Secondo  Jfc Skipass Panorama Turismo, Osservatorio italiano del turismo montano, la mancanza di neve è solo l’ultima delle grandi difficoltà affrontate in questi ultimi anni dal turismo della neve. Dopo la stagione ‘nulla’ dovuta al Covid-19 nel 2020-2021 e quella dello scorso inverno in cui non si è  riusciti a tornare ai livelli pre pandemia, quest’anno, nonostante l’esplosione dei costi energetici e la mancanza di neve, le performance del settore sono state buone. Le previsioni di inizio stagione indicavano un fatturato di 9 miliardi 514 milioni di euro ma il pre-consuntivo (ad oggi) porta tale valore a 10 miliardi 120 milioni, in crescita del +15,7% sullo scorso  e molto vicino ai dati della stagione 2018/2019. Nell’ultimo inverno pre pandemia, infatti, il fatturato arrivò a 10 miliardi 409 milioni. La riduzione dei costi energetici permetterà alle aziende della filiera di ottenere margini superiori rispetto alle previsioni di inizio stagione.

Per la ‘montagna del domani’  sono indispensabili 5 azioni strategiche. In primo luogo la specializzazione: destinazioni tematizzate per tipologia di cliente, disciplina sportiva, etc. Poi la socializzazione, ovvero uno sviluppo delle destinazioni montane come luoghi di relazione umana, anche con la comunità locale; lo sviluppo verticale, ovvero la creazione di nuove emozioni in quota (dalla ristorazione al benessere, dall’alloggio agli eventi, etc.). Importantissima sarà la sostenibilità autentica: fruizione dell’ambiente, qualità dei servizi e accessibilità per tutti. Infine la strutturazione del prodotto: il “bianco/neve” come motivazione primaria, ma tutto il resto come offerta ancillare”.

(Per maggiori informazioni: www.jfc.it)