ASTOI Confindustria Viaggi stigmatizza i gravissimi ritardi dell’INPS e del Ministero del Turismo che rendono, di fatto, inefficaci le già esili misure di ristoro previste nello scorso marzo.

Può sembrare un paradosso, ma le tanto agognate misure di ristoro, approvate dal Governo ad inizio 2022, non solo non hanno risposto, in termini di capienza e di tipologia di intervento, alle richieste delle Associazioni del Turismo Organizzato, ma oggi sono addirittura bloccate per inaccettabili ritardi imputabili all’INPS - per quanto attiene l’esonero dal versamento della contribuzione datoriale sui dipendenti in forza - e al Ministero del Turismo per quanto concerne la notifica alla Commissione Europea volta all’ottenimento dell’autorizzazione relativa all’erogazione dei 39,3 milioni di euro stanziati per il comparto.

Il settore esce da 2 anni terribili; di fatto, solo a marzo, con la rimozione del divieto di viaggiare per turismo verso i Paesi extra Schengen, si è iniziata a vedere una lenta ripresa ma, purtroppo, permangono le cicatrici operative e finanziarie causate dalla pandemia e le misure devono immediatamente trovare efficacia e concretezza, tanto più dopo essere già state approvate.

 

Siamo pertanto a chiedere con assoluta tempestività e immediatezza:

1) All’INPS di emanare la circolare con le istruzioni per l’effettiva fruizione da parte di Tour Operator e Agenzie di Viaggio della decontribuzione sui rapporti di lavoro in essere, per il periodo aprile-agosto 2022. Le aziende non hanno potuto beneficiare di tale agevolazione fino ad oggi e, qualora l’Ente non diramasse celermente le istruzioni, ci sarebbe il rischio di non potere godere interamente di tale misura, in quanto fruibile solo fino a dicembre 2022;

2) Al Ministero del Turismo di provvedere all’immediata notifica alla Commissione Europea dell’aiuto di 39,3 milioni di euro per Tour Operator e Agenzie di Viaggio. Tra l’altro, questo aiuto si pone fuori dal Quadro Temporaneo, ormai scaduto lo scorso 30 giugno, e verrà certamente notificato sulla base degli articoli 107 e 108 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE), portando così ad una negoziazione con la Commissione Europea molto lunga, complessa e dagli esiti incerti.

 

È davvero difficile comprendere come la politica possa risultare così insensibile alla crisi finanziaria che sta vivendo il settore. L’aver approvato misure per quasi 100 milioni – tra decontribuzione e risorse a fondo perduto - e non aver ancora fatto quanto necessario per poterle attuare dimostra una distanza e uno scollamento totale dalla vita delle imprese e dei loro dipendenti che, francamente, lascia poco spazio alla comprensione.

 

Occorre quindi un intervento rapido, urgente e concreto per il superamento di questi inaccettabili ritardi.