Alberghi e terme, le bozze del DPCM che stanno girando in queste ore colpiscono il settore e la dignità stessa degli imprenditori
La presidente nazionale di ANEF ha parlato nel corso di una conferenza stampa indetta dall’Associazione Stampa Estera in Italia per fare chiarezza sull’emergenza del comparto montagna. «Lottiamo per tutte le famiglie che vivono grazie alla stagione invernale e per evitare lo spopolamento dei territori montani».
Stefano Rizzi, Country Manager di Global Blue Italia: “Il 5G può favorire lo sviluppo di un Retail che punti sull’omnicanalità. Una forte accelerazione alla competitività del Paese si avrà se le istituzioni saranno disponibili a ridurre la soglia minima di accesso al servizio di Tax Free Shopping quando i turisti torneranno in Italia”.
Il Paese sta chiedendo un grande sacrificio ai cittadini e ad alcuni settori in particolare tra cui l’industria alberghiera ed il turismo che con il divieto di spostamento tra le regioni, subiscono un ulteriore gravissimo colpo – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
Secondo una ricerca di Jfc, che ogni anno pubblica l’Osservatorio Skipass Panorama Turismo, il turismo montano invernale perderà il 70,2% del fatturato. Le stime aggiornate a fine novembre segnano dati in assoluto campo negativo con un bilancio previsionale di fine stagione stimato in soli 3 miliardi 100 milioni rispetto ai 10 miliardi 409 milioni di fatturato complessivo della stagione invernale 2018/2019 e ai 10 miliardi 922 milioni del 2017/2018. Pesante anche il confronto con la passata stagione, che pure a causa del lockdown ha subito il “blocco” il 10 di marzo, raggiungendo comunque un fatturato di 8 miliardi 712 milioni di euro.
L’Enit, Agenzia Nazionale del Turismo, calcola che nel 2020 i turisti italiani e stranieri caleranno nel complesso del 49% rispetto all’anno scorso: i visitatori saranno 57 milioni in meno, i pernottamenti turistici totali diminuiranno di 186 milioni e la spesa turistica, quella in beni e servizi sostenuta dai viaggiatori, di 71 miliardi di euro. Questi dati sono indice del fatto che la situazione avrà effetti notevoli sull’economia italiana: il contributo totale del turismo all’economia dovrebbe diminuire infatti di 5,8 punti percentuali. Il turismo, in Italia, è un settore che generava, nel 2019, il 13% del nostro Prodotto interno lordo: nel 2020 calerà al 7,2 %.
La quota di mercato delle Ota nel 2020 è diminuita di dieci punti percentuali, con Expedia che risulta la più colpita secondo lo studio D-Edge sulle tendenze nella distribuzione alberghiera in Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) e Asia-Pacifico negli ultimi quattro anni, nel quale sono state raccolte informazioni da quasi 4.000 strutture.
Il calo di 10 punti percentuali delle Ota in Emea e Asia-Pacifico è dovuto, secondo il rapporto, alla "perdita di quota di mercato che Booking.com ha subito tra il 2017 e il 2019 e il crash del 2020 di Expedia, che ha perso un 60% di quota.