Roma 17 maggio – “È ora di portare il coefficiente di carico di tutti gli autobus all'80% e riportare controlli ed emissione dei titoli di viaggio a bordo per il tpl”. Queste le proposte avanzate da Anav, l’Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori aderente a Confindustria, per la ripartenza del settore.
“L’autobus - continua Anav - è un mezzo di trasporto sicuro, lo hanno dimostrato autorevoli rapporti scientifici ed è arrivato il momento di alzare l’asticella del coefficiente di riempimento di tutti gli autobus adibiti al trasporto pubblico locale e ai trasporti commerciali, a partire da quelli dei servizi extraurbani.
L’applicazione delle prescrizioni finalizzate al contrasto della diffusione da Covid-19 sugli autobus, quali mascherine, operazioni giornaliere di igienizzazione e disinfezione, sanificazione e ricambio continuo dell’aria hanno portato questo mezzo di trasporto a essere un luogo con una probabilità di contagio molto ridotta.
Secondo l’associazione è necessario perciò che il trasporto commerciale con autobus sia subito messo nelle condizioni di intercettare l’auspicata ripresa della mobilità interregionale e turistica generata dall’evidente successo del piano nazionale di vaccinazione anti covid e nel contempo possa svolgere una funzione di volano economico per l’intero settore turistico rispetto alla prossima stagione estiva.
E’ altrettanto necessario prevedere nel protocollo di settore per gli autobus di tipo extraurbano, prevalentemente con posti a sedere, l’assimilazione dei soggetti in possesso di “certificazione verde covid-19” ai soggetti conviventi o con stabile frequentazione, per i quali già oggi non è previsto l’obbligo di distanziamento.
Anche nell’ambito del DL “Riaperture” è urgente rimuovere, in vista del prossimo anno scolastico, il divieto di svolgere i viaggi di istruzione e le uscite didattiche. Solo questa attività, in periodo pre covid, generava un fatturato di oltre 300 milioni euro mentre la perdita è di circa 2 miliardi, superiore al 75% del fatturato complessivo.
“Anche per il trasporto pubblico locale nel suo complesso, e in particolare per quello svolto nei comuni e nelle grandi città – ribadisce Giuseppe Vinella, presidente Anav - è necessario sin d’ora riflettere su un seppur graduale ritorno a un coefficiente di riempimento degli autobus all’80% soprattutto in vista del prossimo autunno, pena l’esplosione della congestione delle nostre città, le cui prime avvisaglie già si vedono in questi giorni. Ma altrettanto decisivo per un settore che ha accumulato perdite di ricavi da traffico di circa 2 miliardi di euro, modificare i protocolli di settore e tornare a prevedere la possibilità di effettuare i controlli e la emissione dei titoli di viaggio a bordo degli autobus.