Secondo l'ONU nei primi cinque mesi del 2020 gli arrivi di turisti internazionali sono diminuiti di oltre la metà e si parla di una perdita pari a 320 miliardi di dollari di entrate.
La crisi ha messo in ginocchio un settore che vale il 7% del commercio mondiale (dato 2019) e ha messo a rischio dai 100 ai 120 milioni di posti di lavoro nel settore. La crisi ha scosso fortemente le economie sviluppate, ha fatto precipitare i Paesi in via di sviluppo, in particolare molti piccoli Stati insulari e Paesi africani.
Secondo il report quindicinale dell'Osservatorio sui consumi di Deloitte in Italia solo il 22% delle persone prevede di prendere un volo domestico nei prossimi tre mesi e solo il 14% ha in programma un volo internazionale. Il traffico aereo, unito agli effetti sulle supply-chain globali, ha avuto pesanti ripercussioni sulla produzione aerospaziale sul piano operativo, finanziario e logistico se si considera inoltre che l'indotto generato dall'industria aerospaziale comprende oltre 4.000 aziende, il 90% delle quali con meno di 50 dipendenti, ma da sole, possono generare un indotto complessivo di 13,5 miliardi di euro (0,65% del Pil).
Secondo lo studio della società di consulenza immobiliare World Capital quest’anno gli stranieri spenderanno (tra soggiorno, ristorazione e commercio) 4,4 miliardi di euro, a fronte dei 44 dello scorso anno, con un calo solo parzialmente compensato dal fatto che i nostri connazionali nella gran parte non si recheranno all’estero e spenderanno in Italia i circa 27 miliardi che lo scorso anno avevano“esportato”. La perdita per il sistema è di 12,6 miliardi di euro.
Secondo il rapporto di Moody’s la domanda di turismo rimarrà debole nonostante l’allentamento dei divieti di viaggio dopo i blocchi per l’emergenza Coronavirus e i debiti sovrani dell’Europa meridionale sono i più esposti all’impatto di questo calo, che probabilmente durerà oltre la stagione estiva. Croazia (rating Ba2 positivo), Grecia (B1 stabile), Portogallo (Baa3 positivo), Malta (A2 stabile), Spagna (Baa1 stabile), Cipro (Ba2 positivo) e Italia (Baa3 stabile) sono secondo la società di rating i Paesi più colpiti in Europa.
Secondo una ricerca condotta dal World Travel & Tourism Council nel 2020, a causa del crollo dei viaggi internazionali, ci sarà una perdita di 36,7 miliardi di euro per l’economia turistica italiana, pari a 100 milioni di euro al giorno. Il massiccio calo del numero di viaggiatori e turisti internazionali in visita in Italia potrebbe comportare un calo dell’82% della spesa dei visitatori internazionali. Una perdita catastrofica per l'economia italiana, che equivale a un deficit di 700 milioni di euro a settimana, per l'economia del paese.
Secondo l’istituto Demoskopika nel solo mese di agosto si è registrato un calo pari a circa il 70%, con un decremento di 3,6 milioni di turisti stranieri e una contrazione della spesa di quasi 2 miliardi di euro, rispetto allo scorso anno in cui ci sono stati oltre 5 milioni id viaggiatori stranieri che hanno scelto di trascorrere le vacanze in Italia generando oltre 37 milioni di pernottamenti nel sistema alberghiero ed extra-alberghiero del Belpaese con una spesa di circa 4 miliardi di euro.
Secondo l'indagine dell’Istat sull’effetto lockdown delle attività produttive quello delle agenzie di viaggi risulta essere, nel secondo trimestre 2020 , il settore più colpito con un calo del fatturato del -93%, rispetto al 2019, seguito a ruota dall’hôtellerie (-88%), dal trasporto aereo (-79%) e dai servizi di ristorazione (-64%).
“Il suicidio del nostro collega ristoratore Luca a Firenze è solo la punta dell’iceberg, che era già stato segnalato nei mesi scorsi, quando avevamo richiesto interventi a sostegno dell’intero comparto che tenessero in debito conto le differenze tra i diversi territori nazionali, tra coste ed entroterra. In particolare, era doveroso pensare a città come Firenze, Siena, Venezia, Napoli, Palermo e Roma (tanto per citarne alcune), che vivono di un turismo straniero venuto totalmente a mancare negli ultimi mesi”.
Il Gruppo FS Italiane sostiene lo sviluppo dell’economia e del settore turistico italiano generando - nei prossimi 10 anni - crescita, lavoro e reddito per consentire alle nuove generazioni di vivere in un Paese più sostenibile e più competitivo, migliore nei servizi per cittadini e turisti. “E’ importante tornare a quei valori fondamentali che sono la centralità della persona e, come aziende, non solo pensare alla massimizzazione del profitto ma puntare a generare valore condiviso soprattutto nelle aree dove ce n’è più bisogno”, ha dichiarato Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS Italiane al Meeting per l’Amicizia fra i Popoli in corso a Rimini.
AGENS, ANAV e ASSTRA, le Associazioni del trasporto pubblico locale e del trasporto scolastico dedicato, chiedono un urgente incontro al Governo, alla Conferenza delle Regioni e all’Anci in vista del programmato avvio dell’anno scolastico 2020/2021. “L’inizio dell’anno scolastico è ormai alle porte – rilevano i Presidenti delle Associazioni – ma ancora non è chiaro a quali condizioni organizzative le aziende del settore dovranno garantire i servizi di trasporto pubblico locale e i servizi di scuolabus".
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