Con due Sottosegretari di Stato, quello per l’Industria, Artigianato e Commercio Marco Arzilli e quello per il Turismo, lo Sport e la Programmazione Economica Fabio Berardi insieme al Com.te Dennis Michelotti in rappresentanza dell’Autorità per L’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima, la Repubblica di San Marino si presenta alla nautica italiana nell’ambito del Fano Yacht Festival, a Marina dei Cesari. L’occasione è la tavola rotonda promossa dagli organizzatori del salone con la collaborazione di ASSOMARINAS dalla quale emergono nuove importanti prospettive di collaborazione internazionale oltre che indubbi vantaggi per il mondo del diporto. “L’accordo bilaterale in essere tra l’Italia e San Marino – dichiara il Sottosegretario della Repubblica di San Marino – promuove la collaborazione tra i due Paesi anche nel campo della nautica ed è ormai noto come e quanto la nautica da diporto si stia rafforzando nel Mediterraneo e in Adriatico rappresentando un vero e proprio motore per lo sviluppo del turismo con immediate importanti ricadute sul territorio. In questo contesto San Marino, riconosciuto dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità sia per i suoi beni materiali che per i suoi valori immateriali che si riferiscono ai principi della democrazia e della libertà del resto comuni a quanti amano andar per mare, ha proprio nei porti adriatici il suo “gate” privilegiato”. Alla dichiarazione del Sottosegretario di Stato si aggiunge quella del rappresentante dell’Autorità per la Navigazione Marittima: “Siamo un’Autorità molto snella con una burocrazia quasi inesistente, con tempi rapidissimi, in un’unica sede, per l’immatricolazione delle imbarcazioni (n.d.r. in giornata) e il rilascio immediato della licenza di navigazione, compresi certificato di sicurezza, licenza per stazione radio e bandiera dello Stato. Per quanto riguarda la fiscalità possiamo calcolare un netto risparmio, rispetto ad altre realtà, in quanto per il solo import-export dell’imbarcazione il corrispettivo “monofase” ( corrispondente all’IVA italiana) è del solo 6% , se però avviene anche l’immatricolazione allora c’è un ulteriore abbattimento che va dal 20 al 70% del 6% del monofase, calcolato in funzione della lunghezza dell’imbarcazione, sia per quelle inferiori ai 24 metri che per quelle oltre i 24 metri ma solo per uso privato e diportistico non quindi legate ad attività di charter. Abbiamo inoltre la possibilità di intervenire sulle tabelle d’armamento rilasciando il giornale di bordo nel quale viene registrato l’equipaggio. E’ allo studio un ulteriore progetto di legge per il rilascio e la convalida delle patenti nautiche. Ciò consentirà la nascita di scuole nautiche per il superamento dell’esame della patente che sarà rilasciata dall’Autorità per l’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima“.
Dunque la Repubblica di San Marino entra a tutta forza nell’economia del mare aprendo anche con l’Associazione Italiana dei Porti Turistici un nuovo dialogo che il presidente dell’Associazione Roberto Perocchio così sintetizza: “Con la nostra presenza allo Yacht Festival di Marina dei Cesari abbiamo voluto dare maggiore impulso alla funzione di quelle iniziative espositive che danno vitalità al settore in un momento di crisi in cui tutti gli operatori, in attesa di chiarimenti sui nuovi assetti istituzionali, stanno intensamente operando per il rilancio. D’altra parte in tutti i nostri 85 porti associati si registrano segnali di ripresa delle attività di programmazione della stagione nautica da parte dell’utenza con l’entrata in esercizio di nuove unità da diporto stimolata dalla politica di incentivi all’acquisto condotta dall’industria nautica, ragione per la quale le prospettive occupazionali per i servizi alla nautica da diporto lasciano ben sperare per il 2010. Per tutte queste ragioni anche le politiche adottate dalla Repubblica di San Marino relative al registro navale potrebbero risultare di sostegno allo sviluppo del settore”.
L’Addetto Stampa
Massimo BERNARDO
La proficua collaborazione con l’ICE rilancia la portualità turistica italiana nel mercato russo
Sono 82 i porti turistici italiani associati ad ASSOMARINAS che con uno stand collettivo realizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano per il Commercio Estero saranno presenti dal 15 al 18 aprile p.v. nei padiglioni del MIBS di Mosca.
