Il 28 marzo Assomarinas ha partecipato alla settima edizione del convegno internazionale “Opportunities in Superyachts” dedicato al ruolo di Malta nel mercato mediterraneo dei superyacht.
Nel suo intervento il Presidente Roberto Perocchio ha sottolineato come Malta sia oggi uno dei principali hub mediterranei grazie ai 750 superyacht registrati sotto questa bandiera, di cui un terzo iscritti come unità destinate al charter, con 50 ditte specializzate in questo settore per ogni tipo di servizio, finanziario, assicurativo, di assistenza tecnica e riparazione, ed anche per questo motivo appare in testa alle destinazioni mediterranee di yachts superiori ai 70 metri.
Assomarinas ha evidenziato che il positivo flusso estivo di superyacht che si sviluppa dalla Costa Azzurra verso la Costa Smeralda e poi verso il golfo di Napoli e le isole Eolie per poi toccare anche Malta ed indirizzarsi verso la Grecia, rilevabile attraverso i dati storici dei tracciati AIS dei superyacht, ha di recente sostenuto anche la crescita, ancora moderata, dei fatturati dei porti turistici italiani che si trovano lungo queste rotte. Con gli altri relatori del panel si è comunque condivisa l’opinione che difficilmente i prezzi dei porti turistici mediterranei specializzati in superyacht potranno subire significativi rialzi a causa della crescente competizione in un mercato costituito da unità nautiche che prediligono le soste in rada e si trattengono nei porti per pochissimi giorni. Anche a Malta, ad eccezione dei periodi di svernamento che determinano soste più lunghe, la permanenza media è di 4-5 giorni. Il numero di posti barca per superyacht in Mediterraneo sta rapidamente crescendo, e si stanno creando numerosi nuovi poli di attrazione di queste unità come Portonovi in Montenegro, Venice Superyacht Destination, Liguria for Yachting ed i recenti adattamenti di Loano, insieme alla prossima apertura di Cala del Forte a Ventimiglia, il completamento di Marina D’Arechi a Salerno, il potenziamento di Marina di Stabia e Stabia Main Port e l’apertura di Marina Capo D’Orlando in Sicilia, senza contare le politiche di pricing aggressive come quelle di Valencia e Tarragona.
Grande preoccupazione è stata espressa da Janet Xanthopoulos, consulente legale e doganale, insieme ad altri relatori, per le possibili conseguenze della Brexit, che si possono riflettere negativamente sul gran numero di ditte ed operatori britannici, compresi gli equipaggi, che lavorano con successo in Europa. Gli yacht battenti bandiera inglese pare potranno mantenere il “VAT paid status”, ossia non dovranno assolvere nuovi obblighi di pagamento Iva per la loro presenza in territorio europeo, ma dovranno effettuare periodicamente domanda di temporanea importazione ed esportazione.
(Per maggiori informazioni: info@marinas.it)