Nel 2024 sono previsti oltre 12.000 matrimoni di coppie internazionali in Italia e sono in crescita, come attesta l’osservatorio di Destination Wedding Italy elaborato dal Cst – Centro Studi Turistici di Firenze - che nella sua stima previsionale valuta almeno 1.200 eventi matrimoniali in più, con un incremento di circa l'8%.
Ogni anno, l’Italia attira un quarto delle coppie straniere nel mondo che vogliono celebrare il loro matrimonio all’estero: i britannici rappresentano circa il 25,7% di chi sceglie il nostro Paese per il giorno del “sì”, posizionandosi subito dopo gli americani in termini di numeri assoluti.
I riti sono per lo più simbolici (63% dei casi), come attesta la ricerca, certificando un fenomeno su larga scala che premia non solo le destinazioni classiche come Venezia, Firenze e Roma, ma anche le bellezze decentrate, magari insolite. Nel 40% dei casi la celebrazione avviene in una villa o in una dimora storica; un buon 34% è ripartito tra castelli, borghi e agriturismi.
Un fenomeno che ha una sua stagionalità immutata (primavera e autunno) ma che comincia a distribuirsi anche nei cosiddetti periodi di spalla, ovvero nel primo e nel quarto trimestre dell’anno. Questo soprattutto per decongestionare certe destinazioni già prese d’assalto dal turismo tradizionale nei periodi di picco, ovvero da giugno a fine settembre.
Il 34% dei matrimoni stranieri in Italia si svolge nel nord Italia, il 35% al centro (prevalentemente Lazio, Toscana e Umbria) e il rimanente 31% al sud e nelle isole.
Che il wedding sia diventato l’affare del momento, lo certifica anche il dato relativo al budget a disposizione, la spesa media per evento che in pochi anni è lievitata dai 35.000 euro (2018) ai 59.000 dello scorso anno, con una crescita di almeno un buon 10% annuo. Una cifra ragguardevole finalizzata al food and beverage per l’evento (35%),alla location (21%), all’ospitalità (17%) e ai servizi ancillari, come ad esempio i video, le foto o anche i fiori (27%).
Le destinazioni più popolari includono la Toscana, che è preferita dal 21% delle coppie grazie al suo paesaggio pittoresco e al fascino storico. Seguono la Lombardia, la Campania, la Puglia, la Sicilia e il Lazio.
La ricaduta in termini di soggiorni nel 2023, ha generato oltre 826.000 arrivi e 2,4 milioni di presenze, con un fatturato che ha ormai superato la soglia degli 800 milioni di euro (cinque anni fa il volume d’affari era stato di 520 milioni). Anche in questa disamina gli analisti del Cst per Destination Wedding Italy tengono a evidenziare che la fascia più rilevante – pari a un buon 60% – è quella degli eventi che contemplano dai 50 ai 100 invitati, che è poi la media più tradizionale anche per i matrimoni italiani. Stime emerse anche dal sentiment degli operatori del settore interpellati, che nel 44% dei casi hanno indicato una crescita generalizzata, su arrivi, presenze e spese, di poco inferiore al 10%, con forti benefici per l’indotto.
Con tali tendenze, sarebbe davvero un successo eclatante se già quest’anno il wedding in Italia dei matrimoni di stranieri, in termini di fatturato, toccasse la cifra record di 1 miliardo di euro.
Tre le tendenze emergenti i matrimoni celebrati in vigna (12%), così come avanza anche la formula del “green wedding” in campagna (16%). In particolare si rileva pure una interessante evoluzione delle wedding week, ovvero prolungamenti dei festeggiamenti per più giorni, magari con l’organizzazione di gite ed escursioni che coinvolgono gli stessi invitati.
Crescono, inoltre, target decisamente anomali come i riti per il cosiddetto “rinnovo delle promesse” (6%) e per l’elopement, letteralmente “fuga d’amore”, ovvero un matrimonio più intimo con pochi invitati. Tra le motivazioni di fondo espresse dagli stranieri che scelgono una destinazione italiana, valgono i paesaggi, la location, il cibo e la tipicità. C’è poi anche una componente etnica, poiché il 20% dei matrimoni esteri in Italia vede lo sposo o la sposa (o entrambi) di origine italiana, magari anche di tre, quattro generazioni fa.
Tuttavia nella maggior parte delle richieste dimore storiche e location mozzafiato fanno da sfondo a matrimoni in cui emerge la cultura e lo stile italiano apprezzato anche dalle star che sono tra i migliori promoter del nostro turismo wedding.
Incidono le nozze dei Vip internazionali in Italia, come il recente matrimonio tra Millie Bobby Brown (l’ormai cresciuta bambina di Stranger Things) con Jake Bongiovi. La notizia, oltre che attirare i fanatici del gossip, rappresenta un veicolo importante di promozione traducendosi in una crescita economica di settore non indifferente.
Diverse le attività dedicate al comparto da molti anni, e uno sviluppo sempre più importante di esperienze dedicate, ma sempre sulla scia di idee classiche che si hanno all’estero dell’Italia, costruite in passato soprattutto dalla cinematografia che si perpetua in un immaginario di sposi in arrivo in Vespa, auto d’epoca, per lo più Cinquecento Fiat.
Importantissimi, soprattutto per gli inglesi, le decorazioni, ma non mancano delle novità ispirate alle tipicità italiane come i “pizza party” e gli apprezzi show cooking.
Non mancano i matrimoni in spiaggia, di solito in Versilia, o sul mare ad Amalfi o Sorrento. Il tour con foto post nozze vede di solito scelte panoramiche suggestive (il Gianicolo a Roma) o piccoli borghi iconici tra Toscana, Umbria e lago di Como. Apprezzate dai britannici anche le masserie pugliesi, luogo sia di celebrazione che di set fotografico.
Made in Italy anche per le bomboniere con prodotti artigianali e enogastronomici: dalle spezie ai pesti, al miele del territorio, da riportare a casa come souvenir. Molto apprezzata dalle coppie britanniche è anche la possibilità di scoprire luoghi segreti, come la grotta del 1800 scavata a mano della Tenuta il Sogno, situata tra le colline del Cesanese, dove è possibile fare degustazioni.
Accoglie i suoi ospiti tra vigneti e botti la Pieve de’ Pitti in provincia di Pisa, dove è possibile organizzare per i giorni di evento, oltre a deliziose degustazioni di vino, anche corsi di cucina creativa, escursioni in bicicletta e picnic in campagna, fino alla caccia al tartufo con l’esperto tartufaio e il cane. Apprezzate anche le nozze nei castelli medioevali come Borgo Petroro in Umbria.
I menù scelti sono quasi sempre locali, con prodotti a chilometro zero aggiungendo talvolta qualcosa legato all’origine degli sposi.
(Per maggiori informazioni: https://centrostudituristicifirenze.it/ricerca/studi-rapporti/)