Per sostenere gli investimenti occorre un rifinanziamento del PNRR Turismo o misure analoghe a sostegno delle imprese
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’UNWTO sono stati 700 milioni i turisti che hanno viaggiato nel mondo dall’inizio dell’anno ad oggi.
Un dato che conferma la ritrovata propensione a visitare paesi e località diverse da quella di provenienza.
Il Salone Nautico Internazionale di Genova chiude la 63esima edizione con 118.269 visitatori registrati alle ore 11:00 del 26 settembre - giornata di chiusura della manifestazione -, registrando un +13,9% rispetto al 2022.
Crescita lenta per gli investimenti pubblicitari in Italia. Secondo i rilevamenti di Nielsen il settore ha chiuso i primi sette mesi dell’anno con un incremento di appena l’1,8%. Se poi si esclude dalla raccolta web la stima su search, social, classified (annunci sponsorizzati) e sui cosiddetti “Over The Top” (Ott), l’andamento da gennaio a luglio rileva una crescita ancor più lieve, pari al +0,9%. In particolare, per il settore dei viaggi, che detiene quasi il 4% sul totale degli investimenti pubblicitari nel nostro Paese, in questi primi sette mesi si registra addirittura una significato contrazione del -11%, segno del mancato pieno recupero post Covid. Picco negativo nel mese di luglio, con l’advertising nel travel quasi dimezzato. Nel dettaglio dei mezzi che ospitano la pubblicità, il più forte calo si registra tra i quotidiani con -10,8%, seguiti dai periodici che si attestano su un -2,3%, mentre la radio registra una crescita del +6% e le Tv segnano un lievissimo incremento del +0,3%.
Secondo il “Rapporto Turismo Enogastronomico e Sostenibilità”, a cura di Roberta Garibaldi, il primo punto importante che emerge è che nell’estate 2023 c’è stato un calo dei flussi turistici interni, causato dall’aumento generalizzato dei costi. I turisti italiani sono la base del mercato del turismo enogastronomico perché, anche se i visitatori internazionali di solito spendono di più, sono quelli che viaggiano tutto l’anno e visitano le aree interne. Infatti in Italia il 47% degli arrivi stranieri si concentra in sole sei province: Venezia (12%), Bolzano e Roma (9%), Milano (6%), Verona e Firenze (5%), mentre gli italiani hanno una distribuzione molto più omogenea. La contrazione della domanda di viaggio da parte degli italiani è dovuta a un forte abbassamento del potere d’acquisto effettivo; se la classe media continua ad avere stipendi accettabili e andare in vacanza, chi ha un reddito inferiore o è disoccupato rinuncia al viaggio.
Sono sei i punti che condensano i principali trend dei viaggi globali dell’estate 2023, secondo l’analisi di ForwardKeys, che ha studiato destinazioni e mercati di origine dei flussi turistici di quest’anno, paragonandoli al 2022 e al 2019 pre pandemia, sulla base delle prenotazioni di voli aerei di linea estivi. In sintesi Stati Uniti in vetta per incoming e outgoing; recupero discontinuo dei Paesi nel post pandemia; ripresa dell’Estremo Oriente; tenuta delle destinazioni balneari; ridotto impatto dell’ondata di caldo; calo nelle prenotazioni di voli estivi rispetto al pre Covid. Nello specifico:nella classifica delle destinazioni nazionali più visitate in base alla quota di prenotazioni di voli di linea, gli Stati Uniti sono stati in testa alla lista con un margine sostanziale, attirando quest’estate (dal 1° luglio al 31 agosto) l’11% di tutti i visitatori internazionali. Seguono Spagna, Regno Unito, Italia, Giappone, Francia, Messico, Germania, Canada e Turchia. I numeri Usa sono ancora più alti nell’outgoing, con il 18% sul totale, in base al booking dei voli di linea.
Secondo i risultati dell’Osservatorio Estivo 2023 di Uber in estate, gli italiani hanno utilizzato il servizio anche all’estero, dimostrando la comodità e la capillarità della piattaforma, in particolare in Francia, Spagna e Regno Unito. Mentre il principale paese di provenienza dei viaggiatori Uber in Italia sono gli Stati Uniti, seguiti da Regno Unito e Francia, con alcune provenienze particolari da paesi come Aruba, Gabon, Saint Lucia, Nicaragua e Kazakhstan. Oltre 1,5 milioni di utenti stranieri hanno utilizzato Uber in Italia a partire dall’inizio dell’anno, circa 1 milione nel solo periodo estivo, sottolineando l’importanza della mobilità condivisa in un contesto globale. I dati raccolti dall’Osservatorio evidenziano un aumento significativo della domanda di viaggi in Italia rispetto all’anno precedente. Nel confronto tra giugno, luglio e agosto del 2022 e del 2023, si è registrato un incremento del 28% in Italia, ovvero nelle città quali Milano, Roma, Firenze, Torino, Napoli e Bologna, con un picco del 76% in Sicilia, confermando la tendenza positiva del servizio.
