L’Aerospace Defense and Aviation Outlook 2024 di AlixPartners evidenzia come l’industria aerospaziale continui a crescere nel 2024 grazie alla forte domanda di voli alle aerolinee e agli ordini record per l’aviazione commerciale.
L’ultima edizione dello studio prevede così una continua ripresa post-Covid per molti segmenti, trainata da una domanda record. Tuttavia, il settore si trova ad affrontare una serie di sfide operative. Nell’aprile 2024 il traffico aereo è tornato al livello del 2019, o addirittura lo ha superato nella maggior parte delle regioni del mondo, evidenziando un ritorno alle abitudini di viaggio pre-pandemia. L’Asia è l’unica regione ancora sotto i livelli del 2019, con il mercato internazionale dalla Cina ancora ben al di sotto i livelli di 5 anni fa.
Il traffico aereo è previsto aumentare di quasi il 10% nel 2024, dopo un aumento del 38% nel 2023.


Le compagnie aeree operano in un contesto di capacità limitata, sia a causa di problemi tecnici con il motore Gtf, che sta tenendo a terra centinaia di aeromobili, sia a causa dei ritardi nella consegna degli aeromobili, in particolare per il B737Max.
I prezzi dei biglietti in Europa e Nord America sono aumentati tra il 9% e il 12% dal 2019, ma l’inflazione dei costi, in particolare gli aumenti salariali, il livello sempre elevato del prezzo dei carburante da aviazione e la non disponibilità di alcuni aeromobili costituiscono le sfide più forti del 2024 per molte compagnie aeree.
Le prospettive di redditività sono ancora ottimistiche per le compagnie aeree mondiali, che dovrebbero registrare un aumento dell’utile netto nel 2024 rispetto al 2019 dell’ordine del 10% a livello mondiale (5% a livello europeo).
Le low-cost, da parte loro, presentano un quadro misto. In Europa e in Medio Oriente hanno aumentato la loro quota di mercato oltre i livelli pre-Covid, mentre in Nord America, in Asia e in America Centrale e del Sud la loro quota si è leggermente ridotta.
L’Europa presenta la maggiore quota delle compagnie low cost, 56% nel 2024, contro il 37% in Nord America e il 30% dell’Asia.
Guardando al ritorno per gli investitori, 100 $ investiti a metà 2019 hanno visto una riduzione a 69 $ a metà 2024 (-31%), mentre l’indice di borsa medio Standard & Poor’s avrebbe portato a un valore di 208 $ (+108%).
Il portafoglio ordini di Airbus, Boeing e Comac ha superato i 15mila aerei, con un aumento del 18% in un solo anno e l’equivalente di oltre 9 anni di produzione.
Se si guarda poi al settore dei velivoli a corridoio singolo (narrow body), l’attuale portafoglio ordini rappresenta 12 anni di produzione per Airbus e otto anni per Boeing. Situazione diversa per i velivoli grandi a doppio corridoio (wide body), dove il portafoglio ordini corrisponde a circa sei anni di produzione, su livelli similari tra Airbus e Boeing.
Le consegne di aeromobili nel 2023 per Airbus e Boeing hanno raggiunto l’84% del livello del 2018 (prima dello stop produttivo del B737Max e della pandemia) per gli aerei a corridoio singolo e il 60% per quelli a doppio corridoio.
Si prevede che le consegne torneranno ai livelli del 2018 tra il 2025 e il 2027 per quelli a corridoio singolo, mentre le consegne di quelli a doppio corridoio torneranno ai livelli del 2018 molto più lentamente, raggiungendo circa l’85% di tali livelli nel 2027 – anche se per questo segmento negli ultimi 12 mesi sono stati registrati ordini massicci, in particolare per l’A350 e il B787.
Il settore sta affrontando un ramp-up eccezionalmente intenso, con aumenti che vanno dal 50% a oltre il 100% tra il 2023 e il 2027, a seconda del programma. L’industria continua a risentire della perdita di esperienza e di competenze dovuto alla riduzione e pensionamento di parte del personale nel periodo pandemico.
La filiera di fornitura è indebolita sia dal punto di vista operativo che finanziario da una serie di fattori, quali l’inflazione dei costi e il crescente fabbisogno di capitale circolante in un contesto di tassi di interesse elevati.
Nel 2023 i profitti dell’industria di fornitura di aerei commerciali sono saliti a oltre 31 miliardi di dollari, stesso livello del 2019, ma solo due terzi dei livelli record del 2018 pre-Covid a oltre 45 miliardi. L’aumento dei profitti nel 2023 è stato trainato principalmente dai produttori finali di aerei e motori, nonché dal ritorno dei profitti delle società di leasing dopo le forti perdite del 2022.
Nel 2023, il valore cumulativo delle fusioni e acquisizioni annunciate nel settore aerospaziale e della difesa è sceso a 47 miliardi di dollari rispetto ai 116 miliardi del 2021, o al picco di 151 miliardi nel 2019. Atteso un incremento nel 2024 rispetto al 2023.
(Per maggiori informazioni: https://www.alixpartners.com/insights/2024-alixpartners-aerospace-defense-outlook/)