A dispetto di uno dei periodi più instabili della nostra recente storia, con squilibri geo-politici, decine di conflitti e guerre commerciali a colpi di dazi, il turismo anche quest’anno crescerà con livelli di spesa record secondo l’Economic Impact Research (Eir) del Wttc, World Travel & Tourism Council, in collaborazione con l’Oxford Economics.
Nel 2025 la spesa dei visitatori internazionali toccherà i 2,1 trilioni di dollari, superando di ben 164 miliardi il record del 2019 (1,9 miliardi di dollari), mentre la spesa dei viaggiatori domestici raggiungerà i 5,5 trilioni, per un totale complessivo di 7,6 trilioni di dollari.
Grandi benefici anche per l’occupazione, perché il comparto di viaggi e turismo nel mondo toccherà i 371 milioni di addetti rispetto ai 357 milioni dello scorso anno e nel 2035 – secondo le previsioni dell’Eir – gli occupati arriveranno ad essere 462 milioni, vale a dire il 12,5% di quota sul totale degli occupati nel mondo, così come, sempre fra dieci anni, la spesa complessiva dei visitatori domestici e internazionali toccherà i 10 trilioni di dollari.
Le persone, nel mondo, continuano a dare priorità ai viaggi. Tuttavia, sebbene il quadro globale del settore sia solido, la ripresa rimane disomogenea. Mentre alcuni Paesi e regioni stanno registrando numeri da record, altre grandi economie si trovano in una fase di stallo.
Negli Stati Uniti, vale a dire il mercato di viaggi e turismo più potente al mondo, la spesa dei visitatori internazionali è rimasta significativamente al di sotto dei livelli del 2019 e non si prevede un recupero completo nemmeno per quest’anno. In Cina, sebbene la spesa internazionale si sia attestata al di sopra dei livelli pre-pandemici lo scorso anno, si sta già prospettando un brusco rallentamento della crescita che avevano preventivato fino a qualche mese fa.
Al contrario, altri mercati chiave come l’Arabia Saudita, che inietterà 800 miliardi di dollari nel settore entro il 2030, sono all’avanguardia e stanno definendo nuovi standard. Paesi europei come Francia e Spagna, le due principali destinazioni al mondo in termini di numero di visitatori, ma soprattutto di spesa e introiti valutari, continuano a guidare la ripresa della regione, alimentata da investimenti intelligenti e da un’attrattiva globale. Ci sono poi promettenti segnali di crescita dall’India, particolarmente corteggiata dagli operatori del segmento luxury, per l’interessante e consistente bacino di viaggiatori alto spendenti.
In tutta l’Unione Europea saranno 4,5 milioni i nuovi posti di lavoro creati dal settore del travel entro il 2035 e il Wttc annuncia un futuro roseo per il settore, con una forte crescita prevista nel prossimo decennio.
Secondo l’ultima ricerca sull’impatto economico dell’ente turistico globale, entro il 2035 si prevede che il settore del turismo creerà altri 4,5 milioni di posti di lavoro, superando i 30 milioni. Il settore sosterrà un posto di lavoro su sette, diventando uno di quelli strategicamente più importanti all’interno della Ue.
Secondo le previsioni del Wttc, il contributo del settore al Pil aumenterà a quasi 2,3 trilioni di euro, con la sua quota economica che salirà a poco meno dell’11%, nello stesso periodo. Il settore continuerà a sovraperformare la crescita economica più ampia, con un Cagr decennale dell’1,8%, rispetto all’1,3% dell’economia Ue nel suo complesso. Inoltre, contribuirà con oltre 900 miliardi di euro all’anno attraverso le entrate fiscali.
Per quanto riguarda la spesa, si prevede che quella dei visitatori internazionali raggiungerà i 730 miliardi di euro nei prossimi 10 anni, mentre quella dei visitatori nazionali supererà i 1,2 trilioni di euro.
Nel 2025, si prevede che il settore dei viaggi in tutta la Ue contribuirà per quasi 1,9 trilioni di euro al Pil dell’Unione, rappresentando il 10,5% dell’economia dell’Ue. L’occupazione raggiungerà quasi 26 milioni di persone, pari al 12% di tutti i posti di lavoro nella Ue, un chiaro segnale del crescente impatto del settore.
Inoltre, il Wttc prevede che la spesa dei visitatori internazionali raggiungerà i 573 miliardi di euro quest’anno, con una crescita di oltre l’11% su base annua. Si prevede che anche la spesa nazionale aumenterà, raggiungendo 1,1 trilioni di euro, con una crescita dell’1,6% su base annua.
Nel 2024, il settore dei viaggi della Ue ha contribuito al Pil europeo per quasi 1,8 trilioni di euro, oltre il 10% dell’economia. Il dato ha superato di quasi il 6% i livelli 2019. L’occupazione è cresciuta di quasi il 5% su base annua, raggiungendo oltre 24,5 milioni di unità, rappresentando un posto di lavoro su 9 nella regione. La spesa dei visitatori nazionali ha raggiunto 1 trilione di euro, mentre quella dei visitatori internazionali è cresciuta fino a 515 miliardi di euro.
(Per maggiori informazioni: www.wttc.org)