Con crescente e inquietante preoccupazione assistiamo in questi giorni a numerose uscite da parte di giornali e TV che, probabilmente travisando i dati di qualche ente pubblico, descrivono il turismo italiano come in piena salute, con località sold out e incassi da capogiro, dichiara la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli.

La situazione reale è tuttavia ben diversa e i dati parlano chiaro, perdite per più di 50 miliardi di euro, occupazione dimezzata, incassi falcidiati dalle spese enormi sostenute per sanificazione e pulizie straordinarie (piu volte al giorno), perdita totale del turismo straniero, scarsa propensione alla programmazione del turista italiano che prenota soprattutto sottodata, interi settori fermi da mesi e non ancora ripartiti (Tour operator, agenzie di viaggio, eventi, congressi, fiere, intrattenimento, etc) e stagione limitata alle settimane centrali di agosto.

Se qualcuno pensa, continua la Presidente Lalli, che le immagini di 4 spiagge affollate o i pochi alberghi pieni (quelli che erano nelle condizioni di riaprire) siano la prova che l’industria del turismo è fuori pericolo si sbaglia enormemente.

Il grosso della crisi deve ancora arrivare, i conti li faremo a settembre e se non arriveranno aiuti veri, tangibili, estesi a tutte le filiere del turismo e di media/lunga durata rischiamo di perdere dal 30 al 50% della nostra offerta turistica nazionale.

Roma, 3 agosto 2020