Secondo i risultati emersi dell’Osservatorio EY Future Travel Behaviours le intenzioni di viaggio per il 2025 si mantengono sostanzialmente in linea con quelle del 2024, rivelando un continuo interesse a viaggiare.

Ben 9 italiani su 10 hanno in programma almeno una vacanza, con il 60% che prevede di andare all’estero in Europa e il 30% che mira a destinazioni oltre il continente.
Relativamente ai mezzi di trasporto, a livello europeo, l’automobile e la moto si confermano i mezzi più utilizzati per i viaggi, seguito dall’aereo e dal treno. In Italia, il 70% utilizza l’auto per le ferie, mentre il 57% utilizza il treno per le trasferte di lavoro
In sintesi:
– A quasi la metà (48%) dei connazionali piace combinare vacanza e lavoro nei propri viaggi, con una crescita significativa tra i Millennials e la Generazione Z;
– L’overtourism influenza le scelte: il 42% dei viaggiatori pianifica viaggi durante la bassa stagione per evitare il sovraffollamento;
– Il 66% della Generazione Z è propenso a usare soluzioni di intelligenza artificiale per pianificare i propri viaggi ed è tra le fasce più attente (38%) alla sostenibilità.
Secondo i nuovi risultati emersi dell’Osservatorio l’Italia si conferma una delle mete di viaggio più ambite, subito dopo la Spagna, da parte del 24% degli europei. Le nuove tendenze riscontrate riflettono anche un cambiamento significativo nelle abitudini. Rispetto all’anno scorso, aumenta infatti la volontà di combinare vacanza e lavoro (+14%) ed emerge l’attenzione all’overtourism quale nuovo fenomeno che influenzerà 4 viaggiatori su 5.
Inoltre, la crescente adozione di tecnologie avanzate, come l’Ai, o ancora la costante attenzione alla sostenibilità, intesa come riduzione dell’impatto ambientale, stanno ridefinendo le scelte di viaggio e più in generale il panorama turistico, dei trasporti e della mobilità europea e nazionale. In questo contesto, risulta fondamentale per tutti i player del mercato adattarsi alle nuove tendenze e dinamiche del settore per rimanere competitivi e venire incontro alle aspettative dei viaggiatori di oggi e di domani».
La tendenza a combinare vacanza e lavoro continua a crescere, soprattutto tra le nuove generazioni. Tra i Millennials, la percentuale è passata dal 63% al 67%, mentre tra i Gen Z è aumentata dal 71% al 79%.
Le modalità preferite dagli italiani includono: per il 25% il “workation“, ovvero la possibilità di lavorare in remoto da un luogo di vacanza per un periodo di tempo limitato; per il 24% il “bleisure“, che consiste nell’estendere il viaggio di lavoro con alcuni giorni di vacanza; per il 14% il “digital nomadism“, ovvero lavorare da remoto grazie all’uso della tecnologia.
Il fenomeno del sovraffollamento nelle destinazioni turistiche è una preoccupazione che influenzerà le scelte di ben 4 viaggiatori su 5. A questo proposito, la maggior parte degli europei limiterà gli spostamenti nei periodi di alta affluenza, pianificando viaggi durante la bassa stagione (42%), soprattutto tra i Baby Boomer (51%), o sceglierà destinazioni meno conosciute (36%).
Per mitigare gli effetti negativi del sovraffollamento, il 39% degli intervistati chiede maggiori controlli e sanzioni per comportamenti inappropriati dei turisti. Il 37% invece è disposto a prenotare in anticipo per accedere ai luoghi più popolari, mentre 1 su 3 auspica campagne promozionali per incentivare il turismo in destinazioni alternative e poco conosciute. Infine, 1 su 4 si dichiara pronto a pagare una tassa turistica per visitare le mete più affollate. Secondo i risultati emersi dall’indagine, circa 1 viaggiatore su 2 è disposto a utilizzare un assistente virtuale per pianificare le vacanze. La percentuale di chi ha già sperimentato un chatbot Ai per ottenere idee è aumentata del 50% rispetto al 2024, passando dall’8% al 12%. Tuttavia, i viaggiatori italiani si discostano dalla media europea: appena il 6% ha fatto uso di chatbot, un dato invariato rispetto all’anno precedente.
In relazione al campione europeo, 1 viaggiatore su 2 attribuisce una grande rilevanza all’impatto ambientale nelle proprie decisioni e quasi il 40% degli italiani lo considera un fattore importante o molto importante nelle proprie scelte.
Per incentivare viaggi attenti all’impatto ambientale, il 41% degli intervistati chiede maggiori informazioni e offerte eco-friendly, mentre il 31% sottolinea l’importanza di incentivi economici e l’11% richiede più trasparenza. Le tecnologie digitali possono svolgere un ruolo chiave nel guidare le persone verso scelte sostenibili. Infatti, il 29% sarebbe più propenso a usare il trasporto pubblico e la micromobilità se avesse accesso a un unico canale digitale per pianificare e pagare i vari servizi, mentre il 27% vedrebbe positivamente un assistente virtuale Ai.
Circa i fattori che influiscono maggiormente sulle opzioni, le risposte prevalenti sono ancora prezzo, comodità e tempo complessivo. La percentuale di chi considera il prezzo un fattore determinante è in calo rispetto al 2024, passando dal 65% al 58%.
Nonostante l’allentamento dell’inflazione, ben 2 viaggiatori su 3 non escludono la possibilità di modificare le proprie abitudini a causa di una diminuzione del potere d’acquisto, una tendenza già osservata nelle rilevazioni degli scorsi anni. Tuttavia, uno su 5 è disposto a non rinunciare ai viaggi, anche se questo significa dover ridurre altre spese.
I comportamenti e le intenzioni della Generazione Z forniscono indicazioni importanti su come evolveranno i viaggi in futuro. C’è un forte interesse per la combinazione di vacanza e lavoro, 79%. Inoltre, il 66% è propenso a usare assistenti virtuali basati su Ai per pianificare i propri viaggi, a conferma del ruolo fondamentale delle tecnologie. È la generazione più attenta alla sostenibilità: il 38% è interessato a esperienze di turismo lento.

(Per maggiori informazioni: https://www.ey.com/it_it/)