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  • News 2023

    La carenza di conducenti di autobus è tema di rilevanza globale, non solo nazionale, e con un inevitabile impatto sulla mobilità e sull’accessibilità ai servizi di trasporto pubblico. Per tracciare un primo orientamento sullo stato dell’arte e, soprattutto, avanzare concrete proposte future ANAV (Confindustria) ha organizzato questa mattina a Roma un’iniziativa pubblica dove ha presentato un rapporto dal titolo: “La carenza del personale conducente nel settore del trasporto passeggeri. Le proposte dell'Associazione”. Un evento che ha visto la partecipazione dell’Onorevole Galeazzo Bignami – Viceministro Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - e di autorevoli rappresentanti delle istituzioni e stakeholders nazionali e internazionali con l’obiettivo di inquadrare i termini della problematica, a livello nazionale ed europeo.“Con il rapporto presentato a Roma il 30 novembre abbiamo condotto un'analisi quantitativa su un campione rilevante di aziende associate al fine di ottenere un dato significativo – dichiara Nicola Biscotti, presidente ANAV - e anche un’analisi qualitativa, che esplora il contesto in cui emergono gli squilibri occupazionali e quindi sulle sue criticità. È emersa una carenza a livello nazionale di più di 8 mila autisti con una diversa distribuzione e sensibilità sui territori”.

    Dopo la lunga pausa del Covid l’Associazione è tornata con un importante appuntamento in presenza per sottolineare il ruolo e il contributo che il settore alberghiero fornisce all’economia del Paese. I lavori hanno visto in apertura il saluto del Presidente del CNEL, Prof. Renato Brunetta. A seguire la Presidente Colaiacovo ha ripercorso i momenti drammatici vissuti dalle aziende: dall’arresto pressoché totale delle attività per la pandemia, alla ripartenza condizionata però da crisi energetica, inflazione e aumento esponenziale dei tassi di interesse. Un quadro complesso che rischia di rallentare gli investimenti, proprio quando la sfida di oggi e di domani per il settore si gioca sul mercato internazionale.

    Ad inquadrare l’aspetto economico con un approfondimento sul ruolo del settore nell’economia del Paese, l’intervento di Alessandro Fontana, Direttore del Centro Studi Confindustria.

    Sono intervenuti poi il Ministro del Turismo, Sen. Daniela Santanchè e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso. Nel suo intervento il Ministro Urso ha sottolineato il ruolo del settore alberghiero come vetrina e volano del made in Italy.

    Nel 2022, secondo Phocuswright hanno viaggiato 27 milioni di italiani contro i 23 del 2020, anno in cui si è poi diffusa la pandemia da Covid. Prevale sempre il turismo domestico, che nell’analisi segna l’82% a dispetto del 53% di viaggi all’estero. Per il 39% degli intervistati, invece, si è preferito raggiungere altre destinazioni europee.

    Il 1° e 2 dicembre, negli spazi di Officina H, a Ivrea si svolgerà la II edizione della Conferenza Internazionale del Turismo Industriale, organizzata da Federturismo Confindustria, Confindustria Canavese,Gruppo Turismo, Cultura e Sport Confindustria Canavese, in collaborazione con Confindustria Piemonte, Unione Industriali Torino e Associazione Archivio Storico Olivetti, con numerosi prestigiosi patrocini, tra cui ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo, Regione Piemonte, Città di Ivrea, Confindustria Emilia Area Centro e Unione Industriale Biellese, con il contributo di TIM, Olivetti, Camera di commercio di Torino e Spritz.

    Secondo i dati di Italian Hotel Monitor (Ihm), elaborati con Trademark Italia, il terzo trimestre del 2023 fa registrare per l’industria alberghiera italiana, rispetto al 2022, in termini di occupazione camere un +2,7 punti e +10,4% di prezzo medio a camera.

    I turisti cinesi prima del 2020 erano il principale gruppo di viaggiatori internazionali, con 150 milioni di turisti: si stima, secondo il China Outbound Tourism Research Institute, che raggiungeranno i 180 milioni nel 2024, con un corrispondente aumento dei voli aerei fino al 75% del traffico prepandemico, secondo il Civil Aviation Administration of China.

    Lo stock immobiliare ricettivo nazionale secondo le elaborazioni Wcg su rilevazioni proprie e dati Istat, Banca D’Italia, Agenzia Territorio, (anno 2022) si compone di circa 449.300 strutture, oltre 13.000.000 di letti e 2.128.764 camere. Quasi l’8% del totale della concentrazione delle strutture ricettive (alberghiere ed extra alberghiere) e delle camere (alberghiere) italiane si trova proprio in Toscana.

    Il Natale si avvicina e le strutture alberghiere italiane si accendono grazie ai numeri del booking. Ad oggi, secondo i dati divulgati dall’agenzia Albergatore Pro, le camere già prenotate per il periodo delle feste sono il 39%, mentre l’intera stagione invernale registra il 44,75% (+4,18% Vs 2022) con picchi di oltre il 60% per il ponte dell’Immacolata.

    Il mercato del business travel nel 2022 aveva già superato del 47% l’anno precedente e si prevede che nel 2024 tornerà ai livelli pre pandemia, dimostrando una grandissima capacità di ripresa; nel triennio 2021-2023 l’Italia è rientrata nella cerchia ristretta di chi ha dimostrato di tenere questa voce di spesa elevata.

    Secondo la recente indagine condotta da Feries su oltre 3.000 turisti italiani e stranieri attivi sui due portali Agriturismo.it e CaseVacanza.it, specializzati sulla ricettività extralberghiera, il 60% dei nostri connazionali ha dichiarato di pianificare la prossima vacanza invernale preferendo strutture in mete rurali, la percentuale di stranieri è invece del 65%.

    Il 2020 per l’economia è stato il quarto anno peggiore da oltre 150 anni. Ma nel 2021 l’Italia è cresciuta del 6,6% riportando un tasso di incremento superiore alla media Ue del 5,3%. I dati elaborati da The European House – Ambrosetti presentati al Biz Travel Forum indicano nell’Italia una capacità di ripresa particolarmente rapida, che nel 2022 ha generato un tasso di crescita del Pil del 3,7%, superiore alla media europea e a Paesi come Francia o Germania.

    Secondo l’Airport Council International, per ogni milione di passeggeri si generano circa mille posti di lavoro e ogni aumento del 10% della connettività aerea genera un incremento del Pil dello 0,5%. In Italia il trasporto aereo vale circa il 3,5% del Pil e impiega quasi 750mila addetti con un valore della produzione di oltre 50 miliardi di euro.