Una collaborazione già collaudata nella scorsa edizione e che ha dimostrato l’interesse da parte del mercato russo nell’organizzazione di escursioni collettive, anche con flotte charter croate,in rotta per le coste italiane.
“La nostra presenza collettiva al Salone Nautico Internazionale di Mosca in un mercato sempre più diffuso sull’asse Mosca- San Pietroburgo e lungo la costa baltica dove è pianificata la realizzazione di decine e decine di migliaia di posti barca – anticipa il presidente di ASSOMARINAS Roberto Perocchio - contribuirà a rafforzare il nostro monitoraggio su un mercato le cui avanguardie sono già state rappresentate dai maxiyacht, acquisiti o noleggiati dai magnati russi e che hanno fatto bella mostra nei nostri porti turistici ed ai quali sta seguendo un folto pubblico di diportisti che, sempre più frequentemente, esplorano le nostre coste con compagnie di charter”.
Lo snellimento dei tempi per ottenere i visti, il miglioramento dei collegamenti aerei con il nostro Paese, grazie anche alla nuova politica dell’Aeroflot, contribuiscono ad avvicinare l’offerta alla domanda ed è per questo che ASSOMARINAS presenterà con una conferenza stampa, organizzata all’interno del Salone il 16 aprile in collaborazione con l’ICE, le nuove importanti infrastrutture già realizzate o in corso di realizzazione con capitali privati lungo tutta la costa italiana.
Dal porto turistico di Loano, a Marina di Varazze in Liguria, a Porto Romano nel Lazio, a Marina di Stabia e a Marina di Mergellina in Campania, a Marina di Riposto, a Marina di Cala del Sole di Licata, a Marina Motomar e Marina di Ragusa in Sicilia, al Porto degli Argonauti in Basilicata, a Marina di Brindisi, a Marina di Rodi Garganico, a Marina di Bisceglie in Puglia, a Marina San Pietro in Molise e darsena Marinelle in Abruzzo, a Marina di San Benedetto del Tronto, a darsena Cinque Vele, a Marina dei Cesari e a Marina Dorica nelle Marche, a Marina Cattolica, Marina di Rimini, Marina di Porto Reno e Marina di Ravenna in Emilia Romagna, al Porto San Felice, Marina Sant’Elena e Marina Fiorita, Venice Yacht Pier, Vento di Venezia e Porto Turistico di Jesolo nel Veneto, a Marina Punta Faro, a Marina Punta dei Gabbiani, a Porto San Rocco, a Marina San Giusto e Marina Sant’Andrea in Friuli, solo per citarne alcuni. “Con questa operazione che si concluderà con l’accordo tra ASSOMARINAS e lo Yacht Club di Mosca con riguardo soprattutto alla promozione del network portuale turistico da noi rappresentato - conclude il presidente Perocchio - così come abbiamo fatto all’ultimo Salone Nautico Internazionale di Dusseldorf, nel mentre si è rafforzata la collaborazione e la cooperazione tra porti associati, all’estero ci siamo presentati come “massa critica” di eccellenze in piena sintonia con quella “competitiva accoglienza italiana” che rappresenta un importante valore aggiunto nella scelta di una vacanza tra i porti del Mediterraneo.
L’Addetto Stampa
Massimo Bernardo
ASSOMARINAS ha presenziato al “battesimo” di Porto degli Argonauti, nuova, grande struttura, frutto di quell’intelligente mix che ha saputo fondere la volontà e l’impegno del pubblico e del privato nella valorizzazione di questa splendida costa, nel comune di Pisticci in provincia di Matera, nella realizzazione di in un progetto concepito da una tra le migliori firme dell’architettura turistica italiana, l’arch. Luigi Vietti e dall’ing. Antonio De Nicolò, consigliere d’amministrazione della Nettis S.p.A., autori di prestigio del Porto degli Argonauti e del resort che lo accoglie mentre i professori Alberto Noli, ordinario di Costruzioni Marittime a “La Sapienza”, e Alessandro Togna, professore di idrologia tecnica preso l’Università dell’Aquila, hanno curato la progettazione delle opere idrauliche e marittime.
