Con il Decreto ristori il Bonus Vacanze è stato prorogato di sei mesi, vale a dire al 30 giugno 2021. L’iniziativa nasce nell’ambito delle nuove misure restrittive adottate per frenare la pandemia da Covid-19, che limitano gli spostamenti. Resta confermata la scadenza ultima per richiedere il buono, che dovrà essere scaricato entro il 31 dicembre 2020 e che potrà essere utilizzato per pagare servizi offerti in ambito nazionale da imprese turistico ricettive, b&b e agriturismo.
Con il provvedimento 20 novembre 2020, l'Agenzuia delle Entrate ha fissato modalità e termini per la presentazione dell’istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto di cui all’articolo 1 del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137 e all’articolo 2 del decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149 (Dl Ristori e Dl Ristori bis)
Molti settori economici hanno subìto una brusca frenata a causa dell’arrivo del Covid-19. Hotellerie e ristorazione hanno risentito dei contraccolpi più forti. Ogni crisi, però, per quanto traumatica e stressante, a volte ha in sé opportunità da cogliere. L’estate che ci siamo lasciati alle spalle ci ha fatto vedere come il cicloturismo abbia rappresentato una boccata di ossigeno vero per le strutture che lo hanno proposto e possa rappresentare, anche per il futuro, una risorsa per intercettare nuovi flussi di turisti, nel lungo periodo anche stranieri. Luxury Bike Hotels, conducendo per mano gli imprenditori senza prevedere investimenti importanti, oggi si pone come una soluzione per una ripresa veloce.
Secondo uno studio di Marketing01, negli ultimi quattro mesi sono cresciute dell'86 per cento le Pmi che hanno avviato almeno un'azione di web marketing. E il turismo, insieme al commercio al dettaglio di prodotti artigianali e alla ristorazione, è tra i settori che ha incrementato di più la presenza online. Il 78% ha scelto di investire sui social network, soprattutto Facebook e Instagram, il 62% ha modificato in modo importante il proprio sito, creando anche sezioni e-commerce, mentre un'azienda su due ha avviato almeno una campagna di Google Ads.
Secondo il rapporto di Euromonitor International, Accelerating Travel Innovation after Coronavirus, entro la fine del 2020 si prevede un calo degli arrivi a livello mondiale sono p del 50% . In Europa, in particolare, il 2021 vedrà un forte rimbalzo della crescita del Pil reale del 5% e un aumento del 76% delle entrate in valuta, con il turismo sostenibile che giocherà un ruolo importante nel processo di ripresa.
Secondo Assaeroporti, tra marzo e settembre, si sono persi 1,5 miliardi e senza un fondo di compensazione, come quello adottato dalla Germania, gli aeroporti hanno un’autonomia molto limitata stimata fino alla fine dell’anno. II settore in ogni caso non si riprenderà prima del 2024 o 2025 e comunque gli scali sopportano costi incomprimibili.
La Iata e la federazione internazionale dei sindacati di settore Itt chiedono, insieme, “un intervento urgente dei Governi per prevenire una catastrofe occupazionale nel settore dell’aviazione”. Secondo le stime dell’Air Transport Action Group, circa 4,8 milioni di posti di lavoro sono a rischio a causa di un calo della domanda di viaggi aerei di oltre il 75% (ad agosto 2020 rispetto ad agosto 2019).
Traffico di rotta e di terminale in diminuzione rispettivamente del 59,6% e del 58,8%, in termini di unità di servizio, rispetto ai primi nove mesi del 2019, e ricavi consolidati pari a 589,1 milioni di euro, -14,8% rispetto ai primi nove mesi del 2019 secondo Enav, che ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2020. A fronte dell’aumento di quasi il 10% registrato nel primo bimestre dell’anno, nei mesi immediatamente successivi il traffico è crollato con punte del 90%, rispetto al 2019, per poi stabilizzarsi intorno a un calo tra il 55% ed il 60% nei mesi estivi, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Un quadro poco confortante che fotografa anche l'ultima ricerca Skipass Panorama Turismo realizzata da Jfc. Fino al 30 ottobre, e dunque prima dell'ultimo Dpcm, si prevedevano perdite di fatturato attorno al 30% rispetto alla stagione 2019/20, che pure si era chiusa bruscamente a marzo con un meno 16,3%. Ma oggi sembra vacillare anche il desiderio di andare in vacanza. A fine ottobre solo il 2,8% degli intervistati pensava si potesse viaggiare in sicurezza nell'immediato, un esiguo 1,8% attorno a Natale e ben il 48,6% riteneva difficile farlo prima della prossima estate.