Da quanto emerso dal rapporto di Aci Europe il traffico passeggeri attraverso la rete aeroportuale europea è aumentato del 7% a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
La crescita è alimentata prevalentemente dai passeggeri internazionali (+8%) piuttosto che da quelli nazionali (+2%).
Il traffico passeggeri è arrivato molto vicino a una piena ripresa, attestandosi appena al -3% al di sotto dei volumi pre-pandemia (gennaio 2019). Mentre il volume dei passeggeri internazionali ha registrato per la prima volta una ripresa completa (0%), il traffico nazionale è rimasto al di sotto dei livelli di gennaio 2019 del -13%.
Nel complesso, gennaio ha visto la ripresa del traffico passeggeri duratura, con un’ulteriore crescita nell’ultimo anno, e il traffico passeggeri internazionale è finalmente tornato ai livelli pre-pandemia dopo 5 anni.
Gli aeroporti nel mercato Eu (Ue, See, Svizzera e Regno Unito) hanno guidato la dinamica di crescita dei passeggeri a gennaio, con un +8% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Entrando nel merito dei dati, il rapporto mostra i risultati ottenuti dagli aeroporti di Slovenia (+29,8%), Repubblica Ceca (+28,9%), Malta (+22,6%), Polonia (+18,9%) e Ungheria (+16,6%).
All’estremità opposta, gli aeroporti di Svezia (-1,3%) e Paesi Bassi (-0,8%) hanno visto il loro traffico passeggeri diminuire, mentre la crescita è stata contenuta negli aeroporti di Romania e Lettonia, entrambi al +1,3%, così come Francia, Portogallo e Norvegia tutti al +1,7%.
Rispetto ai livelli pre-pandemici (gennaio 2019), il mercato Ue+ si è attestato al -4%, con gli aeroporti che si basavano prevalentemente sulla domanda leisure/visita ad amici e parenti che superava ampiamente i volumi pre-pandemia: Malta (+27%), Cipro (+21,6% ), Polonia (+20,5%), Croazia (+15,9%), Portogallo (+14,8%), Spagna (+12,7%) e Grecia (+12,4%).
Al contrario, a rimanere i più lontani da una piena ripresa sono stati gli aeroporti di Slovacchia (-38,8%), Svezia (-29,2%), Slovenia (-27,5%), Finlandia (-24,2%) e Germania (-23,7%).
Viene segnalato il calo del traffico passeggeri nazionale rispettivamente negli aeroporti di Germania (-50,9%), Svezia (-41,6%) e Finlandia (-31,5%), che hanno contribuito alla loro sottoperformance complessiva, così come in quelli francesi (-30,5 %) e il Regno Unito (‑21,6%).
Ciò contrasta con gli aeroporti di Spagna (+12,9%), Portogallo (+7,3%), Grecia (+6,9%) e Italia (+1,3%) dove il traffico passeggeri nazionale ha superato i livelli pre-pandemia.
Gli aeroporti del resto d’Europa (Albania, Armenia, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Georgia, Israele, Kazakistan, Kosovo, Macedonia del Nord, Moldavia, Montenegro, Russia, Serbia, Turchia, Ucraina e Uzbekistan) hanno visto il traffico passeggeri aumentare del +3% a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, con performance impressionanti provenienti dagli scali in Albania (+51,2%), Macedonia del Nord (+47,1%), Uzbekistan (+46,1% ), Georgia (37,4%) e Bosnia-Erzegovina (+26,8%).
Mentre gli aeroporti della Turchia (+3,8%) hanno mantenuto la loro dinamica di crescita nonostante i volumi interni molto più bassi (-19%), gli aeroporti ucraini sono rimasti chiusi a tutto il traffico aereo passeggeri a causa della guerra in corso e il conflitto in Israele ha avuto un forte impatto sugli aeroporti del Paese ( -56,3%).
Rispetto ai livelli pre-pandemia (gennaio 2019), gli aeroporti del resto d’Europa hanno sovraperformato la media del continente attestandosi al +2%. Gli aeroporti dell’Uzbekistan (+210%) hanno triplicato il volume dei passeggeri, seguiti da quelli dell’Albania (+182%), del Kazakistan (+103%), dell’Armenia (+80%), del Kosovo (+70,2%) e della Serbia (+60,2%). %).
Se si guarda alle diverse performance tra le categorie di aeroporti, si ha che il traffico passeggeri nelle majors (aeroporti con più di 40 milioni di passeggeri all’anno) è aumentato dell’8,3% a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, sulla scia della forte domanda transatlantica, del progressivo ritorno dei viaggiatori cinesi e delle compagnie aeree di rete che aggiungono maggiore capacità. Ciò ha portato le major a raggiungere quasi un pieno recupero al -1,4% rispetto a gennaio 2019.
Londra-Heathrow con un +9,4% rispetto a gennaio 2023 e un +1,3% rispetto a gennaio 2019, è rimasto l’aeroporto europeo più trafficato, con Istanbul (+6,4% su gennaio 2023 e +15% rispetto a gennaio 2019) al secondo posto, accogliendo solo 8000 passeggeri in meno rispetto all’hub britannico, seguito da Parigi-Cdg (+2,2% vs gennaio 2023 e -10,2% vs gennaio 2019).
Per quanto riguarda Madrid, con un +8,1% vs gennaio 2023 e un +9,2% rispetto a gennaio 2019, ha sostituito Amsterdam (-0,9% rispetto a gennaio 2023 e -9,2% vs gennaio 2019) in 4a posizione.
C’è poi la crescita impressionante di Roma Fiumicino con un +27,9% vs gennaio 2023 e un +5,2% vs gennaio 2019, che ha dato impulso alla performance delle Major.
Tra i mega e i grandi aeroporti (da 10 a 40 milioni di passeggeri all’anno) gli incrementi maggiori nel mese di gennaio sono arrivati da Praga (+28,5% vs gen 2023), Varsavia (+21,5% vs gen 2023), Alicante (+20,6% rispetto a gennaio 2023) e Malaga (+20,1% rispetto a gennaio 2023).
Gli aeroporti di medie dimensioni (da 1 a 10 milioni di passeggeri all’anno) hanno registrato la migliore performance di traffico passeggeri, con un incremento medio del +9,6% a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
Questo è stato l’unico segmento che ha superato i volumi pre-pandemici pari a un +5% rispetto a gennaio 2019. Gli aeroporti che hanno segnalato gli incrementi più elevati in quella categoria provenivano principalmente dal mercato extra Ue+: Bourgas (+105,5% vs gennaio 2023 e +7,7% vs gen 2019), Kutaisi (+77,7% vs gen 2023 e +171,8% vs gen 2019), Tirana (+51,2% vs gen 2023 e +181,5% vs gen 2019), Skopje (+50,5% vs gen 2023 e +50,9% vs gen 2019), Samarcanda (+46,1% vs gen 2023 e +210,1% vs gen 2019) e Firenze (+32,5% vs gen 2023 e +13,1% vs gen 2019).
Come nei mesi scorsi, le basi low cost più grandi continuano a sovraperformare rispetto ai livelli pre-pandemia, con Memmingen (+72,3%), Beauvais (+41,3%), Bergamo (+29,5%) e Charleroi (+21,6%).
Al contrario, i piccoli aeroporti, cioè con meno di 1 milione di passeggeri all’anno, hanno registrato un calo del traffico passeggeri del -0,7% a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e sono rimasti al -31% al di sotto dei livelli pre-pandemia (gennaio 2019).
(Per maggiori informazioni: www.aci-europe.org)