Per mettere i porti turistici in condizione di competere sul mercato globale è diventato improcrastinabile risolvere al più presto il contenzioso sui canoni demaniali. La legge 296/2006, dichiara il Presidente di Assomarinas Roberto Perocchio, stravolge l’impianto originario incrementando in misura rilevante (anche del 500%) e, tra l’altro, con riferimento ai rapporti già perfezionati l’importo dei canoni dovuti dai concessionari di strutture destinate alla nautica da diporto, per di più rovesciando un’impostazione adottata in precedenza dal legislatore innalzando il canone là dove erano stati realizzati maggiori investimenti. Per questo con Federturismo abbiamo ritenuto indispensabile ricorrere alla Corte costituzionale.
Dal momento che la disposizione, così come strutturata, determinerebbe l’eliminazione dei benefici connessi alle norme di semplificazione amministrativa e la paralisi degli investimenti già previsti per la riqualificazione, la ristrutturazione e la promozione dei marinas, con Federturismo abbiamo presentato nei giorni scorsi un emendamento alla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati affinché si intervenga per risolvere una situazione anomala ed inaccettabile che rischia di compromettere l'affidabilità dei rapporti tra Stato ed investitori privati.
Roma, 15 novembre 2016
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Barbara Ongaro
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