In grado di ospitare fino a 450 imbarcazioni di piccola e media stazza e fino a 30 m. di lunghezza, il Porto degli Argonauti, realizzato dalla Nettis Resort, è protetto da un avamporto a moli foranei convergenti con una imboccatura all’ingresso di 50 metri di larghezza e 4 m. di profondità per accedere alle 2 darsene interne lunghe 220 m., larghe 140 e profonde 3,5 m.. L’imponente struttura si colloca, al centro del Mediterraneo, come uno tra i migliori esempi di integrazione tra il mare e il suo hinterland in un habitat pieno di cultura e di opportunità per un turismo che per ragioni climatiche e per le strutture residenziali a terra potrebbe svilupparsi per tutti i 12 mesi dell’anno. “Ho immaginato – ha affermato l’imprenditore Giuseppe Nettis – di creare uno di quei posti belli e ben fatti che ogni tanto si vedono in giro per il mondo in cui poter ritrovare lo spirito del mare. L’obiettivo principale? Un turismo sostenibile e di qualità, con alberghi e case raffinate in un luogo bellissimo nel rispetto dell’ambiente”.
All’inaugurazione ufficiale, dagli interventi del sindaco di Pisticci Michele Leone, del presidente della Provincia di Matera Franco Stella e da quello della Regione Basilicata Vito De Filippo è stato ricordato come quest’opera rappresenti il primo importante passo per porre la Basilicata in una nuova rotta turistica proprio attraverso l’intelligente valorizzazione della sua costa mentre si dovrà dedicare grande impegno sul fronte delle infrastrutture a cominciare dall’aeroporto di Pisticci che dovrà essere adeguato alla nuova domanda che questo polo turistico potrà generare. “Quest’opera – ha affermato il presidente dell’Associazione Italiana Porti Turistici Roberto Perocchio nel discorso inaugurale - rappresenta a pieno titolo la conferma di quanto è stato da sempre sostenuto da ASSOMARINAS circa la capacità e l’efficacia delle amministrazioni regionali e comunali nell’esprimere la valenza delle imprese portuali-turistiche come complemento imprescindibile dall’industria turistico-ricettiva per la valorizzazione del territorio e la diffusione di quei 6 miliardi di euro di fatturato annuo che le attività nautiche oggi esprimono sia a livello produttivo che in quello dell’esercizio dei mezzi nautici del diporto che rappresentano i due terzi dell’intero fatturato. Il Porto degli Argonauti, con la sua perfetta integrazione con l’adiacente resort, rappresenta un chiaro esempio di intelligente programmazione degli enti locali proprio quando il turismo è indicato come uno dei principali motori della ripresa economica, sia da Confindustria che dalla Commissione Europea”.
Venezia, 24.10.2009
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Massimo BERNARDO
Addetto Stampa Assomarinas
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Dall’Assemblea Generale di ASSOMARINAS una ricetta per affrontare la crisi del settore
Tempi duri per i nuovi operatori portuali turistici quando dall’analisi di Assomarinas presentata nel corso dell’Assemblea Generale tenutasi presso la sede di Confindustria Bari risulta che i margini finanziari nella gestione del posto barca si stanno drasticamente riducendo.
“Se da un lato i livelli di occupazione negli spazi acquei dei porti turistici sono risultati soddisfacenti nel corso di questa stagione nautica – ha dichiarato nel suo intervento il presidente dell’Associazione dei Porti Turistici Italiani Roberto Perocchio – dall’altro il decremento dei servizi accessori e l’aumento dei costi legati ai canoni demaniali, all’asporto rifiuti, agli oneri di tutela ambientale, alle manutenzioni ordinarie, alle assicurazioni, alla vigilanza e ai più frequenti danni provocati degli eventi meteo marini, stanno notevolmente comprimendo i già esigui margini di redditività delle strutture ricettive per la nautica da diporto. Solo l’intelligente applicazione delle nuove competenze relative al demanio marittimo oggi di competenza regionale, potrebbe consentire agli operatori del settore una migliore programmazione dei propri investimenti sulla base di criteri strutturali delle imprese portuali turistiche che non vanifichino risorse in estenuanti iter procedurali e in operosissime consulenze legali. Risorse che, invece, potrebbero essere dirottate a favore dei diportisti in una più qualificata e meno onerosa offerta di ormeggi”.
