Secondo gli indicatori di Italian Hotel Monitor, elaborato da Trademark Italia, nel terzo trimestre del 2024 l’industria turistica italiana consolida la propria performance complessiva, segnata da una crescita sostanziale dei prezzi medi di vendita delle camere.
Se diverse località leisure e balneari soffrono una contrazione del movimento, diverso è il discorso per le città d’arte e d’affari che, anche in fatto di room nights, non registrano segnali di flessione.
Il trimestre per l’industria alberghiera italiana archivia un risultato positivo rispetto al 2023, sia in termini di occupazione camere, cresciuta di 0,4 punti (dal 78,3% al 78,7%), che di prezzo medio camera, passato da 140,15€ a 151,47€ (+8,1%), un incremento prodotto soprattutto dalla ripresa del turismo business, ma sostenuto ancor più dalla crescita del movimento turistico internazionale, in particolare dei clienti extraeuropei, su tutti gli americani. Una clientela questa che durante il proprio soggiorno in Italia ricerca soprattutto strutture ricettive di segmento premium e luxury.
Se da un lato il trend dell’occupazione (R.O.) è solo in lieve aumento, diverso il discorso per l’ADR (tariffa media giornaliera) il cui significativo incremento ha riverberato sulla clientela italiana che quest’anno nel periodo estivo ha fatto scelte di vacanza molto oculate, a causa anche di un potere d’acquisto in contrazione. Anche il confronto con il 2022 lo evidenzia: a fronte di un aumento della R.O. di 3,1 punti, il prezzo medio camera (ADR) cresce del +19,3%.
Per quanto riguarda le diverse tipologie ricettive, i dati sottolineano il successo del settore luxury (5 stelle), in crescita rispetto al 2023 per ADR (+8,2%) e R.O. (+1,4 punti), di quello upscale (4 stelle) che cresce per ADR (+6,7%) e R.O. (+0,6 punti), così come di quello midscale (3 stelle), che registra un incremento dei prezzi di quasi dieci punti percentuali (+9,7%) e un +0,2 punti di R.O.
Analizzando l’andamento della R.O. su scala nazionale, tra le 39 città monitorate ne emergono ben 32 oltre la significativa quota (gestionalmente parlando) del 70% di occupazione camere, con Rimini (89,3%), Pesaro (83,7%), Como (83,0%), Roma (81,6%), Pescara (81,3%) e Cagliari (81,0%) ai vertici del ranking e ben oltre la media nazionale (78,7%)
Per quanto riguarda il prezzo medio di vendita, la città più ‘cara’ si conferma Venezia, con un prezzo medio camera di 262,92 euro (+6,9% rispetto allo scorso anno), davanti a Firenze (207,15 euro, +6,4% sul 2023), Milano (201,48 euro, +6,7% sul 2023), Roma (180,29 euro, +8,2% sul 2023) e Como (178,79 euro, +18,7% sul 2023). Proprio Como insieme a Brescia è la città in cui si registra il più significativo incremento medio delle tariffe (entrambe +18,7% sullo stesso trimestre del 2023). Seguono Pesaro (+17,8%) quest’anno Capitale italiana della Cultura, e Siena (+17,0%).
(Per maggiori informazioni: http://www.trademarkitalia.com)