Secondo il rapporto di Aci–Airports Council International Europe il traffico aereo europeo nel gennaio 2022 è cresciuto del 158% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, ma è ancora in perdita del 45,7% se si guarda ai volumi di passeggeri pre-pandemia.Nel dettaglio, il brusco arresto del traffico passeggeri registrato tra dicembre ‘21 e gennaio ’22 (-43,7% e -51% rispetto al 2019), è stato principalmente causato dalle misure di contenimento Covid prese negli stati membri dell’UE. Tra di loro, il calo più importante si è osservato in Germania, Finlandia, Repubblica Ceca e Svezia. Nei paesi europei non Ue, invece, il traffico aereo ha raggiunto risultati migliori  nei piccoli mercati di Kosovo e Albania, che hanno registrato un aumento rispettivamente del 15% e del 13% rispetto ai volumi del 2019.


Volendo stilare una classifica dei maggiori aeroporti, per il mese di gennaio il primato è andato a Istanbul, lo scalo più trafficato d’Europa, seguito da Parigi, Madrid, Londra e Mosca, entrata al 5° posto in sostituzione di Amsterdam.
Maggiore resilienza anche per gli scali a principale vocazione turistica che hanno registrato cali meno importanti, come Trapani (-15.3%), Ajaccio (-15.5%), Ibiza (-16.3%), Varna (-16.7%), Fuerteventura (-27.7%), Tenerife (-21%) e Funchal (-25.6%).
Anche il traffico merci ha dimostrato di tenere il mercato con un incremento del 5,8% rispetto al 2021, ma pur sempre dell’8,6% inferiore al periodo pre-covid.

(Per maggiori informazioni:https://www.aci-europe.org/)