Dello stesso parere anche la vicepresidente di Confindustria per il Mezzogiorno Cristiana Coppola la quale ha esordito sottolineando che il turismo e le sue connessioni col territorio sono al centro della ricetta anticrisi europea sposata dalla stessa Confindustria.” Le infrastrutture non rappresentano solo il terminale tra il settore della nautica da diporto e il turismo ma sono il volano principale che impatta sull’economia dei territori, soprattutto per un Paese come il nostro, caratterizzato da una preziosa vocazione marinara.” La vicepresidente di Confindustria ha poi insistito sulla necessità dell’intervento di pubbliche amministrazioni locali “efficienti nella realizzazione di un articolato programma di agevolazione agli investimenti nelle infrastrutture materiali come approdi, banchine, spazi a terra, parcheggi e servizi nelle singole strutture portuali turistiche”.
Sulla stessa linea il direttore generale di Federturismo-Confindustria Antonio Colombo che ha ricordato come turismo nautico e imprese portuali turistiche rappresentino a pieno titolo una componente fondamentale della filiera integrata turistica nazionale: “Il turismo è un settore industriale produttivo che dev’essere implementato da politiche economiche e industriali di lungo termine – ha affermato tra l’altro il relatore- e non con occasionali exploit mediatici promozionali”. Aprendo un altro capitolo il vicecomandante generale delle Capitanerie di Porto amm. Felicio Angrisano ha sottolineato il ruolo proficuo di un porto turistico nei confronti del territorio soprattutto laddove sia garantita un’adeguata rotazione di unità nautiche che attraverso una frequentazione regolamentata dei siti costieri di pregio contribuiscono alla conoscenza dei beni culturali e alla loro protezione con positive ricadute per le comunità locali. Ma un pesante limite allo sviluppo della portualità turistica italiana è ancora rappresentato dal drastico aumento dei canoni demaniali introdotto nel 2007. Su questo scottante tema è intervenuto l’On. Matteo Bragantini, membro della Commissione Finanze della Camera, il quale ha ricordato l’impegno politico trasversale dei deputati componenti la Commissione che hanno approvato la Risoluzione finalizzata al raggiungimento di una riduzione dei canoni medesimi. “ Stiamo tentando di dare una definitiva soluzione a questo importante problema – ha detto l’onorevole – con l’ausilio del Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e dei tecnici del ministero dell’Economia. Nella stesso tempo nella legge del federalismo fiscale è stata prevista la facoltà di passare il Demanio dello Stato direttamente agli enti locali, come è già avvenuto per la regione Sicilia”. Un’affermazione questa confermata dal prof. Stefano Zunarelli, ordinario di Diritto della Navigazione presso l’Università di Bologna che, in rappresentanza di ASSOMARINAS, ha potuto verificare presso i ministeri competenti l’andamento costruttivo dell’iter legislativo di riforma del regime dei canoni. L’intervento conclusivo è stato affidato dal moderatore del Convegno, il giornalista della rivista Nautica Massimo Bernardo, al rappresentante della Conferenza dei Presidenti delle Regioni ing. Domenico Mazzamurro il quale ha ampiamente riportato l’esempio della programmazione costiera della regione Campania come fattore di accelerazione degli investimenti e della creazione in questa Regione di nuovi posti di lavoro attraverso i programmati nuovi 11 .000 posti barca da realizzarsi entro il 2013 di cui circa 6000 hanno già trovato compimento con la formula del project-financing. Il tecnico ha peraltro confermato – come ampiamente sostenuto nel corso del convegno - l’elevato costo medio di realizzazione di ciascun nuovo posto barca all’interno di una moderno porticciolo che corrisponde oggi a circa 100.000 euro.
“Dopo quanto abbiamo ascoltato- conclude il presidente di Assomarinas – non possiamo che chiedere ai diportisti italiani ed esteri che stazionano nei nostri porti un diverso approccio ai costi di ormeggio quando in quel costo è compreso l’ampio contesto di requisiti di qualità ed oneri accessori che gravano sul sistema delle imprese portuali turistiche italiane”.
Bari 17 settembre 09
L’Addetto Stampa
Massimo Bernardo