al 2020 per poter tornare al 50% del livello del 2019 ma con i fattori di rischio evidenziati, si teme ci sia un incremento del traffico limitato al 13% rispetto al 2020. In tal caso il traffico nel 2021 sarebbe limitato al 38% del livello del 2019.
ll mese di gennaio appena trascorso si chiude con una media per tonnellata metrica pari a 471,85 dollari, con un incremento pari a 29,29 dollari (+6,6%) rispetto al mese precedente.
E’ di oltre 9 miliardi di euro il calo registrato dalla componente digitale dell’industria dei viaggi in Italia nel 2020, per un complessivo -60% rispetto all’anno precedente, secondo la settima edizione del rapporto annuale delll’Osservatorio innovazione digitale nel turismo della school of management del Politecnico di Milano.
Per il tour operating, fortemente dipendente dai flussi outgoing, il 2020 è stato un anno di sopravvivenza, con un calo del fatturato tra il 60% e il 95% e per il 2021 è prevista una parziale ripresa, nell’ordine di un terzo dei volumi realizzati nel 2019. L’impatto è meno marcato su ospitalità, trasporti di terra e di mare e attrazioni, che sono riusciti, mediamente, a mantenere il fatturato in una forbice tra il 40% e il 60% rispetto al 2019, grazie soprattutto al turismo di prossimità.
Il sistema aeroportuale italiano chiude il 2020 con soli 53 milioni di passeggeri contro i 193 milioni del 2019 secondo Assaeroporti che evidenzia un calo drammatico per gli scali nazionali che perdono in un anno 140 milioni di viaggiatori, ovvero il 72,6% del traffico. A causa della pandemia da Covid-19 e delle conseguenti restrizioni alla libera circolazione tra Stati, nel 2020 in Italia non hanno volato 7 passeggeri su 10 e ad essere maggiormente penalizzate sono state le destinazioni extra-UE (-81,2%). Altrettanto netto il calo del traffico Ue, -77,5%, mentre più contenuto, ma comunque significativo, quello dei voli domestici, -61,3%.
Il settore turistico, secondo gli ultimi dati dell’Unwto, ha perso 1 miliardo di arrivi internazionali, con un crollo del 74% sull’anno precedente a causa di un pesantissimo calo della domanda e per le limitazioni di viaggio diffuse in tutto il mondo. Dal punto di vista economico, la perdita è ancora più secca: 1.300 miliardi di dollari, una cifra che rappresenta più di 11 volte la perdita registrata durante la crisi economica globale del 2009. Fra le regioni del mondo che hanno perso di più c’è l'Europa, che ha registrato un calo degli arrivi del 70% e che nonostante una ripresa piccola e di breve durata nell'estate del 2020, in termini assoluti ha visto 500 milioni di arrivi internazionali in meno.
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