Il 31 ottobre, nell'ambito della Borsa mediterranea del Turismo archeologico di Paestum, si è svolta la Tavola rotonda su "i Fondi europei per la valorizzazione del patrimonio archeologico e il turismo culturale" a cura del Parlamento Europeo con l'Ufficio Italia e della Commissione Europea con la Rappresentanza Italiana in collaborazione con l'Associazione Civita.


Dopo i saluti del fondatore e direttore della Bmta Ugo Picarelli ha aperto i lavori Carlo Corazza, Direttore Ufficio del Parlamento europeo in Italia, rimarcando come Parlamento e Commissione Europea sostengono la Borsa perché faro di eccellenza di tutta l'Italia, come cultura e turismo siano buone pratiche dal punto di vista del Parlamento e l'utilizzo dei fondi in questi settori una storia di successo. Mentre le risorse del PNRR sono destinate a finire la sfida di rilanciare la competitività attraverso l'industria culturale è ancora aperta e il tema del nuovo debito comune sarà il tema della nuova legislatura europea.

L'Unione europea ha messo a disposizione diversi programmi di finanziamento per l'Italia, c'è poi il Pnnr, ci sono i prestiti della Banca Europa per gli investimenti; le opportunità non mancano, molti investimenti si stanno già facendo, ma bisogna farne di più, usare al meglio i fondi europei, realizzare progetti innovativi e sostenibili.

Fare sistema è fondamentale per due obiettivi ha detto Barbara Casagrande Segretario Generale del Ministero del Turismo, ripercorrendo il lavoro fatto per costruire una visione unitaria tra le Regioni - delocalizzare, invitando i turisti a scoprire destinazioni di nicchia e conoscere la vera realtà che rispecchia lo stile di vita dell'Italia, e destagionalizzare, puntando all'esperienza turistica di visitatori come quelli della terza età che non hanno esigenze legate a calendari lavorativi o scolastici". Di necessario partenariato per coinvolgere i privati nella gestione dei progetti finanziati con risorse europee ha parlato Angelantonio Orlando, Direttore Generale Unità di Missione per il PNRR Ministero della Cultura nel ripercorrere quanto fatto ad oggi con i 4 miliardi e duecento milioni di euro del Piano destinati alla cultura. 500 milioni sono stati investiti per la digitalizzazione del patrimonio dedicando anche attenzione al patrimonio diffuso, 300 milioni destinati a parchi e giardini storici. E' stato speso il 30 per cento delle risorse, per grossa fetta destinata agli enti territoriali e la criticità maggiore riscontrata è stata proprio quella di istruire i soggetti attuatori. Renzo Iorio. Vice Presidente Vicario di Federturismo Confindustria ha sottolineato come si parla di valorizzazione dei siti storici, delle aree interne, di destagionalizzazione e decentramento dell'offerta turistica, di risorse e investimenti, di buone pratiche e strategie di rete, ma la promozione deve essere condivisa e rispettosa, ci vuole progettazione. Ha ricordato il punto debole delle riforme mancate legate al Pnrr.

(Per maggiori informazioni: b.ongaro@federturismo.it)