Confindustria Alberghi è stata audita oggi presso la commissione Bilancio della Camera, nell'ambito dell'esame del decreto legge 152/2021, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Il Decreto PNRR Turismo dimostra l’attenzione del Governo e del Ministro Garavaglia a sostenere le imprese e lo sviluppo del settore. Obiettivi ben centrati, misure ampie e articolate indispensabili per supportare competitività e crescita del settore alberghiero italiano.
Gli alberghi, oltre alla già drammatica situazione del 2020, hanno perso totalmente la produzione dei primi 5 mesi del 2021 e le immagini delle spiagge piene dell’estate scorsa possono aver dato l’idea che la crisi fosse ormai superata. I mesi estivi hanno da un lato visto crescere la domanda del mercato interno per le destinazioni mare ma hanno lasciato in una situazione di gravissima difficoltà l’offerta più vocata al turismo internazionale con particolare riferimento alle città d’arte.
Un’onda lunga della crisi covid che colpisce ancora il settore alberghiero e che certamente si protrarrà ancora per i prossimi mesi.
Fondamentale quindi per il rilancio di un settore fortemente esposto alla concorrenza internazionale, l’obiettivo di stimolare gli investimenti destinati ad attività di ristrutturazione e riqualificazione.
Un’occasione importante per l’immediato e per i prossimi anni che non può essere persa. Per questo Confindustria Alberghi considera fondamentale il passaggio in Commissione e poi in Aula per integrare e potenziare la misura.
Sul credito d’imposta, per le ristrutturazioni, considerata la rilevanza dell’intervento, è stato evidenziato che lo stanziamento risulta insufficiente, considerata anche l’ampiezza della platea dei beneficiari. Se non saranno potenziate, le risorse oggi disponibili non potranno incidere rispetto agli obiettivi di crescita qualitativa del settore. Il rischio è che si realizzi una sorta di click day, come quello che già visto per il tax credit ristrutturazione, in cui i fondi si esaurirono in pochi secondi.
In merito agli interventi agevolabili sarebbe inoltre auspicabile poter considerare alcuni aspetti particolarmente rilevanti per il settore quali l’inserimento dell’acquisto di mobili e componenti d’arredo, come previsto nel vecchio tax credit.
Anche sulla fruizione del credito fiscale sarebbero necessari interventi di semplificazione e velocizzazione, puntando alla possibilità di un recupero immediato delle risorse considerate le difficoltà in termini di liquidità che le aziende stanno affrontando in questi mesi di crisi gravissima.
Per lo stesso motivo, l’anticipazione prevista per il contributo a fondo perduto, potrebbe essere alzata dall’attuale 30% ad almeno il 50% tanto più che la concessione è assistita da garanzie.
Passaggio fondamentale è quello relativo agli aiuti di Stato come già sostenuto in una lettera inviata al Premier Draghi a fine ottobre.
Ci si aspettava che misure destinate al rilancio e finanziate dalla stessa Europa potessero avere una disciplina ad hoc per evitare delle limitazioni che rischiano di rendere inefficaci la misura.
Invece il temporary framework esaurirà i suoi effetti a fine giugno 2022. Al termine di questo periodo si tornerà al regime del de minimis che prevede un massimo di 200.000 euro in 3 anni.
E comunque dopo 18 mesi di crisi molte aziende, non solo grandi, ma anche medie e piccole hanno già utilizzato molta parte di quanto disponibile e paradossalmente proprio quelli che hanno sofferto maggiormente, saranno quelli più penalizzate nell’accesso alle risorse del PNRR.
Queste alcune delle richieste presentate nel corso dell’audizione cui si aggiungono, tra le altre, le criticità legate al tax credit, alla classificazione alberghiera e la sezione speciale del fondo di garanzia per le quali l’Associazione confida in ulteriori interventi migliorativi in sede di discussione in aula.