L'Italia ha oggi 170.000 posti barca - dichiara il Presidente di Assomarinas Roberto Perocchio - 20.000 sono in costruzione e i nuovi progetti in corso di approvazione riguardano altre 50.000 unità, senza contare migliaia di posti non censiti nell'ambito di lagune e corsi d'acqua gestiti da enti locali al di fuori di porti ed approdi turistici. Dati che sembrano sfuggire a Flavio Briatore che nel suo libro “Sulla ricchezza" torna con numeri, peraltro non aggiornati, sul tema del divario dei posti barca tra Italia e Francia (in realtà, secondo i dati Icomia, i posti barca della Francia sono 250.000, senza significative prospettive di incremento a causa della Loi Littoral, la legge di tutela delle coste degli anni ‘90).
Pertanto, da un lato siamo delusi perché ci saremmo aspettati una maggiore considerazione da parte sua per i tanti coraggiosi imprenditori che negli ultimi 10 anni, proprio nel mezzo di una crisi spaventosa, hanno realizzato porti turistici bellissimi come il Marina di Loano, Marina Cala del Forte, Porto Mirabello, Marina di Pisa, il Porto Turistico di Cecina, Marina di Stabia, Marina D'Arechi, Marina Cala Dei Sardi, Marina di Olbia, Marina Capo D'Orlando, Porto Xifonio di Augusta, Marina Cala Ponte, Marina del Gargano, Marina San Pietro, Marina Sveva, Porto San Felice, Venice Yacht Pier, Marina Sant'Elena, Marina Certosa, Porto Turistico di Jesolo e Porto Piccolo di Sistiana.
Dall’altro concordiamo invece con lui sul fatto che investitori vecchi e nuovi del nostro comparto, per invidia sociale, approssimazione politica, furore burocratico sono stati colpiti da una tempesta perfetta: crollo del mercato nautico, persecuzione fiscale, contenziosi su imposte locali e canoni demaniali, migrazione all'estero dell'utenza superstite, una combinazione micidiale di fattori negativi che mette a rischio tutte le imprese portuali turistiche faticosamente avviate.
Ma nonostante tutte le difficoltà non demordiamo: la tassa sul possesso nautico è stata abolita, la nuova normativa sui “marina resort” si è consolidata, le recenti sentenze sui canoni demaniali sostengono le nostre ragioni e come associazione di categoria continueremo a batterci per la normalizzazione del turismo nautico nel nostro Paese.
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