Secondo quanto riferisce l’ufficio statistico Eurostat l’industria turistica dell’Ue si sta riprendendo dalla pandemia. Nel primo semestre di quest’anno, il numero di pernottamenti nelle strutture ricettive dell’Ue ha raggiunto il livello più alto degli ultimi dieci anni: sono stati registrati 1,193 miliardi di pernottamenti in strutture ricettive come alberghi, case vacanze e campeggi. Si tratta di un aumento del 12,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e dello 0,9% rispetto al 2019. Inoltre, ogni mese della prima metà del 2023 ha superato i dati dello stesso mese dell’anno precedente, soprattutto gennaio (+45%) e febbraio (+27%).
Nonostante quest'estate i segnali da parte dei turisti cinesi siano stati ancora timidi, le prospettive per il futuro sono più incoraggianti e il nostro continente ne esce privilegiato. L’analisi è di Ipk International, il cui studio è stato presentato durante l’Itb China recentemente conclusosi a Shanghai. Mentre nel 2019 la Cina era il quarto mercato di origine più grande del mondo con circa 70 milioni di viaggi, nel 2022 è stata superata da moltissimi Paesi con tassi di recupero decisamente più elevati, a causa delle severe e prolungate restrizioni ai viaggi che hanno rallentato significativamente la ripresa.Ora, però, la voglia di viaggiare dei cinesi è prepotentemente tornata alla ribalta,con circa il 50% degli intervistati che intende andare all’estero nei prossimi 12 mesi e, sepossibile, più spesso che in passato. Un ulteriore 44% vorrebbe effettuare tanti viaggi oltre confine come nel 2019, mentre è irrisoria la percentuale di coloro che non intendono piùmuoversi come prima della pandemia.
Secondo quanto certificato dalla società di ricerche GlobalData, il settore dei viaggi e del turismo ha registrato un notevole calo delle attività di deal nel periodo gennaio-agosto 2023, pari al -36,2% rispetto allo stesso periodo del 2022.Questa contrazione ha interessato vari tipi di operazioni, tra cui fusioni e acquisizioni private equity e finanziamenti di rischio, a causa delle crescenti incertezze economiche in varie regioni del mondo e delle forti tensioni geopolitiche legate a conflitti che giocano sempre un ruolo significativo nell’influenzare iniziative finanziarie tra società. Nel dettaglio, il database in possesso di GlobalData ha segnalato che nel periodo gennaio-agosto 2023, in questo comparto ci sono state circa 480 offerte, rispetto alle 750 certificate nello stesso periodo del 2022. Gli analisti attribuiscono gran parte di questa scarsa attività di operazioni finanziarie a tre specifici fattori, quali l’aumento dei tassi d’interesse, i crescenti timori di recessione mondiale e l’instabilità geopolitica in molti Paesi del mondo.
Secondo gli ultimi dati dell’Unwto, il numero degli arrivi internazionali tra gennaio e luglio 2023 ha raggiunto l’84% dei livelli pre covid, con Medio Oriente, Europa e Africa a guidare la ripresa del settore globale.
In sostanza, la domanda turistica continua a mostrare una notevole resilienza, anche di fronte alle sfide economiche e geopolitiche, come certifica il nuovo numero del Barometro Mondiale del Turismo dell’Unwto:
– 700 milioni di turisti hanno viaggiato a livello internazionale tra gennaio e luglio 2023, il 43% in
più rispetto allo stesso periodo del 2022.
– Luglio è stato il mese più trafficato con 145 milioni di viaggiatori internazionali registrati, circa il 20% del totale dei sette mesi.
Nel dettaglio, il Medio Oriente ha riportato i migliori risultati tra gennaio e luglio 2023, con arrivi superiori del 20%, ai livelli pre pandemia. L’Europa, la più grande area di destinazione del mondo, ha raggiunto il 91% dei livelli pre Covid, supportata da una robusta domanda intraregionale e dai viaggi dagli Stati Uniti.