Rome Business School nel suo report “Il business del turismo in Italia. Analisi e prospettive per settore” dichiara che l’Italia ha avuto una crescita dei pernottamenti del 15% nel 2023, seconda solo alla Germania. Oggi, il settore rappresenta il 13% del Pil nazionale e nel 2023 ha generato il 25% dei nuovi posti di lavoro. La spesa turistica dall’estero in Italia ha raggiunto 51,6 miliardi di euro nel 2023, concentrata soprattutto in Lombardia, Lazio, Veneto e Toscana.
Crescono shopping tourism (2,1 milioni i turisti nel 2023), luxury travel, oggi il 3% del Pil, e wedding tourism, che solo nel 2023, ha registrato un fatturato di 599 milioni (+11% in più vs 2019). L’Abruzzo è la meta principale del turismo green, il Lazio per i viaggi di lavoro, l’Emilia-Romagna per il turismo sportivo e il Trentino-Alto Adige e la Campania per il cicloturismo. Tutti numeri che dimostrano quanto il turismo sia tra le forze trainanti dell’economia italiana.
Nel 2023, l’Italia si è confermata seconda destinazione per presenze in Europa (Eurostat, 2024) e al quinto posto nel mondo per arrivi turistici internazionali (Unwto).
Il Belpaese ha evidenziato una crescita del 15%, posizionandosi al secondo posto dietro la Germania, raggiungendo un +3,5% di pernottamenti rispetto al 2022. Lombardia, Lazio, Veneto e Toscana sono le principali mete del turismo internazionale, sia in termini di arrivi sia di pernottamenti.
La spesa turistica dall’estero in Italia ha raggiunto nel 2023 un totale di 51,6 miliardi di euro. Il settore del turismo rappresenta oggi circa il 13% del Pil dell’Italia (ultimi dati Istat 2024).
La ricchezza del patrimonio culturale è il driver principale di scelta per il turista che visita l’Italia (24%), seguita dalle bellezze naturali (20%). In costante crescita, secondo lo studio Enit-Unioncamere/Isnart (febbraio 2024), è la motivazione legata agli eventi sul territorio (culturali, religiosi, sportivi ecc.), “attrattori” di oltre il 6,5% dei turisti (55 milioni di presenze tra italiani e stranieri), cluster questo caratterizzato da una propensione agli acquisti superiore alla media (93 euro le spese effettuate sul territorio, escluso viaggio e alloggio, a fronte di una media di 65 euro, per consumi stimati pari a 7,8 miliardi di euro, ovvero il 9,3% del totale).
L’interesse culturale in Italia genererà un fatturato di 12 miliardi di dollari entro il 2028, segnando un +160% rispetto al 2021, con una crescita annua del 14,4%. Anche la gastronomia gioca un ruolo importante: gli interessi enogastronomici per i prodotti tipici e l’agroalimentare del Made in Italy muovono, da soli, 1 turista su 4 (il 22,3% dei turisti italiani e il 29,9% degli stranieri).
Le regioni maggiormente interessate dalla spesa internazionale per vacanza culturale sono state Lazio con circa 5 miliardi di euro, Veneto con quasi 2,9 miliardi di euro, Toscana con 2,7 miliardi di euro, Lombardia con oltre 1,2 miliardi e Campania con circa 890 milioni di euro. Queste 5 regioni insieme hanno rappresentato l’81,3% della spesa totale per vacanza culturale degli stranieri.
Roma spicca come principale destinazione turistica d’Italia con 27 milioni di visitatori nel 2023. Secondo il rapporto del 2024 “Il turismo culturale in Italia” di The Data Appeal Company, Roma registra il sentiment score delle attrazioni culturali più alto, di oltre 93/100 rispetto a un sentiment della città di 86,7/100.
Inoltre, domina il ranking delle attrazioni più valorizzate d’Italia nel 2023, con 5 attrazioni nella top 10, guidate con molta differenza dal Parco archeologico del Colosseo con più di 7,56 milioni di visitatori.
Anche i viaggiatori che cercano attività sportive sono in crescita e le Olimpiadi Invernali di Cortina 2025 porteranno un grande introito. Attualmente, le regioni maggiormente interessate al turismo sportivo sono quelle del Nord-Est, dove si concentra il 46,6% della spesa (48 milioni di euro), con il Trentino-Alto Adige in testa (28 milioni di euro). Nei comuni di Milano, Cortina, Bormio e Livigno, secondo quanto stimato dalla Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, il business dei settori più direttamente coinvolti con le Olimpiadi invernali 2026 sarà di 14 miliardi di euro.
Continua anche la crescita dello shopping tourism: nel 2023, sono stati 2,1 milioni i turisti che hanno scelto l’Italia per una vacanza all’insegna dello shopping (+7% rispetto al 2019). Secondo Risposte Turismo, nel 2025 il numero di outlet village e department store attivi nel nostro Paese sfiorerà quota 100. Via Montenapoleone a Milano sale nel 2024 al secondo posto nella classifica mondiale per valore retail per metro quadro (18mila euro, +31% rispetto al 2019). Le città più associate allo shopping da questo segmento della domanda sono: Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze.
Non manca l’impatto del luxury travel, che comprende anche i viaggiatori del benessere e del ritiro, che rappresenta il 3% del Pil, ovvero la metà del comparto turismo.
Infatti, lungo la Penisola, le strutture ricettive sopra le 4 stelle rappresentano quasi il 22% del totale degli esercizi alberghieri, confermando un trend costante anche nel mondo dell’ospitalità: tra i primi anni Ottanta e il 2023, l’offerta alberghiera di lusso è aumentata del 191% e si prevede un aumento del 12% entro il 2033.
A livello mondiale, secondo il “Wellness Tourism Market Outlook 2023-2033”, si prevede che il mercato globale del turismo del benessere raggiungerà 2,3 trilioni di dollari entro la fine del 2033.
Un fenomeno in costante crescita all’interno dell’offerta turistica italiana è il wedding tourism, che sta diventando un fiore all’occhiello per il Paese. Solo nel 2023 ha registrato un fatturato di 599 milioni di euro, circa l’11% in più rispetto ai livelli stimati nel 2019.
La Toscana è in testa alle classifiche, con il 21% delle coppie straniere che scelgono le sue bellezze paesaggistiche e artistiche, seguita da Lombardia e Campania.
La Puglia è in forte crescita e tutta la filiera sta facendo rete per creare un prodotto di qualità che possa attirare sempre più coppie. La grande sfida per l’Italia sarà valorizzare tutte le altre mete che non siano solo di lusso e far conoscere anche le zone meno inflazionate dal turismo di massa.
(Per maggiori informazioni: https://romebusinessschool.com/it/; www.istat.it; www.bancaditalia.it; www.eurostat.eu; www.datappeal.io; www.isnart.it; www.risposteturismo.it; https://www.precedenceresearch.com/wellness-tourism-market)