La  ricerca sui viaggi sostenibili condotta finora da Booking.com in 35 Paesi e territori (su un campione di 33.228 persone)  mette in luce come nel 2023, nel pieno della ripresa del settore turismo dopo la pandemia, il 78% dei viaggiatori nel mondo vorrebbe muoversi in modo più sostenibile nei prossimi 12 mesi. Ma per l’84% la crisi energetica globale e l'aumento del costo della vita stanno fortemente influenzando le spese turistiche in programma. Secondo i dati, c on l’aumento dell’inflazione quasi la metà dei viaggiatori è obbligata a dover scegliere tra sostenibilità e prezzi e per il 50% dei viaggiatori le opzioni di viaggio più sostenibili risultano troppo costose (+40% rispetto ai dati del 2022 di Booking.com), anche se il 36% sarebbe disposto a pagare di più a fronte di una certificazione sostenibile.

Il cambiamento reale si nota anche nei comportamenti. Applicando pure in viaggio le buone abitudini seguite a casa, il 70% delle persone oggi spegne l’aria condizionata nell’alloggio quando non è presente (+37% rispetto  al 2022), il 65% riutilizza lo stesso asciugamano più volte (+33%), il 54% usa una borraccia per l’acqua (+34%) e più della metà (58%) fa la raccolta differenziata anche da turista. Quando si tratta dei trasporti, poi, il 47% organizza le proprie visite in modo da poter camminare, andare in bici o prendere i mezzi pubblici, mentre il 45% viaggia fuori dell’alta stagione per evitare la folla (entrambi dati +34% sul 2022). I viaggiatori concordano anche sul fare acquisti in negozi locali, con il 47% intenzionato a supportare i piccoli commercianti indipendenti.

A volte, però, trovare viaggi “sostenibili” non è semplice. Più della metà dei viaggiatori (53%) ritiene che non ci siano abbastanza opzioni in tal senso. Nonostante le buone intenzioni, il 45% dei viaggiatori, poi, non sa proprio dove trovare le opzioni. Ad esempio, il 77% cerca esperienze autentiche che siano rappresentative della cultura locale, ma il 41% non sa come o dove acquistarle.

(Per maggiori informazioni: www.booking.com)