È pari al 21,5% il tasso annuo di crescita composto (cagr) dell’industria della robotica di servizio, che nel 2030 raggiungerà un valore pari a 216 miliardi di dollari anche grazie alla spinta effettuata dal settore viaggi e turismo secondo l’analytics company GlobalData con il suo ultimo report “Robotics in travel and tourism”, secondo cui il mondo dei robot in generale toccherà quota 568 miliardi nel giro dei prossimi otto anni (attualmente ne vale 70 miliardi). Nelle strutture ricettive più economiche la robotica offre maggiore operosità e anche più margini a seguito di prezzi delle camere più bassi, nelle strutture di alta e altissima gamma i robot possono offrire agli ospiti esperienze iperpersonalizzate e davvero uniche.
Secondo Euromonitor il viaggio è tornato, la staycation – ovvero la moda pandemica di “non viaggiare” – sta rallentando, mentre i flussi internazionali sono tornati a crescere, registrando quest’anno un +88%. Il turismo interno, invece, è aumentato solo del 19%, a fronte del 24% del 2021. La spesa turistica si prevede raggiungerà per fine anno il 58% dei livelli pre pandemia. Comunque sia, il ritmo della ripresa è incalzante, addirittura “senza precedenti”. Un recupero che sarà “costante” e vedrà ancora al timone Nordamerica ed Europa, tra i primi a riaprire i confini. Ma c’è chi come l’Asia Pacifico, è in ritardo a causa di mercati come la Cina penalizzati dalla politica zero Covid. “Decimato” anche l’outbound dalla Russia, compromesso dall’invasione dell’Ucraina da cui sono scaturite le sanzioni. Mutamenti di scenario che – a detta dei ricercatori – vedono destinazioni e stakeholder diversificare i modelli di business e attingere a nuovi mercati di origine per garantire entrate sostenibili.
L’enogastronomia italiana è tra i primi quattro prodotti più venduti dai tour operator internazionali nel 2021 da quanto emerge dal recente studio Enit, svolto da Isnart tra luglio e settembre 2022 su un campione di 45 tour operator che commercializzano il prodotto enogastronomia per la destinazione Italia. La regione più presente nei pacchetti turistici dedicati al food&wine è il Piemonte (58,3% dei TO intervistati), proposto in Austria, Germania, Spagna, Olanda e Regno Unito. Seguono Campania e Toscana. I mercati in cui questo prodotto pesa di più nell’offerta complessiva degli intermediari turistici sono la Spagna (venduto dal 33,3% dei T.O. spagnoli che propongono il nostro Paese), la Norvegia (27,3%), la Germania (26,3%), l’Austria (25%), il Regno Unito (21,1%).
I dati diffusi dalla società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS Italiane parlano di un aumento dell’80% degli acquisti effettuati nel 2022 dalle aziende che aderiscono al programma Trenitalia for Business rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il mercato sta tornando ad essere dinamico. Tra i prodotti interessati da una forte crescita, sempre nel segmento business, spiccano i programmi ‘welfare’, che consentono ai dipendenti delle aziende di poter effettuare viaggi per motivi privati con tariffe vantaggiose e le cui vendite di biglietti collegati a offerte di questo tipo hanno fatto registrare una crescita del 126% rispetto al 2021.
L'European House Ambrosetti evidenzia cinque fattori di crisi in atto contemporaneamente. Il primo è la pandemia non ancora risolta, ma sotto controllo; il secondo fattore è la guerra in territorio europeo (Ucraina); il terzo l’inflazione, che ha un impatto sul settore in modo significativo; il quarto e il quinto sono l’incremento dei costi dell’energia e la disruption delle catene di approvvigionamento, da cui ne consegue una struttura dei costi più alta.L’indice di esposizione al conflitto rivela che l’Italia è al 31esimo posto tra tutti i Paesi, ovviamente l’impatto più alto lo hanno avuto l’Asia Centrale e le Repubbliche Baltiche. Tra i temi su cui riflettere – e su cui agire – ci sono, inoltre, gli stipendi. L’Italia è l’unico Paese Ocse dove i salari reali nell’ultimo trentennio si sono ridotti. Solo per fare alcuni esempi oggi il salario medio italiano è pari al 55% di un salario medio Usa, al 64% di uno olandese, al 70% di uno tedesco, all’80% di uno inglese e all’83% di uno francese.
