Enit in Bit a Milano dal 4 al 6 febbraio 2024 presenta tutti i trend della nuova industria del turismo italiano alle prese con la seconda rivoluzione digitale, l’avanzare del cambiamento climatico e dell’outdoor.
Il 2023 è stato l’anno della definitiva ripresa per il settore turistico, con il ritorno dei viaggiatori internazionali e quote di venduto per le imprese ricettive italiane superiori al 2019. Emerge dallo studio sulle imprese commissionato da ENIT-Unioncamere a ISNART.
Il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre secondo i dati di Copernicus Climate Change Service: l’aumento delle temperature medie modifica criteri, tempi, modalità e costi di vacanza, al mare, in montagna, nell’outdoor, nelle città d’arte, nei siti archeologici e museali, etc.
Secondo quanto emerge dal Regional Tourism Reputation Index di Demoskopika per il 2023, l'Italia ottiene il primato in quasi tutti gli indicatori, ma non nell'utilizzo istituzionale dei social.
I numeri dell'Annuario del Turismo24 dichiarano che nel settore dell'intermediazione sono 6.500 le imprese attive, di cui 5.650 dettaglianti puri e 246 ricettivisti con un lieve incremento rispetto ai 6.483 esercizi registrati nel 2023, quando si verificarono oltre 360 chiusure, in linea con le circa mille chiusure dell’anno precedente. Negli ultimi dodici mesi ha chiuso qualche piccolo operatore, mentre alcuni dettaglianti, che avevano sospeso l’attività causa Covid, hanno riaperto i battenti.
L'indagine Hotel Booking Trends di SiteMinder, che analizza oltre 115 milioni di prenotazioni globali, mette in luce un aumento del 7% degli arrivi in Italia da parte dei viaggiatori internazionali nel 2023 rispetto all’anno precedente.
La stagione della montagna italiana è partita bene, sia sul fronte della domanda interna sia in termini di tempistiche di prenotazione secondo il Jfc, che fa riferimento al trend relativo al ponte dell’Immacolata, che ha messo a segno “indici superiori a quelli inizialmente previsti, pur positivi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno” e alle festività natalizie durante le quali “si è confermata questa tendenza, con una forte richiesta da parte del mercato interno”.