Costi aeroportuali: sicurezza a carico degli Stati membri, non dei passeggeri

I costi per l'applicazione di misure più severe rispetto a quelle comuni previste dalle norme UE - ad esempio i body scanner - dovrebbero essere sostenuti dai paesi membri e non dai passeggeri. Questa è la posizione adottata dal Parlamento europeo mercoledì. Vista l'opposizione dei governi nazionali al finanziamento pubblico della sicurezza negli aeroporti, il testo dovrà molto probabilmente andare in seconda lettura.

Secondo la relazione preparata da Jörg Leichtfried (S&D, AT) e approvata con 613 voti in favore, 7 contrari e 16 astensioni, gli Stati membri rimarrebbero liberi di decidere come suddividere le spese delle misure UE già previste fra compagnie aeree e autorità aeroportuali (metal detector e quelle per esplosivi, cani da fiuto, perquisizioni manuali e rilevatori di liquidi). Invece, precisa il testo approvato, i governi dovranno finanziare l'eventuale introduzione di body scanner, non ancora inseriti nella lista delle misure comuni a tutta l'Unione. Tali proposte sono contenute in un emendamento approvato dai deputati che modifica la proposta originaria della Commissione europea.

La proposta iniziale dell'Esecutivo, infatti, non contiene una disciplina del sistema di finanziamento delle misure di sicurezza, mentre prevede i principi comuni che gli Stati membri devono rispettare nel determinare la suddivisione dei costi, al fine di evitare la distorsione alla concorrenza.

La contrarietà dei governi nazionali

Molti governi europei, all'interno del Consiglio, si oppongono a una direttiva che preveda il finanziamento pubblico delle spese per la sicurezza, poiché - attualmente - sono liberi di applicare le proprie normative. In molti casi le autorità aeroportuali ricaricano il costo della sicurezza sulle compagnie aeree che, a loro volta, lo imputano ai passeggeri.

Il Parlamento chiede inoltre che tutti gli aeroporti commerciali europei siano soggetti alla nuova legislazione, contrariamente al parere di molti Stati membri che preferirebbero limitare il campo di applicazione della normativa ai soli aeroporti con più di cinque milioni di passeggeri l'anno.

Criteri obiettivi per calcolare il costo della sicurezza

Inoltre, secondo un emendamento approvato dal Parlamento, le spese per la sicurezza dovrebbero essere calcolate a partire da criteri obiettivi, quale ad esempio il numero di passeggeri presenti in un aeroporto. Infine, tali spese non dovrebbero coprire i costi relativi a "funzioni di sicurezza più generali assicurate dagli Stati membri, come misure di controllo generali, raccolta di informazioni e sicurezza nazionale".

Più trasparenza per i passeggeri

I deputati chiedono una maggiore trasparenza dei prezzi: i passeggeri dovrebbero avere il diritto di sapere esattamente quale percentuale del prezzo pagato va a coprire i costi per la sicurezza.

Il progetto di direttiva, così come approvato dal Parlamento (è necessario l'accordo del Consiglio per l'adozione definitiva) obbligherebbe infatti le compagnie aeree a informare gli operatori degli aeroporti, con scadenza annuale, sul totale dei costi per la sicurezza imposti ai passeggeri e sui criteri adottati per giustificarli. Tali dati sui costi per la sicurezza sarebbero poi messi a disposizione del pubblico.

Poiché non si è raggiunto col Consiglio un accordo sulla nuova legislazione, è probabile che la procedura continui almeno fino alla seconda lettura.

Dibattito: lunedì 19 aprile

Votazione: mercoledì 5 maggio

Relatore: Jörg Leichtfried (S&D, AT)

Procedura: legislativa ordinaria, prima lettura

Link utili La sicurezza aeroportuale nell'UE (in inglese)