L’edizione più recente del rapporto trimestrale “European Tourism Trends & Prospects” di European Travel Commission prevede che nel 2022 gli arrivi di turisti saranno appena il 20% al di sotto dei livelli pre-pandemia. Decine di migliaia di voli commerciali in tutta Europa sono stati cancellati durante il periodo natalizio a causa della carenza di personale e sebbene non così gravi come nel 2020, le perdite delle compagnie aeree sono state pari a 18,5 miliardi di euro nel 2021, pari ad un 1,4/1,5 miliardi di passeggeri in meno rispetto al 2019.
Nel complesso, i dati dall’inizio dell’anno vedono un –62% di arrivi di turisti in Europa nel 2021 rispetto ai livelli del 2019.

Etc rileva che le destinazioni europee continuano a riprendersi a tassi variabili. Croazia (-37%), Francia (-39%) e Monaco (-40%) hanno registrato i cali più deboli sulla base dei dati fino a dicembre, a causa della domanda dai vicini e grandi mercati europei di origine. Contestualmente si registrano cali consistenti in Finlandia (-80%) e destinazioni centro-orientali: Repubblica Ceca (-81%), Lettonia (-78%), Estonia (-77%), Slovacchia (-76% ) e Lituania (-74%). Mentre i viaggi nazionali supereranno i picchi pre-pandemia nel 2022, per la completa ripresa dei viaggi internazionali si dovrà attendere il 2024.
La ripresa dei viaggi tra l’Europa e gli Stati Uniti, avvenuta nel novembre 2021, aiuterà a guidare la ripresa del turismo europeo nel 2022. Etc prevede che la quota dei viaggi europei dagli Stati Uniti tornerà ai livelli pre-pandemia in tempi relativamente brevi e in anticipo rispetto alla domanda di altri mercati a lungo raggio, come l’Asia-Pacifico, con un miglioramento significativo previsto quest’anno.
Nonostante l’ottimismo sull’aumento dei viaggi internazionali, la prolungata posizione “Zero Covid” della Cina presenta un certo grado di incertezza e potrebbe continuare a influenzare i viaggi globali fino al 2022.

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