Secondo il report annuale “2022 State of the Cruise Industry Outlook” di Clia, che comunica i dati economici dello stop delle crociere e insieme sottolinea l’importanza del turismo crocieristico nel mondo, le crociere nel 2020 hanno registrato un calo di 5,8 milioni di crocieristi, pari a -81% Dunque, -81% di imbarchi passeggeri nel 2020 rispetto all’anno record 2019, con un calo di 576.000 posti di lavoro supportati dalle crociere (-51%) e un decremento del contributo economico totale del settore del 59%, quantificato in 63,4 miliardi di dollari americani. Oggi, grazie ai protocolli leader del settore, più del 75% della capacità delle navi da crociera oceaniche Clia è tornata in servizio; la stima è che si torni a un’operatività del quasi 100% entro il mese di agosto 2022.

Tra gli elementi analizzati, il valore del turismo crocieristico, sulla base della spesa nelle destinazioni di chi sceglie di viaggiare in crociera: per ogni 24 turisti si crea un lavoro a tempo pieno; ciascun passeggero spende una media pari a 750 dollari americani nelle città di scalo nel corso di una crociera della durata di una settimana; 6 turisti su 10 affermano di essere tornati in una città che avevano precedentemente visitato facendo tappa durante un soggiorno in crociera.

Il rapporto ha anche evidenziato che quasi l’80% dei crocieristi si candida a essere un repeater. La stessa percentuale di prima della pandemia.

Poi lo sguardo al futuro prossimo e agli anni a venire. Nel 2022 è previsto il debutto di 16 nuove navi oceaniche comprese cinque alimentate a Gnl e nove unità expedition.

Infine, una previsione: il volume dei passeggeri supererà i livelli del 2019 entro la fine del 2023.

(Per maggiori informazioni: www.cruising.org)