Per Etoa, l’associazione europea dei tour operator, gli arrivi anticipati di alta stagione dal Nord America in Europa stanno per scomparire a meno che i governi non siano in grado di elaborare un piano di ripresa Covid.
I prossimi 90 giorni determineranno probabilmente se ci sarà un ritorno sicuro e significativo dei viaggiatori del Nord America in Europa quest’estate. Maggiore e più lunga è l’incertezza, più è probabile che l’Europa vedrà lo stesso calo della spesa nordamericana, tra il 90 -95%, per il 2021 come è stato nel 2020.
Il Nord America è di gran lunga il mercato di origine più importante per l’Europa, con circa 70 miliardi di dollari di spesa ogni anno.
L'intenzione globale di viaggiare verso l'Europa continua a fluttuare secondo l'ultima rilevazione condotta da Sojern, basata su oltre 350 milioni di profili di clienti travel. Con la volatilità del mercato e i diversi tassi di lancio dei vaccini in tutto il mondo, è ancora molto difficile prevedere come sarà l'estate europea nel 2021. Guardando i primi dieci mercati di origine europea per la ricerca di voli in partenza tra il 1° giugno e il 31 agosto, i consumatori provenienti da Francia, Regno Unito (Uk) e Italia mostrano i livelli più alti di intenzione di viaggio per quest'estate.
Nel 2019 quasi il 60% delle ricerche di voli estivi regionali sono state effettuate da Francia, Italia e Regno Unito, allo stesso modo, quest'anno circa il 55% delle intenzioni di viaggio proviene dagli stessi tre Paesi di origine.
Il Covid continua a piegare il trasporto aereo che, secondo gli ultimi dati di Eurostat, nel mese di gennaio 2021 ha registrato in Europa un calo dei voli commerciali del 68% rispetto allo stesso periodo del 2020. In Italia la riduzione dell’offerta voli è stata del 76,1% e per lo scalo di Fiumicino del 78%.
A livello europeo, i cali più pesanti hanno interessato gli aeroporti di Monaco (85%), Parigi Charles de Gaulle (63%), Amsterdam Schiphol (61%), Francoforte (64%) e Madrid (70%).
Secondo Aci Europe gli aeroporti europei nel 2020 hanno perso 1,72 miliardi di passeggeri rispetto all’anno precedente (con un calo del -70,4%,) e con appena 728 milioni di passeggeri, rispetto ai 2,4 miliardi dell’anno precedente tornano ai livelli di traffico del 1995.
Sono stati gli aeroporti dell’UE i più colpiti (-73% e 1,32 miliardi di passeggeri persi) rispetto a quelli non UE (-61,9% e 400 milioni di passeggeri persi). I cinque maggiori scali del 2019 (Londra-Heathrow, Parigi-CDG, Amsterdam-Schiphol, Francoforte e Istanbul) hanno perso complessivamente 250 milioni di passeggeri. Più contenuto l’impatto sul traffico cargo, che segna sull’anno un calo dell’11,8%, e mostra segni di ripresa con il dato di dicembre che torna in terreno positivo. I movimenti di aeromobili si sono ridotti del 58,6%.
Giovedì 18 febbraio dalle ore 11 alle ore 12.30Global Blue organizza il webinar “Shopping post covid: se e come sono cambiati i comportamenti di acquisto”. Interverranno Nicola Nobile, Chief of economist - Oxfords Economics; Marco Palmieri, Account Manager Corporate Sales - Nexi Payments; Massimo Torti, Segretario generale - Federazione Moda Italia; Nicolò Daniele Donato, CEO & CoFounder - De Luxy. Per partecipare al webinar è necessario registrarsi attraverso questo link.
I danni sono drammatici, le aziende del settore si erano preparate alla riapertura, attesa da mesi e annunciata da diverse settimane, con acquisti e l’assunzione del personale – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
I musei italiani si rinnovano con i fondi Ue: nel 2018, con la politica di coesione europea sono stati realizzati interventi per un valore di quasi 1,76 miliardi di euro in 653 i siti museali (il 13% di quelli presenti sul nostro territorio) secondo il portale OpenCoesione, integrando i dati sugli investimenti della coesione Ue nel settore della cultura e l’anagrafica dei 4.908 musei, gallerie, collezioni, aree e parchi archeologici, monumenti e complessi monumentali rilevati dall’Istat. La lettura incrociata dei dati mostra che nel 2018 sono stati compiuti 1.195 interventi sia infrastrutturali sia immateriali e che, nei musei interessati, sono entrati 37,3 milioni di visitatori e hanno operato 13.734 addetti.