Nel più completo disinteresse ed in assenza di concreti indennizzi da parte dello stato 3000 aziende e 90.000 lavoratori abbandonati chiedono un intervento urgente.
In data 22 febbraio 2021 il MIBACT ha convocato noi e le altre associazioni di categoria per ottenere suggerimenti operativi sulla effettiva capacità di una futura riapertura dei locali si spettacolo: suggerimenti operativi da consegnare entro 24 ore ovvero entro il 23 febbraio.
Noi ci siamo fatti trovare pronti: negli ultimi 8 mesi, anziché lamentarci, abbiamo lavorato proprio per la futura riapertura ed insieme ad UNI, dopo intensi confronti e studi, abbiamo elaborato un documento nel quale sono definite le linee guida sulle soluzioni da adottare nelle discoteche e nei locali di Pubblico Spettacolo per la protezione dei lavoratori e degli avventori, certificate da UNI con la prassi di riferimento UNI/PDR 95.4:2020.
In un anno il Governo, nonostante continue sollecitazioni dei Sindacati Nazionali di Categoria, è rimasto immobile, cieco di fronte all’agonia delle aziende dell’intrattenimento e sordo a tutte le richieste e proposte ricevute, non adottando alcuna strategia nè alcun adeguato provvedimento per la tutela del settore Pubblico Spettacolo. Tale atteggiamento è inaccettabile.
A soffrire di questa immobilità decisionale, sono le nostre aziende, i nostri dipendenti e la nostra clientela.
Le nostre aziende non producono mattoni o bulloni, non sono coinvolte in filiere produttive manifatturiere, ma offrono divertimento, svago, ovvero emozioni e non può essere paragonato ad altri settori produttivi “strategici”. La nostra “strategica” azione dovrebbe essere quella di intercettare i bisogni della parte di popolazione che intende svagarsi in sicurezza e permettere alla cittadinanza di avere una valvola di sfogo nel week-end dopo giorni di lavoro.
Dovermmo essere quindi considerati dei fidati alleati del governo, un avamposto di legalità, anziché un comparto pericoloso e discriminato. Nei fatti l’azione dei governi a partire dal 2000 ad oggi, a colpi di norme amministrative, vessazioni fiscali e continui inasprimenti delle regole ha distrutto la capacità del settore di essere profittevole e quindi creativo, innovativo e ne ha di fatto significato l’inizio della fine in favore di attività abusive, che ognuno di noi può ricordare nelle piazze, circoli privati, locali di imprenditori scorretti che utilizzavano impropriamente le autorizzazioni di somministrazione di cui erano dotati organizzando intrattenimenti abusivi.
Il governo deve stabilire regole certe, non attraverso annunci o chiacchiere, ma attraverso una sintesi delle varie richieste e proposte avanzate dalle Associazioni di categoria fin dal 27 aprile 2020. E’ necessario fissare delle regole certe attraverso le quali gli imprenditori possano organizzare la loro azienda e, se ne sono capaci, riattivare la propria attività: ma tutto questo non sarà possibile senza regole chiare e puntuali, insuscettibili di interpretazioni.
Bologna, 23 febbraio 2021