Finalmente un grande passo in avanti verso la parita' di diritti tra lavoratori immigrati ed europei: martedì 13 dicembre, a Strasburgo, è stata votata la direttiva sul Permesso unico di residenza e lavoro che garantisce agli immigrati che risiedono legalmente ed hanno un'occupazione in un paese UE, diritti comparabili a quelli di un cittadino europeo in termini di trattamento salariale ed accesso alla previdenza sociale

Il testo garantisce parita' di diritti contrattuali, oltre che salariali per gli immigrati legalmente residenti ed operanti sul territorio di un paese menbro UE. La Direttiva sancisce, quindi, il diritto di associazione sindacale, il riconoscimento dei titoli di studio, l'accesso ai servizi statali ed il diritto alla frequenza di corsi di formazione nei periodi di disoccupazione. I lavoratori extracomunitari vedranno, poi, garantito lo stesso accesso alla sicurezza sociale dei lavoratori europei. Inoltre questa nuova normativa semplifica le pratiche burocratiche, rendendo possibile ottenere con la presentazione di una sola domanda sia il permesso di soggiorno che quello di lavoro.

La direttiva non si applicherà agli immigrati extracomunitari che hanno ottenuto un permesso di residenza a lungo termine, ai rifugiati, a chi fa richiesta di asilo ed ai lavoratori di aziende non europee trasferiti in UE. Sono esclusi anche i lavoratori stagionali e quelli marittimi imbarcati su navi battenti bandiera di un paese UE.

Gli Stati membri avranno due anni per trasporre le nuove misure nelle legislazioni nazionali ma è prevista la possibilità che questi applichino restrizioni al godimento di tali diritti. La direttiva sul permesso unico si aggiunge ad altri testi di legge che disciplinano la materia dell' immigrazione, come la carta blu (blue card) che mira a regolare i flussi d'immigrazione secondo i bisogni del mercato del lavoro europeo.

(Per maggiori informazioni: m.mammana@federturismo.it - http://www.europarl.europa.eu/news/it/pressroom/content/20111213IPR33946/html/Permesso-unico-di-residenzalavoro-nuovi-diritti-per-lavoratori-extracomunitari)