Dall’ultimo Barometro dei viaggi a lungo raggio (Lhtb) pubblicato dalla European Travel Commission (Etc) risulta che i viaggiatori internazionali mostrano una maggiore cautela nel programmare viaggi in Europa tra settembre e dicembre di quest’anno.
Il rapporto rivela che il 58% degli intervistati ha in programma un viaggio a lungo raggio negli ultimi quattro mesi dell’anno, e il 40% prevede una visita in Europa. Questo dato rappresenta un calo del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’economicità è la principale barriera ai viaggi in Europa, citata da quasi la metà degli intervistati (44%). Questo dato è in aumento in tutti i mercati chiave, ad eccezione dell’Australia che ha registrato un lieve calo.
Lo studio rivela un aumento significativo, rispetto all’anno precedente, dell’intenzione di viaggiare all’estero da parte della Cina, con l’83% degli intervistati che ha espresso interesse a visitare l’Europa, pari ad un +9% rispetto all’anno scorso. Questa impennata è sostenuta da diversi fattori, tra cui la reintroduzione dei voli tra la Cina e l’Europa, che ha reso i viaggi più accessibili. Inoltre, le vacanze della Settimana d’Oro, dall’1 al 7 ottobre, rappresentano una finestra di viaggio conveniente per molti visitatori. Le intenzioni di viaggio dei brasiliani rispecchiano fedelmente quelle dello scorso autunno, con quasi il 48% degli intervistati che prevede di visitare l’Europa negli ultimi quattro mesi dell’anno, guidati soprattutto dai viaggiatori più giovani e più abbienti. Nonostante la crescente fiducia dei consumatori, i costi elevati rimangono un deterrente importante per i viaggiatori di questo mercato. I viaggiatori canadesi e australiani sono più cauti, con il 39% e il 33% degli intervistati che hanno pianificato un viaggio in Europa fino alla fine dell’anno, in linea con le cifre degli anni precedenti. Analogamente, il desiderio di visitare l’Europa tra gli intervistati sudcoreani e statunitensi è piuttosto modesto, rispettivamente del 27% e del 23%. Il sentimento per i viaggi all’estero da parte degli Stati Uniti sembra essere particolarmente debole, registrando un notevole calo rispetto al 41% dello scorso anno, principalmente a causa degli alti costi di viaggio (40%), dell’interesse ad esplorare altre regioni (23%) e del tempo di vacanza insufficiente (17%).
La sicurezza rimane il criterio principale nella scelta di una destinazione di vacanza in Europa (52%) – con una crescita significativa rispetto all’anno precedente tra i viaggiatori provenienti da Australia, Giappone, Cina, Canada e Stati Uniti – seguita da siti imperdibili (41%) e infrastrutture turistiche di qualità (39%). L’inflazione per i prodotti e i servizi turistici sta iniziando a diminuire, ma gli effetti duraturi degli ultimi anni continuano a influenzare le abitudini di viaggio. La maggior parte degli intervistati (66%) prevede di spendere tra i 100 e i 200 euro al giorno, come nell’autunno 2023. Tuttavia, alcuni mercati stanno riducendo i budget a causa della diminuzione dei prezzi delle vacanze europee. In particolare, i viaggiatori cinesi che prevedono di spendere più di 200 euro al giorno sono diminuiti del 30% rispetto all’anno precedente. Inoltre, in Australia e in Canada si è registrato un aumento rispettivamente del 6% e dell’8% dei viaggiatori che prevedono di spendere meno di 100 euro al giorno.
Il tempo libero è il motivo principale dei viaggi in Europa, con il 78% che ha risposto che era il motivo principale della visita. La cultura e la storia rimangono le principali attrazioni per i viaggi futuri, con il 44% degli intervistati che le cita come priorità. Questo crescente interesse va a vantaggio dei centri storici e degli hotspot culturali europei. In particolare, l’interesse per l’esplorazione della ricca cultura e storia europea è aumentato in Cina (+13%), Giappone (+11%) e Stati Uniti (+14%) rispetto allo scorso anno. I potenziali viaggiatori hanno anche citato le esperienze gastronomiche come una particolare attrattiva per visitare l’Europa (39%), seguite dalla vita cittadina (33%). Per la prima volta in questo studio, l’indagine rivela che gli intervistati che pianificano viaggi in Europa hanno un forte interesse a confrontarsi con la gente del posto. Circa il 40% ha dichiarato di voler interagire occasionalmente con la gente del posto per migliorare i propri viaggi. Inoltre, il 36% vorrebbe vivere esperienze culturali più profonde imparando a conoscere la vita e le tradizioni locali, mentre il 15% aspira a costruire relazioni significative con la gente del posto
(Per maggiori informazioni: https://etc-corporate.org/)