Nel 2020 si sono registrati in alcuni mesi il 90% in meno dei volumi di traffico aereo e complessivamente nell’arco dell’anno un 60% in meno sul 2019. Nel 2021 ci sono stati segnali di ripresa che si sono poi consolidati nel 2022. Nei primi 9 mesi di quest’anno stiamo registrando circa un 90% del volume del 2019, e in Italia con maggior vigore rispetto al resto d’Europa, dove il recupero è stato dell’86%. Per la chiusura dell’anno si auspica di arrivare al 92% sul 2019, sempre 4-5 punti in più rispetto agli altri paesi europei con cui ci si confronta.
Nel 2020 si sono registrati in alcuni mesi il 90% in meno dei volumi di traffico aereo e complessivamente nell’arco dell’anno un 60% in meno sul 2019. Nel 2021 ci sono stati segnali di ripresa che si sono poi consolidati nel 2022. Nei primi 9 mesi di quest’anno stiamo registrando circa un 90% del volume del 2019, e in Italia con maggior vigore rispetto al resto d’Europa, dove il recupero è stato dell’86%. Per la chiusura dell’anno si auspica di arrivare al 92% sul 2019, sempre 4-5 punti in più rispetto agli altri paesi europei con cui ci si confronta.
Il turismo favorisce la crescita del Pil nelle città d’arte italiane. Nel 2022 il valore aggiunto generato dai pernottamenti supera 89,1 miliardi di euro: lo rivela lo studio "La ricchezza dei comuni turistici – Ranking secondo la creazione di valore aggiunto" realizzato da Sociometrica su elaborazione dei dati Istat. L’indagine si è focalizzata sui primi 500 Comuni per presenze turistiche, dove si concentra l’83% del totale degli ospiti. Al vertice troviamo Roma, con un giro d'affari di 7,6 miliardi di euro. Sul podio, subito dopo la Capitale - che da sola genera l’8,7% della ricchezza turistica di tutta la Penisola - si posizionano: Milano, con un giro d'affari di 3,5 miliardi e Venezia, con oltre 3 miliardi di euro. Le due città precedono Firenze, quarta con 2,8 miliardi.
Con una stima di 700 milioni di turisti che hanno viaggiato all’estero tra gennaio e settembre, ovvero più del doppio (+133%) del numero registrato nello stesso periodo nel 2021; un volume che equivale al 63% dei livelli del 2019 il settore dei viaggi si avvia a raggiungere il 65% del suo livello pre pandemico. È il pre consuntivo tracciato dal World Tourism Barometer dell’Unwto che conferma gli scenari che gli stessi analisti dell’organizzazione mondiale del turismo avevano delineato al termine della stagione estiva. Risultati favoriti dalla forte ripartenza della domanda repressa nel periodo emergenziale, dal miglioramento dei livelli di fiducia e dalla revoca delle restrizioni in un numero crescente di destinazioni. Unica eccezione la Cina, mercato ancora chiuso al turismo internazionale e che quindi stenterà anche nel primo periodo del 2023.
Ivana Jelinic è il nuovo amministratore delegato di Enit. Fortemente voluta dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè, che l’ha designata in queste ore. Jelinic è la donna più giovane ai vertici dell’Enit. Ha iniziato prestissimo la sua carriera, maturando una lunga esperienza e un background profondamente radicati nel settore. “Ringrazio il ministro Daniela Santanchè per la fiducia che ha riposto in me - dichiara Jelinic - affidandomi un ruolo così strategico e delicato che mi onora, mi carica di responsabilità e che rappresenta una sfida prestigiosa e avvincente. Quando in Umbria è nato il mio primo progetto di incoming su base regionale scommettemmo su un gruppo di agenzie che volevano superare il concetto della microdimensionalità.